Pensavate che un weekend nello spazio fosse solo un’avventura (molto) emozionante? Ripensateci. Nuovi studi rivelano che gli astronauti, anche dopo pochi giorni di volo spaziale, subiscono cambiamenti biologici sorprendenti e potenzialmente duraturi. Ecco cosa accade al DNA umano oltre l’atmosfera terrestre.
Con l’avvento dei voli spaziali commerciali e privati siamo entrati in una nuova era (se vogliamo, in una nuova “vigilia”) dell’esplorazione cosmica. Non sono più solo militari e scienziati altamente addestrati a varcare la frontiera dello spazio, ma anche civili di diverse età e condizioni di salute.
Questa diversificazione ha offerto agli scienziati l’opportunità senza precedenti di studiare gli effetti del volo spaziale su un campione più ampio e variegato di esseri umani. E cosa è venuto fuori fino ad ora?
I telomeri: sentinelle del nostro DNA
Al centro delle nuove ricerche ci sono i telomeri, le “capsule protettive” all’estremità dei nostri cromosomi, gli osservati speciali sulla strada della longevità. Già, perché segmenti di DNA proteggono il nostro materiale genetico, ma soprattutto sono indicatori dell’invecchiamento cellulare e del rischio di malattie legate all’età.
Uno dei risultati più sorprendenti emersi dagli studi recenti è che i telomeri degli astronauti tendono ad allungarsi durante il volo spaziale. Questo fenomeno è stato osservato non solo in missioni di lunga durata, come quella di un anno dell’astronauta Scott Kelly, ma anche in voli molto più brevi, come la missione Inspiration4 di SpaceX durata solo tre giorni.
Membri dell’equipaggio della missione Inspiration4. Una nuova ricerca esamina gli effetti biologici del loro breve viaggio nello spazio. Immagine: SpaceX
E al ritorno sulla Terra?
Questa è una parte parimenti interessante degli ultimi studi. Al ritorno sulla Terra, ci sono due brutte notizie. La prima è che i telomeri degli astronauti si accorciano nuovamente. E la seconda è che spesso finiscono per essere più corti di quanto non fossero prima del volo. Questo “rimbalzo” telomerico solleva domande cruciali sugli effetti a lungo termine dei viaggi spaziali sulla salute umana.
Non solo astronauti: l’esperimento con gli alpinisti
Per capire se questi cambiamenti fossero specifici dell’ambiente spaziale, i ricercatori hanno condotto un esperimento con alpinisti gemelli sul Monte Everest. Sorprendentemente, hanno osservato cambiamenti simili: i telomeri si allungavano durante la scalata e si accorciavano al ritorno a valle. Questo suggerisce che non è la microgravità la causa principale di questi cambiamenti, ma probabilmente altri fattori come l’esposizione alle radiazioni.
Che fossero astronauti o alpinisti, comunque, la scoperta degli scienziati è che tutti loro hanno sperimentato aumenti nei livelli di RNA telomerico, chiamato TERRA. Questo aumento potrebbe essere un segnale che i telomeri stanno subendo danni durante il volo spaziale, probabilmente a causa dello stress ossidativo causato dalle radiazioni cosmiche.
L’astronauta della NASA Scott Kelly, a sinistra, che è andato nello spazio durante il NASA Twins Study, è in piedi accanto al fratello gemello, Mark Kelly, che è rimasto sulla Terra. Entrambi sono stati studiati.
Implicazioni per il futuro dell’esplorazione spaziale
Queste scoperte hanno implicazioni significative per il futuro dell’esplorazione spaziale, soprattutto in vista di missioni di lunga durata sulla Luna o su Marte. Comprendere come il corpo umano risponde all’ambiente spaziale è cruciale per garantire la salute e la sicurezza degli astronauti durante queste missioni estese.
Curiosamente, uno studio correlato ha rivelato che le piante non mostrano lo stesso allungamento dei telomeri nello spazio. Questo suggerisce che le piante potrebbero essere naturalmente più adatte a sopravvivere nell’ambiente spaziale rispetto agli esseri umani, un fatto che potrebbe rivelarsi cruciale per la futura colonizzazione di altri pianeti. C’è perfino un “candidato” speciale.
Domande aperte e ricerche future
Le sparo tutte, se ne avete altre suggeritele sui nostri canali social. Quali sono le implicazioni a lungo termine di questi cambiamenti telomerici per la salute degli astronauti? Come possiamo mitigare gli effetti negativi del volo spaziale sul corpo umano? E infine (forse) la domanda più ambiziosa: saremo mai in grado di adattarci completamente alla vita nello spazio?
Domande senza risposta, ma non siamo fermi. Gli astronauti di oggi, sia professionisti che civili, stanno facendo molto più che esplorare lo spazio: stanno ampliando i confini della nostra comprensione della biologia umana. In un certo senso, ogni astronauta che vola nello spazio diventa un pioniere della scienza medica.
Le loro esperienze e i cambiamenti che subiscono nei loro corpi stanno gettando le basi per una nuova comprensione di come gli esseri umani possono adattarsi e prosperare oltre i confini del nostro pianeta natale.
L’articolo Gli astronauti e la loro salute: anche brevi viaggi alterano la biologia umana è tratto da Futuro Prossimo.
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