Colture idroponiche, nuovo studio: coltivare lattuga con le acque reflue? Futuro Prossimo

Colture idroponiche, nuovo studio: coltivare lattuga con le acque reflue? Futuro Prossimo

Il futuro dell’agricoltura urbana potrebbe vedere grattacieli che ospitano uffici, appartamenti e rigogliosi orti verticali. Uno scenario più vicino alla realtà grazie a una scoperta interessante nel campo delle colture idroponiche. Ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno dimostrato che è possibile coltivare lattuga utilizzando acque reflue, aprendo nuove possibilità per l’agricoltura urbana sostenibile. Turatevi il naso! Scherzo. Ho solo fatto fare una battuta al mio cervello rettile.

Lo studio sulle colture idroponiche con acque reflue

Un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign ha condotto uno studio innovativo (ve lo linko qui) sull’uso di acque reflue come mezzo di crescita per la lattuga in sistemi idroponici. Un approccio che potrebbe creare un ecosistema circolare per il riciclaggio dei rifiuti organici e la produzione alimentare.

I ricercatori hanno testato l’effluente proveniente da due sistemi acquaponici in combinazione con il residuo liquido derivante dalla liquefazione idrotermale (HTL). L’HTL è una tecnologia emergente che converte la biomassa umida in olio grezzo attraverso un processo ad alta temperatura e alta pressione. Il processo HTL produce un’acqua di scarto chiamata fase acquosa di liquefazione idrotermale (HTL-AP), ricca di nutrienti e potenzialmente utilizzabile come fertilizzante.

Liam Reynolds, dottorando presso il Dipartimento di Ingegneria Agricola e Biologica, ha guidato la ricerca. Il team ha posto semi di lattuga in sacchetti di plastica su carta assorbente saturata con i trattamenti di acque reflue per 10 giorni, misurando il tasso di germinazione dei semi e la crescita.

(a) Prove sperimentali su scaffalature; (b) Esempio di foto di prova giornaliera. Nota: l’ombra temporanea è dovuta allo scatto della foto.

Risultati chiave

Lo studio ha rivelato diversi risultati significativi per le colture idroponiche:

Soluzioni contenenti fino all’8% di HTL-AP sono ancora praticabili per la crescita delle piante, almeno nella fase di germinazione.

Questa percentuale di HTL-AP è superiore a quanto dimostrato in precedenza, aprendo nuove possibilità per il riciclaggio delle acque reflue.

La combinazione di HTL-AP e acque reflue acquaponiche non inibisce la germinazione dei semi di lattuga.

Cosa significa per l’agricoltura urbana?

Questa ricerca ha importanti implicazioni per l’agricoltura urbana e le colture idroponiche. L’uso di acque reflue potrebbe significativamente ridurre la dipendenza da fertilizzanti chimici derivati da combustibili fossili, promuovendo una maggiore sostenibilità.

Non solo. Questo approccio permetterebbe di implementare un’economia circolare con l’idroponica, riciclando un flusso di rifiuti che altrimenti andrebbe a un impianto di trattamento o verrebbe scaricato nell’ambiente causando inquinamento. L’utilizzo di acque reflue in colture idroponiche potrebbe anche aumentare l’efficienza dell’uso delle risorse nelle aree urbane, contribuendo a una produzione alimentare più sostenibile e localizzata.

Colture idroponiche con acque reflue: i miei dubbi

Intravedo almeno 3 intoppi da affrontare prima di trattare colture idroponiche con acque reflue.

Uno dei principali (e non è affatto una cosa da poco) riguarda la sicurezza alimentare: alcune fonti di acque reflue potrebbero contenere metalli pesanti tossici per l’uomo. È quindi necessario sviluppare metodi affidabili per garantire la sicurezza dei prodotti finali.

Ancora: accertata l’eventuale non tossicità, c’è bisogno comunque di ulteriore ricerca per ottimizzare la combinazione di nutrienti nelle acque reflue, assicurando una nutrizione adeguata per la produzione delle colture idroponiche.

Infine, la scalabilità: passare dalla ricerca di laboratorio all’applicazione su larga scala richiederà ulteriori studi e sviluppi tecnologici.

Prospettive future

Il professor Paul Davidson, coautore dello studio, sottolinea l’importanza di identificare fonti alternative di nutrienti per aumentare la circolarità dei sistemi globali di produzione alimentare. Questa ricerca rappresenta un passo significativo verso questo obiettivo.

Le colture idroponiche alimentate da acque reflue, dice, potrebbero eventualmente integrare o addirittura sostituire i fertilizzanti liquidi standard.

Chissà. La trasformazione di quello che una volta era considerato un rifiuto in una risorsa preziosa per la produzione alimentare è un cambio di paradigma significativo nell’approccio all’agricoltura urbana. Purché, perdonatemi l’ovvietà, il rifiuto non resti rifiuto.

L’articolo Colture idroponiche, nuovo studio: coltivare lattuga con le acque reflue? è tratto da Futuro Prossimo.

Ambiente, colture idroponiche 

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