La psicologia del poker fuori dal tavolo verde Futuro Prossimo

Anche chi è alle prime armi si sarà certamente accorto di quanta importanza ha il fattore emotivo e la psicologia durante una sessione di poker.

Nel gioco infatti è fondamentale mantenere la concentrazione e fare attenzione a tutti gli elementi che compongono la sessione, anche i più piccoli dettagli.

La psicologia del poker allena la mente del giocatore e lo prepara a reagire a situazioni sfidanti. Le lezioni imparate così come le doti allenate, possono essere facilmente applicate alla vita di tutti i giorni, per evolversi nella versione migliore di sé stessi.

Gli aspetti psicologici più importanti nel poker… e nella vita di tutti i giorni

Nel poker così come nel quotidiano è importante capire come porsi nei confronti dell’altro per fare in modo che una certa situazione sfidante volga a proprio vantaggio.

Così come per gli avversari nel poker, così come con le persone intorno a sé, è fondamentale comprendere l’altro ed adattarsi di conseguenza per trovare successo nel gioco e nella vita.

Ecco quindi qualche pratico consiglio sugli aspetti psicologici a cui fare attenzione attorno al tavolo verde e che possono tornare utili anche fuori dal gioco:

Riconoscere ed evitare di andare in tilt

Se le emozioni prendono il controllo, lasciando spazio a frustrazione e confusione emotiva, è facile andare in tilt. Questo porta a prendere cattive decisioni, diminuendo vertiginosamente le probabilità di successo. Nel poker, i giocatori possono andare in tilt per diversi motivi, a seconda del metodo di gioco, che può essere troppo aggressivo o troppo passivo, ma in generale il denominatore comune è una strategia non ottimale di gioco.

Come evitare di andare in tilt emotivo? Innanzitutto, bisogna chiedersi cos’è che fa perdere il controllo e genera frustrazione; successivamente, capire quando si sta iniziando ad andare in confusione e in tilt.

Per prevenirlo attorno al tavolo verde, è consigliabile gestire correttamente il budget e, in caso le cose si mettessero male, giocare al ribasso.

Ovviamente, nel poker così come fuori dal gioco, la sconfitta va gestita in maniera sportiva, senza prenderla sul personale, bensì sfruttarla come lezione imparata.

Fare caso ai comportamenti del giocatore inesperto

In un tavolo, individuare il cosiddetto “pesce fuor d’acqua” è utile per approfittare della sua inesperienza e volgere il gioco a proprio vantaggio. Come riconoscerlo? Tra i tratti distintivi, questo tipo di giocatore chiama ogni puntata a prescindere dalla mano iniziale, oppure si lascia andare a overbetting troppo azzardati. E ancora, l’incapacità al bluff è un altro elemento che caratterizza il giocatore inesperto e spesso quest’ultimo si lascia sfuggire preziose informazioni sulle proprie mani senza che ce ne sia davvero bisogno.

Controllare il linguaggio del corpo

Il poker è un gioco in cui osservare i propri avversari è fondamentale. Fare attenzione a tutti i dettagli infatti è importantissimo per ottenere quante più informazioni possibili.

Osservando gli avversari e le loro mosse è possibile capire il loro gioco, se sono aggressivi o più cauti, istintivi o riflessivi, e molto altro.

Non bisogna solo concentrarsi su una sola informazione, ma capire l’altro osservando soprattutto gli schemi di puntata e il relativo tempismo.

Allo stesso modo, bisognerà assicurarsi di non lasciar trapelare le stesse informazioni agli altri: attenzione quindi ad impiegare più o meno la stessa quantità di tempo, pianificando magari un paio di mosse in anticipo.

Anche il linguaggio del corpo è molto importante e dice molto sui giocatori attorno al tavolo: occhi aperti perciò a eventuali tic di nervosismo o a piccole reazioni allo scoprire delle carte.

Allo stesso modo, nella quotidianità, molte cose non vengono dette a parole ma solo attraverso il linguaggio del corpo. Imparare a intercettare (e a inviare correttamente e solo quando si vuole) questi segnali è molto importante, soprattutto nelle relazioni interpersonali.

Mantenere la concentrazione

La concentrazione è tutto in un gioco di strategia e il poker non fa eccezione.

Mantenere alta l’attenzione è un esercizio sfidante ma che darà gradualmente dei buoni risultati, sia nel gioco che in altre situazioni, come ad esempio nello studio e nel lavoro.

Nel poker, per migliorare la propria concentrazione è consigliabile procedere passo passo iniziando a indirizzare la propria attenzione solamente su due avversari, almeno all’inizio. A poco a poco, si riuscirà a ottenere gradualmente le varie informazioni dai propri target. Solo quando questo esercizio sarà ormai quasi automatico, si potrà estendere via via il proprio campo di azione a più avversari.

Giocare a poker è un modo divertente per aumentare quelle abilità applicabili anche in altri campi. L’aumento della concentrazione ad esempio è qualcosa che torna sicuramente utile al lavoro, aumentando l’efficienza a tutto vantaggio di un buon equilibrio lavoro-vita privata.

Ci sono molti metodi che puntano ad allenare la propria concentrazione, come la tecnica del pomodoro, ma certamente farlo mentre ci si diverte rende questo esercizio molto più leggero.

Insomma, giocare a poker non è soltanto divertente ma può essere un buon modo per unire l’utile al dilettevole e migliorarsi non solo come giocatore ma anche come individuo.

L’articolo La psicologia del poker fuori dal tavolo verde è tratto da Futuro Prossimo.

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