Se potessi chattare con il tuo Io del futuro, cosa gli chiederesti? E cosa pensi che ti risponderebbe? Grazie al progetto “Future You” del MIT, ora puoi scoprirlo. Questo chatbot AI ti permette di conversare con una versione più matura e saggia di te stesso, basata sulle tue aspirazioni e sui tuoi dati personali. Non si tratta di prevedere il futuro, ma di uno strumento potente per riflettere sul tuo percorso di vita e prendere decisioni più informate. Come funziona? Diamo un’occhiata.
Un’esperienza di conversazione unica
Future You è guidato dal ricercatore Pat Pataranutaporn, e offre un’esperienza unica nel suo genere. Invece di fantasticare su una macchina del tempo, questo strumento permette di interagire con un’AI che incarna una versione più saggia e anziana di te stesso.
Il processo inizia con un questionario dettagliato sulle tue aspirazioni e i tuoi dati personali. Per aumentare il realismo, ti viene chiesto di caricare una tua foto invecchiata digitalmente, che servirà come base per la narrazione del chatbot. Poggiandosi ai modelli di linguaggio sviluppati da OpenAI, il chatbot è in grado di chattare e intrattenere conversazioni dinamiche, utilizzando le informazioni fornite per dare consigli e intuizioni personalizzate.
Un “aiuto” a specchiarsi dentro di sé.
Uno specchio per ‘chattare con il futuro’, ma non è un oracolo
L’obiettivo di “Future You”, come detto, non è quello di predire il futuro, ma di spingere gli utenti a riflettere sulle conseguenze a lungo termine delle proprie scelte e di incoraggiare cambiamenti comportamentali positivi. È un po’ come guardarsi allo specchio e vedere riflessa una versione più matura e consapevole di se stessi.
Nel paper in pre-stampa (che vi linko qui) i primi test condotti su 344 volontari hanno mostrato risultati promettenti. Dopo l’interazione con il chatbot, i partecipanti hanno riportato una riduzione dell’ansia e un maggior senso di connessione con il proprio sé. Questo suggerisce che “Future You” potrebbe essere uno strumento efficace per promuovere l’autoconsapevolezza e il cambiamento personale.
Pat Pataranutaporn, MIT
La chiave del successo? L’autenticità
È quasi superfluo osservarlo, ma lo ritengo doveroso: quanto più le interazioni con questo sistema sono percepite come genuine e illuminanti, tanto più lo strumento ha il potenziale per plasmare in modo significativo il comportamento degli utenti.
Non è un aspetto trascurabile in un’epoca in cui l’incertezza regna sovrana e le scelte sembrano più difficili che mai. Attraverso esercizi di introspezione e proiezione come “Future You” offrono una prospettiva unica sul domani. Non si tratta tanto di chattare con una versione più saggia di noi stessi: è la ricerca di una maggiore chiarezza sui nostri obiettivi e sulle nostre priorità.
In altre parole, “Future You” è uno strumento di auto-miglioramento. Uno strumento che dà densità al nostro rapporto col tempo, mostrandoci come ogni scelta che facciamo oggi può plasmare il nostro domani.
Il piccolo video che il quotidiano inglese The Guardian ha dedicato a Future You.
Chattare con sé stessi è il dialogo interiore 2.0?
Il progetto “Future You” del MIT rappresenta un passo avvincente verso un futuro in cui l’IA non solo ci assiste nelle attività quotidiane, ma ci aiuta anche a crescere come persone. Mettendoci in contatto con il nostro Io futuro, questa tecnologia ci offre una prospettiva unica sulla nostra vita e sulle nostre scelte.
Ancora una volta voglio ripeterlo, e pazienza per i cretini che non leggeranno l’articolo e pontificheranno sui social basandosi solo sui titoli. “Future You” NON È una sfera di cristallo. Non può predire con certezza come sarà la nostra vita tra 10, 20 o 30 anni. Ma può darci uno spunto prezioso per riflettere su dove stiamo andando e se quella è davvero la direzione in cui vogliamo andare.
Il futuro resta nelle nostre mani. Ma chattare con una versione di noi stessi può darci la prospettiva necessaria. Sarà quel dialogo con il domani, forse, a darci le risposte che cerchiamo da sempre.
L’articolo Future You, il MIT ti fa chattare con la tua versione saggia e più anziana è tratto da Futuro Prossimo.
Tecnologia, intelligenza artificiale, MIT