Ricordate l’ultima volta che avete pagato in contanti? Se la vostra memoria vacilla, non preoccupatevi: non siete soli. Stiamo scivolando silenziosamente verso un mondo cashless, senza contanti, e le banche centrali di tutto il pianeta (il 90% di loro, almeno) si stanno preparando. A cosa? Beh, a creare versioni digitali delle nostre amate valute nazionali. Ma siamo davvero pronti a dire addio alle banconote sgualcite nei nostri portafogli?
Le valute digitali delle banche centrali: una panoramica
Secondo un recente rapporto della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), oltre il 90% delle banche centrali mondiali sta esplorando l’introduzione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC). Questa mossa rappresenta un significativo passo avanti verso una società sempre più cashless.
Una CBDC non è una nuova valuta, ma una rappresentazione digitale di una valuta nazionale esistente. Ad esempio, una CBDC europea avrebbe esattamente lo stesso valore di un euro e sarebbe considerata a tutti gli effetti moneta a corso legale.
Le CBDC si dividono in due categorie principali: quelle al dettaglio, destinate all’uso quotidiano da parte dei consumatori, e quelle all’ingrosso, riservate alle istituzioni finanziarie.
CBDC al dettaglio, la strada maestra verso il mondo cashless
Le CBDC al dettaglio sono progettate per consentire acquisti nei punti vendita, facilitare i pagamenti verso gli enti e permettere trasferimenti tra individui.
La maggior parte delle banche centrali (non tutte?) sta considerando di non applicare interessi su queste valute digitali, rendendole simili al contante fisico sotto questo aspetto. Mi sembrerebbe francamente assurdo il contrario.
Cashless si, cashless no: quattro bonus e due malus
L’introduzione delle valute digitali delle banche centrali potrebbe portare almeno tre diversi benefici e due problemi piuttosto grossi. Quasi un dilemma. I quattro benefici (uno è davvero interessante, e merita il prossimo paragrafo):
Preservare il ruolo della moneta della banca centrale in un’economia sempre più digitale.
Mantenere l’efficacia della politica monetaria.
Rendere i pagamenti transfrontalieri più veloci ed economici.
Favorire in modo molto efficace i contratti intelligenti.
Le preoccupazioni sono piuttosto ampie, anche perché antitetiche. Se le transazioni non fossero anonime, potrebbero sorgere problemi di privacy. Se fossero completamente anonime, faciliterebbero le attività illegali. Come ne usciamo?
CBDC e contratti intelligenti
Una delle applicazioni più promettenti delle CBDC è nel campo dei contratti intelligenti. Si tratta di protocolli informatici che facilitano, verificano o fanno rispettare la negoziazione o l’esecuzione di un contratto, permettendo talvolta la parziale o la totale esclusione di una clausola contrattuale.
Le CBDC potrebbero fornire una base affidabile per i contratti intelligenti, superando le limitazioni delle stablecoin private.
Qualsiasi cosa che le criptovalute possono fare, le CBDC possono fare meglio.
Hyun Song Shin, capo economista della BRI
CBDC nel mondo: lo stato dell’arte
C’è un’avanguardia cashless nel mondo. Alcune nazioni hanno già adottato le CBDC: le Bahamas, ad esempio. Il loro Sand Dollar è in piedi dal 2020.
DCash è il nome della valuta digitale emessa dai Caraibi orientali.
Anche Giamaica e Nigeria hanno lanciato le proprie CBDC chiamate rispettivamente JAM-DEX e eNaira.
Nel Regno Unito, una possibile CBDC della Bank of England, soprannominata “Britcoin”, è ancora in fase di valutazione.
La Cina, last but not least, è l’economia più avanzata in questo campo, con lo yuan digitale (e-CNY) già ampiamente testato.
E l’Europa? E gli USA?
In Europa, il progetto di valuta digitale dell’euro, noto come “Digital Euro“, è attualmente nella fase di preparazione. La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di procedere con la fase di preparazione, che durerà circa tre anni: al termine, sarà presa una decisione finale. Il digital euro sarà una forma di pagamento elettronica disponibile gratuitamente a tutti i residenti dell’area euro, potrà essere utilizzata per pagamenti online e offline, e garantirà un alto livello di privacy.
Negli Stati Uniti, il progetto di “Digital Dollar” è ancora in fase di discussione e ricerca. Il presidente Joe Biden ha emesso un ordine esecutivo nel 2022 per promuovere la ricerca su una possibile valuta digitale, ma non ci sono ancora piani concreti per la sua emissione.
Il futuro cashless: considerazioni finali
Mentre il mondo si muove verso una società sempre più cashless (chissà che ne pensano i giapponesi), le CBDC rappresentano un’evoluzione significativa nel panorama finanziario. Offrono potenziali vantaggi in termini di efficienza, velocità e inclusione finanziaria, ma sollevano anche importanti questioni riguardanti la privacy, la sicurezza e il ruolo delle banche commerciali.
La transizione verso un’economia completamente digitale non sarà immediata né senza ostacoli. Le banche centrali stanno procedendo con cautela, consapevoli delle implicazioni a lungo termine di tali cambiamenti. Per i consumatori, la prospettiva di un futuro cashless potrebbe portare maggiore comodità e nuove opportunità, ma richiederà anche un adattamento alle nuove tecnologie e una comprensione delle loro implicazioni.
In sintesi, salvo cigni neri il contante fisico è “in via di estinzione”, ma sarà un addio lento e graduale. La frusciante banconota potrebbe non scomparire completamente nel prossimo futuro, ma è chiaro che stiamo entrando in una nuova era finanziaria. Le CBDC rappresentano un passo significativo verso un mondo in cui il denaro digitale diventerà sempre più la norma. Come consumatori e cittadini, sarà fondamentale rimanere informati su questi sviluppi e partecipare attivamente al dibattito su come queste nuove forme di denaro dovrebbero essere implementate e regolamentate per evitare che ci si ritorcano contro.
L’articolo Verso una società cashless: a che punto è il mondo con le valute digitali è tratto da Futuro Prossimo.
Economia, valute digitali