2023, l'anno del punto di non ritorno: l'addio al fossile è ora inevitabile Futuro Prossimo

2023, l’anno del punto di non ritorno: l’addio al fossile è ora inevitabile Futuro Prossimo

Il 2023 passerà alla storia come l’anno della svolta energetica. Per la prima volta, le energie rinnovabili hanno generato il 30% dell’elettricità mondiale, con solare ed eolico in testa. Ma non è solo una questione di record. Questo dato segna il punto di non ritorno: il declino dei combustibili fossili. Non è più una previsione, ma un fatto. I numeri parlano chiaro: la crescita di solare ed eolico ha superato l’aumento della domanda di energia. Insomma, ci siamo.

Solare ed eolico guidano la transizione energetica

Secondo il rapporto 2023 Global Electricity Review del think tank Ember, l’energia solare è stata il principale motore della crescita delle rinnovabili lo scorso anno, segnando il 19° anno consecutivo come fonte di elettricità in più rapida crescita e superando ancora una volta l’eolico come maggiore fonte di nuova elettricità per il secondo anno di fila. Questo ha portato le energie rinnovabili a generare un livello record del 30% dell’elettricità globale nel 2023.

L’aumento della capacità solare avvenuto durante il 2023 sblocca davvero la possibilità di raggiungere quel livello di rinnovabili entro il 2030 e il triplicamento della capacità promesso alla COP28.

Dave Jones, direttore delle analisi globali Ember.

Niente da fare per il fossile: il punto di non ritorno è stato raggiunto. Immagine: Depositphotos

Il report afferma che circa la metà delle economie mondiali ha già superato di almeno cinque anni il periodo di picco delle emissioni. I Paesi OCSE guidano prevedibilmente questa carica, con le emissioni collettive del settore elettrico che hanno raggiunto il picco nel 2007 e sono diminuite del 28% negli anni successivi. Di conseguenza, il percorso dell’IEA verso le emissioni nette zero si è considerevolmente appiattito, diventando molto più raggiungibile entro il 2030 rispetto alle stime precedenti.

Il prossimo decennio vedrà la transizione energetica entrare in una nuova fase. Il declino permanente dell’uso di combustibili fossili nel settore elettrico a livello globale è ormai inevitabile.

Dal report.

Un’immagine che parla da sola.

Ok, il punto di non ritorno. E poi?

Nonostante questi progressi, non si canta vittoria. Anzi. Le cose sono peggiorate. Sul serio. Mi spiego meglio: le emissioni globali SAREBBERO effettivamente diminuite dell’1,1% nel 2023 in circostanze normali, con l’idroelettrico a pieno regime. Tuttavia, gravi siccità in più regioni hanno fatto scendere la generazione idroelettrica. Questo deficit energetico è stato coperto da una maggiore generazione a carbone, facendo invece aumentare le emissioni dell’1%. Solo quattro Paesi gravemente colpiti dalla siccità hanno rappresentato il 95% dell’aumento della generazione a carbone, con Cina, India, Vietnam e Messico come principali responsabili.

Nonostante queste sfide, il trend è chiaro: le energie rinnovabili stanno guadagnando sempre più terreno, mentre i combustibili fossili iniziano il loro declino inesorabile. Con la crescita delle rinnovabili che supera l’aumento della domanda di energia, possiamo guardare a un futuro in cui l’energia pulita non è più un’alternativa, ma la norma. Il 2023 segna un punto di svolta cruciale in questo percorso verso un mondo più sostenibile e a basse emissioni di carbonio. La transizione energetica è in pieno svolgimento e non c’è dubbio su quale sarà il risultato finale: un futuro in cui sole, vento e altre fonti rinnovabili alimenteranno le nostre case, le nostre industrie e le nostre vite, lasciandoci alle spalle l’era dei combustibili fossili come un ricordo del passato.

L’articolo 2023, l’anno del punto di non ritorno: l’addio al fossile è ora inevitabile è tratto da Futuro Prossimo.

Ambiente, energie rinnovabili 

Related Posts
Leave a Reply

Your email address will not be published.Required fields are marked *