Licenziamenti, vendite in calo, un futuro incerto, un capo distratto – tutti questi fattori sembrano segnalare un’azienda in gravi difficoltà. Proprio come il suo polarizzante pickup elettrico, il Cybertruck, Tesla sembra essere bloccata in una corsa verso il baratro, con il pedale dell’acceleratore premuto a fondo, senza accorgersi che la strada davanti è in costruzione.
Razzi, tunnel, social media, impianti neurali, robot… Ti avanza un po’ di tempo per le auto, Elon?
Testa, pronti via: crollo delle vendite
Agli inizi di questo mese, Tesla ha riportato il primo calo delle vendite su base annua in quattro anni, un segnale di acque agitate all’orizzonte. Le azioni dell’azienda sono crollate di oltre il 40% dall’inizio dell’anno, con un calo del 13% solo nell’ultima settimana. Ciliegina sulla torta, si fa per dire, il report sugli utili dovrebbe includere i margini di profitto più bassi di Tesla in sei anni, un segno che i continui e aggressivi tagli dei prezzi continuano a esigere un pedaggio.
Non è tutto, ovviamente. La scorsa settimana Tesla ha licenziato oltre 14.000 dipendenti, il 10% della sua forza lavoro globale che potrebbero arrivare a toccare il 20%, secondo Bloomberg. Ancora una: giacché la speranza è sempre l’ultima a morire, va detto che quella di Musk era riposta nella prossima auto elettrica economica dell’azienda, la “Model 2” da $25.000. Il progetto è stato cancellato: tutte le fiches a questo punto sembrano orientate al servizio di robotaxi autonomi che Tesla dovrebbe lanciare in estate.
Leadership in discussione e Tesla in fibrillazione
Contrariamente a quanto dicano i suoi detrattori, io non credo che Musk abbia l’ambizione di conquistare il mondo. Non posso dire, però, che non ne dia tutta l’impressione. All’ultima assemblea degli azionisti, ha introdotto l’idea di una “Terra completamente sostenibile” e ha posizionato Tesla (e se stesso) come i più qualificati per questa missione.
La sensazione è che sia un modo per prendere tempo, in attesa che arrivino (?) risultati dal Cybertruck e dai robot Optimus. Un po’ pochino per attirare l’interesse degli investitori, e soprattutto per promettere lauti guadagni sul tenore di quelli macinati in questi anni. Anche perché la lotta, lí fuori, si è fatta davvero spietata.
Uno dei render della (al momento) abortita Model 2 di Tesla.
Concorrenza in crescita
Facciamo un piccolo esame di realtà: questo non è un articolo “con una tesi” e ovviamente non va tutto male. Tesla rimane il produttore di auto più prezioso al mondo con una capitalizzazione di mercato di circa 468 miliardi di dollari. È ancora il nome più grande nei veicoli elettrici, con il 51% di quota di mercato negli Stati Uniti, secondo Cox Automotive. Ma questo dato è in calo rispetto al 65% del 2022, poiché sempre più case automobilistiche potenziano le loro lineup di veicoli elettrici con alternative valide e la concorrenza di Tesla si fa più accesa.
La presa di Tesla sul mercato dei veicoli elettrici, in breve, sta scivolando. Se Musk non sarà in grado di articolare una visione chiara e positiva per Tesla, potrebbe scivolare ancora di più. Il tycoon ha dimostrato per primo, e molto tempo prima degli altri, che c’era un mercato per i veicoli elettrici. Ma sta diventando lento a innovare. E la sua leadership è stata messa in discussione, specie quando si è “distratto” tra nuove società e nuovi progetti.
Tesla, cosa succede adesso?
Le grandi scommesse di Tesla hanno un po’ di fiatone. Il lancio del Cybertruck è stato funestato da problemi, culminati in frettolosi richiami. Stessa sorte per i sistemi di assistenza alla guida di Tesla, Autopilot e Full Self-Driving.
È un punto di svolta per l’azienda: il rischio è quello di trasformare il sogno di una rivoluzione elettrica in un incubo per i suoi investitori. Il futuro è tutto da scrivere, ma Tesla rischia seriamente di finire fulminata.
L’articolo Tesla, le crepe nel mito: vendite in calo, fiducia in ribasso, Musk nel mirino è tratto da Futuro Prossimo.
Tecnologia, elon musk, tesla motors