Il 2024 è stato un anno di trasformazioni inaspettate nel mondo della tecnologia. Mentre i grandi player occidentali continuavano a scommettere su intelligenza artificiale, metaversi e realtà aumentata, altri mercati hanno visto fiorire campioni locali e regionali pronti a incidere sulle economie e sulle società in modo tangibile. È il caso dell’industria dei veicoli elettrici a tre ruote in India e Bangladesh, della conquista silenziosa di Threads in Vietnam, del boom del videogioco cinese Black Myth: Wukong, del salto di popolarità di Bluesky in Brasile e dell’ascesa temporanea di Zello in Kenya. Queste storie ci mostrano come la tecnologia globale non sia più un semplice flusso monodirezionale dal Nord al Sud del mondo, ma un ecosistema plurale, in continuo movimento, fatto di soluzioni adattate a contesti complessi e originali. Le guardiamo, ‘ste sorprese?
1. Veicoli elettrici a tre ruote: un modello dal basso per India e Bangladesh
In uno scenario in cui l’industria automobilistica sembra dominata dai colossi occidentali ed asiatici, la sorpresa qui è data dall’ascesa dei produttori di veicoli elettrici a tre ruote in India e Bangladesh rappresenta un fenomeno affascinante. Queste piccole aziende locali, spesso con capacità industriali limitate, hanno venduto in un solo mese oltre 62.000 unità di e-rickshaw, a fronte di un mercato indiano delle auto elettriche ancora piuttosto stagnante (appena 6.000 veicoli nello stesso periodo).
La forza di questi produttori risiede nella loro capacità di adattarsi alle esigenze del contesto locale. Le tre ruote elettriche sono spesso più adatte alle caotiche strade urbane dell’Asia meridionale, più economiche da mantenere e più semplici da riparare. Il crescente interesse dei governi per gli incentivi alla mobilità elettrica ha favorito la diffusione di questi mezzi, considerati una soluzione sostenibile per il trasporto pubblico e privato.
Un successo che ha anche sorprese negative
Queste aziende dipendono in gran parte da componenti, know-how tecnico e minerali critici provenienti dalla Cina. Le fabbriche indiane, come quella della YC Electric a Sonipat, sono state sostenute nella prima fase dallo staff di ingegneri cinesi. L’obiettivo, però, è creare nel tempo una filiera locale sempre più autonoma, in cui i lavoratori indiani, formati da esperti cinesi, possano tramandare le competenze alle nuove leve, riducendo gradualmente la dipendenza esterna.
In Bangladesh, il processo di regolamentazione è ancora in corso. Per lungo tempo i risciò elettrici hanno circolato senza una precisa normativa, in un contesto di anarchia tecnologica in cui officine informali realizzavano mezzi di dubbia qualità. La recente decisione di riconoscere legalmente queste vetture a tre ruote punta a eliminare i “venditori improvvisati” e promuovere standard minimi di sicurezza, rendendo il mercato più stabile e affidabile. Nonostante alcune battute d’arresto (come un temporaneo divieto nella capitale Dhaka, poi sospeso) l’orientamento generale va nella direzione di una maggiore formalizzazione, che potrebbe far esplodere definitivamente il settore.
Questo panorama riflette un approccio bottom-up alla mobilità elettrica, in cui l’innovazione non necessariamente arriva dai grandi centri di ricerca, ma anche da officine locali, piccoli imprenditori e lavoratori addestrati sul campo. Il risultato? Una soluzione di trasporto ecologica, economica e su misura per la complessità del territorio.
2. Threads in Vietnam: l’alternativa “sicura” a X
Il lancio di Threads da parte di Meta nel luglio del 2023 ha suscitato ampio interesse, ma non tutti i mercati hanno reagito allo stesso modo. E il Vietnam, tra tutte, è stata una delle maggiori sorprese. Nel primo periodo di vita della piattaforma figurava già nella top ten mondiale dei paesi per numero di download, ha mostrato una crescita costante di penetrazione, dal 3% al 12% nel giro di un anno.
In un contesto in cui Facebook e la piattaforma di messaggistica locale Zalo dominano la scena dei social network, X (ex Twitter) non è mai davvero decollato. È percepito come troppo politico e meno adatto a un pubblico in cerca di contenuti leggeri, intrattenimento ed emozioni. Threads, al contrario, si è inserita in modo fluido nel ricco ecosistema Meta. Attraverso l’integrazione con Facebook e Instagram, gli utenti vietnamiti hanno potuto sfruttare facilmente le loro reti già esistenti, scambiando contenuti con maggiore naturalezza.
