Dimenticatevi melatonina, diete anti jet lag e occhiali speciali. Il futuro della lotta al fuso orario potrebbe essere sopra le vostre teste, letteralmente. La compagnia aerea Qantas e l’Università di Sydney annunciano un progetto per trasformare le cabine degli aerei in veri e propri simulatori di alba e tramonto. Ma funzionerà davvero?
Jet lag: quando il nemico è il tempo (e non l’aereo)
Chi l’avrebbe mai detto che la soluzione al jet lag sarebbe arrivata non da una pillola miracolosa, ma da una lampadina intelligente? Qantas ha deciso di “giocare” con il nostro ritmo circadiano. Il loro Project Sunrise è in realtà un tentativo molto serio di farci arrivare a destinazione meno zombi e più umani.
Come funziona? Salite su un aereo a New York e, 26,5 ore dopo, scendete a Sydney sentendovi come se aveste fatto solo un pisolino. Almeno questo è l’obiettivo ambizioso di Qantas. Per riuscirci, l’azienda trasformerà l’Airbus A350 in una sorta di discoteca volante: invece di luci stroboscopiche, avrete albe e tramonti a comando.
Le nuove scenografie luminose per l’A350 sono state sviluppate per ottimizzare gli effetti circadiani della luce in diversi momenti durante i voli.
Sveta Postnova, professoressa associata specializzata in modellazione circadiana presso il Charles Perkins Centre dell’Università di Sydney.
In altri termini: stanno cercando di convincere il vostro cervello che non avete appena attraversato mezzo pianeta in meno di 30 ore. Buona fortuna, cervello.
Una delle configurazioni luminose anti jet lag.
12 sfumature di jet lag
Qantas non si è limitata a un semplice interruttore on/off. Ha sviluppato ben 12 diverse “scene” luminose. È come avere un regista d’illuminazione personale per il vostro viaggio.
C’è “Awake“, per quando vogliono tenervi svegli (come se il bambino che scalcia il sedile dietro di voi non bastasse), “Sunset” per simulare il tramonto (perché guardare fuori dal finestrino sarebbe troppo semplice), “Sunrise” che si muove dall’anteriore al posteriore della cabina (per chi vuole sperimentare l’alba in slow motion) e altre.
La scienza dietro la magia luminosa
Ora, prima che pensiate che Qantas stia solo cercando di creare l’atmosfera giusta per un rave party ad alta quota, c’è della seria scienza dietro tutto questo. Parlano di “melanopic illuminance” e di come la luce blu possa aiutare a spostare il nostro orologio interno. È un po’ come cercare di ingannare il vostro corpo facendogli credere di essere in Australia prima ancora di atterrare.
Ma funzionerà davvero? Questa è la domanda da un milione di euro (o da un milione di miglia aeree, se preferite). La verità è che il jet lag è un nemico subdolo e complesso. Certo, queste luci fantastiche potrebbero aiutare, ma non aspettatevi miracoli. Dopotutto, state ancora passando da mangiare hot dog a Times Square a fare surf a Bondi Beach in meno di 30 ore. Il vostro corpo avrà comunque qualcosa da ridire.
Il futuro è luminoso (letteralmente)
Nonostante lo scetticismo, c’è qualcosa di affascinante in tutto questo. L’idea che possiamo manipolare il nostro orologio biologico con un po’ di illuminazione intelligente è tanto assurda quanto geniale. E chi lo sa? Forse un giorno saliremo su un aereo a Londra e scenderemo a Sydney sentendoci freschi come una rosa (australiana, ovviamente).
Alla fine, che funzioni o meno, dobbiamo apprezzare lo sforzo. Potrebbe essere l’inizio della fine del jet lag come lo conosciamo. O, nel peggiore dei casi, avremo un suggestivo gioco di luci a 10.000 metri di altezza. In entrambi i casi, direi che è una vittoria.
L’articolo Jet Lag: per combatterlo, albe e tramonti simulati in aereo è tratto da Futuro Prossimo.
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