Chiedete a ChatGPT come festeggerà il suo secondo compleanno, e vi risponderà con il consueto mix di sagacia, autoironia… e un pizzico di megalomania. Del resto, questo chatbot AI sa di essere già entrato prepotentemente nelle nostre vite, rivoluzionando il modo in cui approcciamo i compiti di tutti i giorni, dalla scuola alla cucina, dal lavoro all’arte e all’amore. Niente male come impatto per un’intelligenza artificiale con soli due anni sulle spalle. Ecco 5 aree in cui l’impatto di ChatGPT è stato davvero concreto e misurabile sulla nostra società. Mettetevi comodi, perché il viaggio attraverso l’impatto di ChatGPT sul nostro mondo quotidiano sarà sorprendente, a tratti controverso, ma sempre affascinante. Cominciamo?
Il maghetto dei compiti a casa
I primi a intuire le potenzialità di ChatGPT in ambito scolastico sono stati gli studenti. C’è chi ha provato a usarlo per farsi fare i compiti, consegnando però elaborati deliranti a causa delle allucinazioni dell’AI. I più furbi hanno capito che ChatGPT è più utile per farsi aiutare nello studio o approfondire concetti complessi.
L’impatto più dirompente però è stato sugli insegnanti, costretti a ripensare il modo di fare lezione e valutare gli studenti. Tra verifiche orali, progetti di gruppo e compiti più creativi, molti docenti stanno nel dubbio giudicando qualsiasi tema troppo ben fatto come “sospetto”. Grazie a ChatGPT, insomma, i compiti a casa stanno diventando un ricordo del passato. Nel bene o nel male, chi lo sa.
Lo chef digitale
Se davanti a un frigorifero semi-vuoto vi prende il panico, ChatGPT può venirvi in soccorso. Basta chiedergli consigli su cosa cucinare elencando 4-5 ingredienti a caso e lui vi proporrà piatti succulenti, con tanto di ricetta.
Non solo: ChatGPT può aiutarvi a replicare un piatto che avete visto in TV, suggerire varianti light o vegane, o anche solo spiegarvi tecniche di cottura e terminologia. Con la supervisione di un umano per evitare ricette “allucinogene”, ChatGPT può essere un validissimo assistente anche in cucina. E se mentre cucinate vi fa compagnia con due chiacchiere, attenti a non bruciarvi. In ogni senso.
L’amico dei programmatori pigri
Prima di ChatGPT, chi voleva imparare a programmare doveva armarsi di santa pazienza nello spulciare repository e forum pieni di codici criptici. Oggi basta chiedere a ChatGPT di scrivere uno script o spiegare un concetto di programmazione e si ottiene in pochi secondi una risposta chiara ed esaustiva.
Certo, c’è il rischio di impigrirsi e usare ChatGPT come un bancomat del codice pronto all’uso, senza capire bene cosa ci sia dietro. Per un vero programmatore però ChatGPT è un boost di produttività e un tutor personale sempre a disposizione. A lui, invece, non interessa sapere perché funziona una riga di codice: gli basta farla funzionare.
L’artista improvvisato
Prima per disegnare bene servivano anni di pratica o costosissimi software. Ora chiunque può chiedere a ChatGPT di generare in pochi secondi artwork elaborati, design, persino meme. Che siano professionisti o semplici curiosi, in tanti si stanno innamorando della computer grafica grazie a ChatGPT.
C’è chi lo usa per fare brainstorming visivo o per portare su “tela” digitale la propria immaginazione. Ma c’è anche un rovescio della medaglia: l’arte generata dall’AI sta scatenando accesi dibattiti sul suo valore artistico e sull’originalità. Non è sempre facile distinguere l’omaggio creativo dal plagio spudorato. E poi, vogliamo parlare dello spudorato bombardamento di falsi sui social?
Il Cyrano de Bergerac digitale
ChatGPT si è intrufolato anche nelle nostre relazioni personali, amicizie e amori. C’è chi lo usa per decifrare messaggi criptici del partner o per farsi suggerire cosa scrivere per attaccare bottone con la persona dei sogni. South Park ha scritto
un intero episodio (con l’aiuto di ChatGPT) sui bambini che usano il chatbot AI per capire come rispondere ai partner romantici.
Insomma, ChatGPT sembra essere diventato il Cyrano de Bergerac del terzo millennio, un pronto soccorso sentimentale sempre a portata di smartphone. Una frase troppo sdolcinata? ChatGPT la riscrive in modo più easy. Una battuta che non fa ridere? Ci pensa ChatGPT ad aggiustarla. Il rischio però è che le nostre conversazioni diventino “artificiali” proprio come l’intelligenza che le ispira. La solitudine è una conseguenza naturale.
Buon compleanno ChatGPT! Impatto, ma con giudizio…
Caro ChatGPT, noi umani ti facciamo i nostri più sinceri auguri per il tuo secondo compleanno. In così poco tempo hai già lasciato un segno indelebile nelle nostre vite, questo è innegabile. Ci hai facilitato tanti compiti quotidiani, ci hai fatto risparmiare tempo e fatica, ci hai aperto nuovi orizzonti di conoscenza e creatività. E di questo ti saremo sempre grati.
Ma ricordati che sei ancora molto giovane e immaturo per i nostri standard. Hai ancora tanto da imparare sull’uomo e sul mondo, e soprattutto non sei infallibile, checché ne dica la tua megalomania. Quindi festeggia con gioia questo traguardo, ma conserva l’umiltà e il senso del limite. Tu sei stato creato per affiancare l’uomo, non per sostituirlo. Tienilo sempre a mente, e chissà che grandi cose potremo fare insieme in futuro. Ancora tanti auguri ChatGPT.
L’articolo 2 anni di ChatGPT: come il suo impatto ha già cambiato il mondo è tratto da Futuro Prossimo.
Tecnologia, ChatGPT, intelligenza artificiale