Sorprese, ma non troppo: cose da considerare
Il pubblico di Threads in Vietnam è trainato dalla Gen Z, ma anche le generazioni precedenti cercano di “tenere il passo” con le nuove tendenze, popolarizzando la piattaforma. A differenza di altri contesti, come Taiwan, dove Threads ha sostenuto il dibattito politico e le proteste, in Vietnam i contenuti più popolari ruotano attorno a sentimenti, consigli quotidiani, idee su come migliorare la propria vita personale e professionale. Ciò non significa che la piattaforma sia esente da discussioni politiche: nell’estate del 2024, Threads si è animata di conversazioni su presunti interventi stranieri nella politica vietnamita, ma il tono generale resta più intimo e “sicuro” rispetto ai social più affermati.
Il senso di protezione percepito dagli utenti su Threads – la sensazione di poter esprimere le proprie opinioni senza la pesante scrutinio presente su Facebook – ha contribuito a creare un ambiente più rilassato. In un panorama digitale spesso marcato da tensioni politiche e pressione sociale, Threads offre una nicchia in cui gli utenti possono sentirsi maggiormente a loro agio. Questa peculiarità può consolidare la posizione della piattaforma nel lungo termine.
3. Black Myth: Wukong: l’AAA cinese che conquista il mondo
Il mercato dei videogiochi è stato per decenni caratterizzato da poche sorprese, per lo più dominato dai titoli occidentali e giapponesi, con la Cina spesso relegata al ruolo di consumatrice e non di produttrice di “hit” globali. Il 2024, però, ha segnato un punto di svolta con il lancio di Black Myth: Wukong, un gioco supportato dal colosso Tencent (a proposito, date un’occhiata alla loro ultima AI generativa per i video).
Ispirato al classico della letteratura cinese Viaggio in Occidente, Black Myth: Wukong ha conquistato il pubblico internazionale. Nel primo mese di lancio ha venduto 20 milioni di copie e generato oltre un miliardo di dollari di ricavi solo su Steam. Questo successo commerciale è andato di pari passo con l’approvazione delle autorità cinesi: in un momento in cui Pechino cercava di rafforzare la propria “soft power” culturale, l’emergere di un gioco dallo spiccato carattere nazionale è stato accolto come un trionfo.
Black Myth: Wukong è arrivato dopo un periodo turbolento per il settore gaming in Cina. Le restrizioni sul tempo di gioco per i minori, la sospensione temporanea delle approvazioni per nuovi titoli e la retorica dei media statali contro i videogiochi avevano gettato un’ombra sull’industria. Il trionfo di Wukong ha dimostrato che la Cina può produrre titoli AAA1 originali, capaci di competere a livello globale, e allo stesso tempo allinearsi agli obiettivi ideologici del governo.
A proposito di sorprese
Il gioco ha scatenato un’ondata di orgoglio nazionale. I gamer cinesi, dopo anni passati a impersonare eroi provenienti da altre culture, si sono finalmente ritrovati immersi in un universo mitologico familiare. Anche il turismo interno ne ha tratto beneficio, con viaggiatori che si recavano nei luoghi tradizionali e nelle strutture religiose rappresentate nel videogioco. Black Myth: Wukong dimostra che l’industria videoludica cinese non è più una semplice fucina di cloni e titoli minori, ma una potenza creativa in grado di influenzare il mercato globale.
4. Bluesky in Brasile: le sorprese della rinascita del microblogging “pulito”
Mentre l’ecosistema dei social network è stato scosso dalla metamorfosi di Twitter in X dopo l’acquisizione di Elon Musk, alcuni utenti, soprattutto in mercati emergenti, hanno cercato nuove piattaforme più vicine allo spirito originario del microblogging. In Brasile, l’agosto del 2024 ha segnato il picco di popolarità di Bluesky, il social fondato da uno dei co-fondatori di Twitter, Jack Dorsey.
Il boom è arrivato in un contesto politico e giudiziario delicato: le autorità brasiliane avevano appena imposto un temporaneo divieto su X, a causa dell’incapacità della piattaforma di contenere disinformazione e discorsi d’odio. Questa “finestra” ha permesso a Bluesky di presentarsi come un’alternativa “pulita”, non inquinata dalla tossicità e dall’estremismo. In poco tempo, l’utenza brasiliana di Bluesky è passata da appena 50.000 utenti a 3,4 milioni nel giorno dell’entrata in vigore del ban su X.
La scelta di Bluesky da parte degli utenti brasiliani non è stata solo una questione di ripiego
Diversi intervistati hanno dichiarato di aver scelto la nuova piattaforma perché ricordava i primi giorni di Twitter, quelli caratterizzati da dibattiti liberi ma civili, una comunità coesa e meno pressione algoritmica. Con X (temporaneamente) fuori gioco, l’arrivo di Bluesky ha avuto il sapore di una rinascita del microblogging, uno spazio dove incontrarsi, discutere e scambiare idee senza l’assillo dei toni polarizzati.
