100.000 corse a settimana. Nessun conducente. Nessun volante che gira da solo. Solo passeggeri che si spostano in città come se fosse la cosa più normale del mondo. Benvenuti nell’era dei robotaxi Waymo, dove il futuro è già presente. O forse dovremmo dire: benvenuti nel presente, dove il futuro si è stancato di aspettare e ha deciso di farsi un giro in taxi, mentre qualche cretino disinformato ancora ridacchia sul tema.
In un piccolo schema, l’attuale “gerarchia” dei Robotaxi
Numeri da capogiro (o da mal d’auto)
Waymo, la creatura di Alphabet che sembra uscita da un romanzo di Isaac Asimov, ha appena annunciato di aver raggiunto un incredibile traguardo di corse settimanali. Sì, avete letto bene. Mentre voi eravate impegnati a litigare con l’autista del taxi per il percorso più veloce, 100.000 persone si facevano tranquillamente portare a spasso da un computer su ruote.
Tekedra Mawakana, co-CEO di Waymo (e probabilmente la persona con il lavoro più cool del pianeta), ha sganciato questa bomba sui social media. E pensare che solo qualche mese fa, Sundar Pichai, il boss di Google, si vantava di 50.000 corse a settimana.
Una flotta che fa sembrare “Transformers” un documentario
Piccola nota di colore sui Robotaxi Waymo: la flotta è tutta di Jaguar I-Pace modificate. Le avete presenti? Vi metto la foto sotto questo box. Sì, quelle macchine elettriche che sembrano uscite da “Blade Runner”. Non so esattamente quante siano, ma solo in California ne hanno 778.
Immaginate 778 Jaguar che girano senza conducente. È come se i ricchi improvvisamente avessero deciso di condividere le loro auto di lusso con tutti noi, solo che hanno dimenticato di salirci.
Robotaxi Waymo: espansione o invasione?
Le abbiamo viste tutte. I primi entusiasmi (decisamente frizzanti). I primi colpi q vuoto, inevitabili quando si introduce una tecnologia trasformativa (capito, iene ridens?). Ora Waymo non si accontenta di conquistare una sola città.
Questi tizi stanno prendendo d’assalto Los Angeles, San Francisco e Phoenix. A San Francisco il servizio è 24/7. Praticamente, puoi ubriacarti a qualsiasi ora e avere sempre un robotaxi sobrio che ti riporta a casa. Questo, perdonatemi, io lo chiamo progresso.
Il prezzo del futuro (spoiler: è alto)
So bene che nessuno di voi pensa che tutto questo sia gratis. E infatti costa un bel po’: non mi riferisco al prezzo delle corse (al momento meno di 1 euro a chilometro, tra l’altro è stabilito in anticipo e non cambia anche in caso di variazioni sul percorso). Parlo di investimenti.
Alphabet, ad esempio, ha già investito 30 miliardi di dollari nella sua ‘creatura’, e ora sta per investire altri 5 miliardi. Cinque miliardi. Con quei soldi potremmo mandare Jeff Bezos su Marte e lasciarlo lì. Ma no, li spendiamo per avere taxi senza tassisti. Priorità, suppongo. O è il fatto che non vedremo gente su Marte per un un bel po’.
Un Robotaxi Waymo
Robotaxi Waymo: il futuro è qui, e vuole un passaggio
Lo ribadisco: mentre scriviamo, 100.000 persone a settimana stanno salendo su un’auto senza conducente come se fosse la cosa più normale del mondo. E forse lo è diventata. Forse il futuro non è fatto di auto volanti e teletrasporto, ma di auto che si guidano da sole e ti portano a fare la spesa.
Benvenuti nel futuro. È un po’ meno spettacolare di quanto ci aspettassimo, ma ehi, almeno non dovremo più cercare parcheggio.
L’articolo Robotaxi Waymo, ascesa verticale: 100.000 corse a settimana è tratto da Futuro Prossimo.
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