Cina nella storia: Chang'e-6 preleva campioni sul lato nascosto della Luna Futuro Prossimo

Cina nella storia: Chang’e-6 preleva campioni sul lato nascosto della Luna Futuro Prossimo

Un nuovo, storico traguardo per l’esplorazione spaziale cinese: la sonda Chang’e-6 è atterrata con successo sul misterioso lato nascosto della Luna, una prima assoluta. L’evento, immortalato dalle telecamere di bordo, segna l’inizio di una missione ambiziosa che punta a riportare sulla Terra preziosi campioni di roccia e suolo lunare prelevati da una regione fino ad oggi inesplorata. Un’impresa che promette di gettare nuova luce sui segreti del nostro satellite e di consolidare ulteriormente le ambizioni spaziali di Pechino.

Dalle steppe mongole alle lande desolate della Luna

La missione cinese è iniziata il 3 maggio scorso, quando Chang’e-6 è decollata a bordo di un razzo Long March 5 dal centro spaziale di Wenchang, sull’isola di Hainan. Dopo aver raggiunto l’orbita lunare lo scorso 8 maggio, la sonda si è preparata per l’atterraggio sul suo obiettivo. Quale? Il bacino South Pole-Aitken (SPA) sul lato nascosto della Luna, una delle regioni più antiche e meno esplorate del satellite.

L’atterraggio, avvenuto domenica mattina ora di Pechino (sabato 22:23 GMT), è stato seguito in diretta dal centro di controllo missione della CNSA, l’agenzia spaziale cinese. Le immagini trasmesse dalle telecamere di bordo hanno mostrato gli ultimi istanti della discesa, con la sonda che prima si è fermata a 100 metri di altitudine per scansionare il terreno con un laser 3D, alla ricerca di un punto sicuro dove posarsi. Poi, individuato il sito ideale nel vasto bacino SPA, Chang’e-6 ha iniziato la discesa verticale a bassa velocità, spegnendo infine i motori per un atterraggio morbido aiutato da uno speciale sistema di assorbimento degli urti.

Un momento storico, che la CNSA ha commentato con un comunicato stringato ma denso di soddisfazione:

La combinazione lander-ascender di Chang’e-6 ha effettuato un atterraggio morbido domenica sul misterioso lato nascosto della Luna. È un’altra pietra miliare cruciale per la missione, la prima del suo genere. L’atterraggio è avvenuto senza intoppi, come previsto.

Braccio robotico e trapano per raccogliere campioni e svelare i misteri lunari

L’atterraggio è solo l’inizio. Nei prossimi giorni, Chang’e-6 dispiegherà il suo braccio robotico e il suo trapano per prelevare circa 2 kg di campioni lunari, sia dalla superficie che dal sottosuolo. Campioni preziosi e unici, che potrebbero aiutarci a ricostruire la storia geologica della Luna e a capire meglio l’origine e l’evoluzione del nostro satellite.

In particolare, il bacino SPA dove è atterrata la sonda è il più grande e antico cratere da impatto del sistema solare, con un diametro di circa 2.500 km e una profondità di 13 km. Si pensa che si sia formato nei primi istanti della storia della Luna, oltre 4 miliardi di anni fa, in seguito all’impatto con un asteroide delle dimensioni di Marte. Esplorare questa regione potrebbe fornire indizi fondamentali sulla composizione del mantello lunare e sulle fasi iniziali della formazione del satellite.

Il prelievo dei campioni sarà naturalmente solo metà dell’opera. Per riportarli a terra, infatti, Chang’e-6 dovrà infatti trasferirli a un altro modulo, l’ascender, che ridecollerà dalla superficie lunare per andare a incontrare una navicella in orbita. Sarà quest’ultima a intraprendere il viaggio di ritorno, con un atterraggio previsto attorno al 25 giugno nella regione della Mongolia Interna. Solo allora gli scienziati potranno mettere le mani su questo prezioso carico e iniziare ad analizzarlo nei laboratori terrestri.

Come previsto, la nuova corsa alla Luna è già nel vivo

Per la Cina si tratta della seconda missione di raccolta campioni sulla Luna. In principio fu il successo di Chang’e-5 che nel 2020 ha riportato a Terra 1,7 kg di rocce e polveri dal lato visibile del satellite. Chang’e-6 rappresenta un salto di qualità, per la maggiore quantità di campioni che punta a raccogliere, e soprattutto per l’esplorazione del lato nascosto, una prima assoluta nella storia dell’esplorazione lunare.

Un traguardo che conferma le ambizioni della Cina nello spazio e in particolare sulla Luna, dove Pechino punta a costruire una base permanente entro il 2030 in collaborazione con la Russia. Una sfida non solo scientifica ma anche geopolitica, in quella che si preannuncia come una nuova corsa allo spazio tra potenze globali.

La “Coppa dei Campioni”

Anche gli Stati Uniti hanno recentemente rilanciato il loro programma lunare. È il sempiterno Artemis, che punta a riportare astronauti sul satellite entro il 2025 (la vedo dura, onestamente) e a stabilire una presenza stabile sulla sua superficie nei prossimi anni. Senza dimenticare i piani di aziende private come SpaceX di Elon Musk, che sogna addirittura di colonizzare la Luna come tappa intermedia per arrivare su Marte.

Insomma, dopo decenni di relativo oblio seguito alle storiche missioni Apollo, il nostro satellite torna a essere al centro dell’attenzione e della competizione globale. Con la speranza che, questa volta, la conquista dello spazio sia guidata non solo dalla rivalità tra nazioni ma anche da uno spirito di collaborazione e curiosità scientifica. E anche qua la vedo dura.

L’articolo Cina nella storia: Chang’e-6 preleva campioni sul lato nascosto della Luna è tratto da Futuro Prossimo.

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