Bombi che giocano con palline di legno, polpi che sognano, pesci che si riconoscono allo specchio: sono solo alcuni degli straordinari comportamenti osservati di recente tra gli animali, che sembrano indicare la presenza di stati di coscienza in creature molto diverse da noi.
Ora, un gruppo di autorevoli scienziati ha formalizzato questo crescente consenso in una dichiarazione che estende il riconoscimento della coscienza a un’ampia gamma di animali, compresi vertebrati come rettili, anfibi e pesci, e invertebrati come molluschi cefalopodi, crostacei decapodi e insetti. Una svolta che potrebbe ridefinire il nostro rapporto con il mondo animale e le nostre responsabilità etiche nei suoi confronti.
La New York Declaration on Animal Consciousness
Quanti di voi hanno avuto notizia della New York Declaration on Animal Consciousness? È stata presentata lo scorso 19 aprile durante una conferenza presso la New York University. L’hanno promossa tre studiosi: la filosofa e scienziata cognitiva Kristin Andrews, il filosofo e ambientalista Jeff Sebo e il filosofo Jonathan Birch.
Il documento, firmato da oltre 100 ricercatori di fama internazionale, si concentra sulla forma più basilare di coscienza degli animali. Quella nota come “coscienza fenomenica”, che implica la capacità di provare sensazioni come dolore, piacere o fame.
Le recenti scoperte che hanno ispirato la dichiarazione sulla coscienza degli animali
La dichiarazione si basa su una serie di recenti studi che hanno evidenziato comportamenti complessi in animali molto diversi da noi. Tra questi, la ricerca condotta nel 2022 presso il Bee Sensory and Behavioral Ecology Lab della Queen Mary University di Londra, che ha osservato bombi impegnati in attività di gioco con palline di legno, senza alcuna apparente connessione con l’accoppiamento o la sopravvivenza.
Altri studi hanno rilevato che i polpi provano dolore e i calamari ricordano dettagli di eventi passati, mentre i pesci pulitori sembrano superare una versione del “test dello specchio”, indicando un certo grado di auto-riconoscimento.
A me gli occhi, please
Un nuovo consenso sulla coscienza animale
Questi e altri indizi di stati di coscienza in animali a lungo considerati meno che coscienti hanno stimolato e sfidato biologi, scienziati cognitivi e filosofi della mente. La dichiarazione mira a comunicare questo nuovo consenso emerso tra gli esperti a un pubblico più ampio, compresi altri scienziati e decisori politici.
Molte persone hanno accettato da tempo che, ad esempio, mammiferi e uccelli siano coscienti o molto probabilmente coscienti, ma meno attenzione è stata rivolta ad altri tipi di vertebrati e soprattutto di invertebrati.
Jeff Sebo
Implicazioni etiche e pratiche
Il riconoscimento della coscienza in una gamma più ampia di animali solleva importanti questioni etiche riguardo al loro trattamento. Secondo Sebo, non basta prevenire il dolore fisico e il disagio degli animali in cattività, ma è necessario fornire loro arricchimento e opportunità di esprimere i propri istinti, esplorare l’ambiente e impegnarsi in sistemi sociali.
Tuttavia, le possibili conseguenze di attribuire la coscienza ad animali i cui interessi non siamo abituati a considerare non sono semplici. Ad esempio, il nostro rapporto con gli insetti potrebbe essere “inevitabilmente antagonistico”, come ha osservato Peter Godfrey-Smith, filosofo della scienza all’Università di Sydney.
Prospettive future e nuove direzioni di ricerca
Kristin Andrews spera che la dichiarazione stimoli ulteriori ricerche su animali spesso trascurati, con il potenziale di ampliare ulteriormente la nostra consapevolezza della portata della coscienza nel mondo animale.
Tutti questi vermi nematodi e moscerini della frutta presenti in quasi tutte le università: studiate la coscienza in loro”, ha detto. “Qualcuno nel vostro laboratorio avrà bisogno di un progetto. Fate di quel progetto un progetto sulla coscienza.
Kristin Andrews
In conclusione, la New York Declaration on Animal Consciousness segna un importante passo avanti nella nostra comprensione della coscienza e della sua diffusione negli animali.
Riconoscendo la possibilità di stati coscienti in una vasta gamma di creature, dalla lumache agli insetti, questa dichiarazione ci invita a ripensare il nostro rapporto con il mondo animale e le nostre responsabilità etiche nei suoi confronti. Finché, un giorno (altro che extraterrestri) stabiliremo un contatto proprio con loro: i nostri coinquilini sulla terra.
L’articolo Basta girarci intorno: gli animali hanno una coscienza. Tutti. Insetti inclusi. è tratto da Futuro Prossimo.
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