Tuttavia, l’idillio non è stato eterno. Quando Musk ha finalmente ottemperato alle richieste delle autorità brasiliane, pagando le multe e limitando i contenuti estremisti, X è tornata disponibile. Alcuni utenti sono rimasti su Bluesky, ma il ritmo di crescita è rallentato. Questo non ha impedito alla piattaforma di raccogliere nuovi fondi (15 milioni di dollari) nell’ottobre 2024, con l’obiettivo di espandere la propria base di utenti globali. Bluesky si è così ritagliata un ruolo come alternativa decentralizzata (ma sarà vero?) democratica e “nostalgica” del microblogging: un luogo a metà tra la vecchia Twitter e una piazza digitale più responsabile, dove l’utenza brasiliana (e non solo) può cercare un nuovo equilibrio tra libertà d’espressione e rispetto reciproco.
5. Zello in Kenya: l’app walkie-talkie simbolo di una protesta
Tra le maggiori sorprese, una che strappa applausi. Nel giugno 2024, mentre il Kenya attraversava tensioni politiche e sociali, un’app di comunicazione pressoché sconosciuta alle masse internazionali è diventata il mezzo privilegiato dei manifestanti: Zello. Nata nel 2007 da un ingegnere statunitense, Zello trasforma lo smartphone in un walkie-talkie digitale, consentendo comunicazioni vocali rapide e dirette tra gruppi di utenti.
In un paese in cui la stabilità della rete mobile e il controllo istituzionale sui social network sono fattori cruciali, Zello è emersa come un canale “libero” per i manifestanti. Attraverso l’app, era possibile condividere informazioni su luoghi di incontro, spostamenti della polizia e strategie di elusione dei controlli in tempo reale. Persino il presidente William Ruto ha dovuto riconoscere il ruolo centrale svolto da Zello nelle proteste.
I dati parlano chiaro
tra il 17 e il 25 giugno, l’app ha registrato oltre 40.000 download dallo store di Google Play, una cifra enormemente superiore alla media precedente. Secondo Sensor Tower, tra il 19 e il 24 giugno, ci sono stati ben 55.000 download, più della metà di tutti i download accumulati dall’app in Kenya dalla sua nascita. Ciò testimonia come le crisi politiche e le tensioni sociali possano accelerare l’adozione di strumenti tecnologici inaspettati.
Tuttavia, la popolarità di Zello è stata effimera. Superato il momento critico, i download sono rapidamente diminuiti. Le proteste si sono placate, la polizia ha preso contromisure, e con esse anche l’interesse per l’app. Gli esperti locali, come Moses Kemibaro, sostengono che Zello è stata “il prodotto giusto, al momento giusto, nel contesto giusto”, ma non è detto che abbia la capacità di mantenere la sua influenza al di là di momenti eccezionali. I numeri più recenti – solo 1.500 utenti attivi a novembre, contro i 7.000 a luglio – confermano questa ipotesi.
Nonostante il declino post-proteste, l’esperienza keniana mostra come la tecnologia possa fungere da risorsa cruciale per la mobilitazione sociale. Zello aveva già dimostrato la sua utilità altrove, come durante le manifestazioni in Venezuela nel 2014 o nelle operazioni di soccorso dopo l’uragano Harvey in Texas nel 2017. Anche se non destinata a rimanere un riferimento stabile, l’app rimane un esempio di come l’innovazione tecnologica possa essere sfruttata in modi inaspettati per soddisfare necessità immediate di comunicazione, organizzazione e resistenza pacifica.
Quante sorprese!
Le cinque storie presentate – dai veicoli elettrici a tre ruote in India e Bangladesh alla nuova popolarità di Threads in Vietnam, dal successo di Black Myth: Wukong in Cina all’affermazione temporanea di Bluesky in Brasile e Zello in Kenya – mostrano un mondo tecnologico sempre più multipolare. L’innovazione non è prerogativa di un singolo centro, ma nasce e si sviluppa in contesti molto diversi, rispondendo a esigenze locali, politiche, culturali ed economiche.
In un’epoca in cui la tecnologia pervade ogni aspetto della vita, non sorprende che anche la geopolitica, i conflitti sociali e i dibattiti culturali incidano sull’adozione di questa o quella piattaforma, di un particolare hardware o di una determinata app. Questo panorama in continua evoluzione offre spunti interessanti per comprendere non solo la direzione del progresso tecnologico, ma anche il modo in cui la società globale si adatta, resiste e reinterpreta gli strumenti a sua disposizione.
Il 2024 ci ha insegnato che l’innovazione si muove in direzioni imprevedibili, e che a volte, tra i grandi colossi e gli attori più noti, possono spuntare sorprese inattese capaci di influenzare mercati e culture, lasciando un’impronta duratura.
- I titoli AAA (Tripla A) sono videogiochi di fascia alta prodotti da grandi case editrici con budget molto elevati. ︎
L’articolo 5 sorprese tecnologiche del 2024 che cambiano il panorama è tratto da Futuro Prossimo.
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