Se pensavate che le elezioni americane fossero solo un lungo reality show con qualche comizio colorato e un sacco di bandierine, dovreste aver capito già dal 2020 che bisogna ricredersi. Le elezioni USA 2024 si stanno trasformando in un thriller politico che potrebbe avere un epilogo parecchio cruento.
A dirlo non sono io, ma Alexander Cohen, un politologo che studia da tempo le dinamiche interne degli States. Che avverte sulle pagine della testata The Conversation: il rischio di violenza post-elettorale è reale e tangibile. Cerchiamo di capire perché gli USA sono arrivati a questo punto.
Immagine realizzata con AI.
Il fantasma del 6 gennaio aleggia ancora
Ricordate il giorno in cui una folla inferocita ha preso d’assalto il Campidoglio? Secondo Cohen, potremmo assistere a un “sequel” ancora più cruento. Le elezioni USA 2024, sostiene il politologo, sono un campo minato pronto a esplodere al minimo passo falso.
Posso facilmente immaginare una ripetizione dell’insurrezione del Campidoglio del 6 gennaio 2021, o peggio, subito dopo le elezioni presidenziali di novembre
Alexander Cohen
Non è un’ipotesi campata in aria. La storia recente ci insegna che la democrazia americana è più fragile di quanto pensassimo. E il terreno è fin troppo fertile per nuovi sconvolgimenti.
Trump: il jolly che può far saltare il banco
Immagine realizzata con AI.
Al centro di questo potenziale tsunami politico ci sono entrambi i candidati, che da direzioni e con approcci differenti fomentano un clima già pesante. Donald Trump, l’ex presidente, non è nuovo alle accuse di brogli elettorali. Anzi, sembra averle trasformate in una vera e propria arte.
Dal 2020, Trump ha intensificato la sua retorica sul “voto rubato”1. Le sue dichiarazioni sul tema sono passate da circa 100 durante la campagna del 2020 a ben 550 nel maggio 2024. È come se avesse premuto l’acceleratore sulla macchina del caos elettorale.
A rincarare la dose in vista delle elezioni USA 2024 c’è l’attacco di Trump all’intero sistema giudiziario, dipinto come un burattino nelle mani di Biden.
“I miei problemi legali, tutti quanti, civili e penali, sono stati orchestrati da Joe Biden”, ha dichiarato Trump a una folla di New York nel gennaio 2024.
Questa narrativa di vittimizzazione sta attecchendo. E non solo tra i suoi sostenitori.
Harris: l’altra faccia della retorica avvelenata
Immagine realizzata con AI.
Non è possibile parlare di retorica incendiaria senza menzionare l’altra faccia della medaglia. Mentre Trump soffia sul fuoco del malcontento, l’attuale vice Presidente e candidata Kamala Harris, tra una risata e l’altra, dipinge a sua volta l’avversario come una minaccia costante, un incombente, immediato pericolo per la democrazia.
Questa narrazione, seppur basata su preoccupazioni legittime, ha avuto un suo ruolo indiretto nel contribuire a creare e soprattutto mantenere un clima di isteria ostile che ha avuto conseguenze tangibili e pericolose, a partire dalla psiche dei soggetti più instabili. il 42% dei sostenitori della Harris dichiara di non avere amici che sostengono il candidato avversario, una percentuale maggiore di quella dei repubblicani. Quando le persone non si fidano o non socializzano con persone diverse da loro, è più probabile che si verifichino violenze tra gruppi .
Ricordiamo il fallito attentato contro Trump, seguito da un altro episodio controverso. Eventi che avrebbero dovuto scuotere la nazione. Invece, ciò che abbiamo visto è stata una reazione tiepida, quasi di indifferenza, da parte di alcuni settori dell’opinione pubblica. Peggio ancora, in certi ambienti si è arrivati a suggerire che Trump “se la fosse cercata”, o addirittura a esprimere il desiderio che tali tentativi si ripetano con maggior successo.
Questo clima di delegittimazione reciproca non fa che alimentare la polarizzazione, rendendo il terreno ancora più fertile per le potenziali violenze post-elettorali che Cohen teme. Le elezioni USA 2024, in altri termini sono un campo di battaglia retorico dove entrambe le parti sono più interessate a demonizzare l’avversario che a preservare l’integrità del processo democratico. A cosa può portare il degrado della dialettica politica che sembra ormai evidente? I dati parlano chiaro, e mettono i brividi.
L’America divisa: un terreno fertile per la violenza
Un sondaggio del settembre 2023 (e allora il clima era molto più “tiepido”) ha rivelato che il 32% degli americani credeva ancora che le elezioni del 2020 fossero state rubate.
Ma c’è di peggio. Il 23% degli americani (e il 33% dei repubblicani) ritiene che “i veri patrioti americani potrebbero dover ricorrere alla violenza per salvare il nostro paese”. È un dato in aumento rispetto al 2021, e non promette nulla di buono per le elezioni USA 2024.
Elezioni USA 2024, la democrazia sul filo del rasoio
Il quadro che emerge, in sostanza, è quello di una nazione sull’orlo di un precipizio. Il 75% degli americani crede che la democrazia sia a rischio nelle prossime elezioni: e quando la posta in gioco è così alta, la tentazione di “difendere” la democrazia (con mezzi non democratici) diventa pericolosamente allettante.
Da un lato e dall’altro: ripeto, non esiste fazione esente da colpe, e se volete davvero comprendere il contesto e i possibili esiti delle Elezioni USA 2024 dovete sforzarvi di uscire dal “club” di uno dei due candidati.
C’è una via d’uscita?
Di fronte a questo scenario apocalittico, ci si chiede se ci sia una via d’uscita. Il Congresso americano, con voto bipartisan, ha cercato di correre ai ripari con l’Electoral Count Reform and Transition Improvement Act2 del 2022, che ha chiarito molte di quelle norme controverse al centro dai tumulti delle scorse elezioni.
Ma come ci ricorda la storia, le leggi da sole non bastano a fermare la violenza politica. Soprattutto quando c’è chi soffia sul fuoco della discordia con una retorica sempre più incendiaria.
Per questo le elezioni USA 2024 stanno per avere luogo in un’atmosfera sempre più tesa. Cohen teme che il 6 gennaio 2021 possa essere stato solo un assaggio di ciò che aspetta gli americani: se fosse così, l’assalto al Campidoglio sarebbe solo l’inquietante prologo di un dramma che sconvolge le fondamenta stesse della democrazia americana.
Molte di queste accuse di brogli (non tutte) sono state liquidate come infondate, anche da giudici nominati dallo stesso Trump. Di fatto, non ci sono prove accertate di frodi diffuse. Certo, per questi dettagli non solo semantici (“accertate”, “diffuse”) non si possono fugare totalmente i dubbi, e si crea spazio per la retorica incendiaria. ︎L’Electoral Count Reform and Presidential Transition Improvement Act del 2022 è una legge bipartisan approvata dal Congresso degli Stati Uniti per riformare il processo di conteggio dei voti elettorali e migliorare la transizione presidenziale. Questa legge è stata introdotta per rispondere alle controversie e alle ambiguità emerse durante le elezioni presidenziali del 2020, quando l’ex presidente Donald Trump ha contestato i risultati elettorali.
I principali cambiamenti:
– Ruolo del Vice Presidente: La legge chiarisce che il ruolo del Vice Presidente durante la sessione congiunta del Congresso per il conteggio dei voti elettorali è “esclusivamente ministeriale”, senza poteri di determinare, accettare, rifiutare o risolvere dispute sui voti elettorali.
– Soglia per le obiezioni: La legge aumenta la soglia per le obiezioni durante il conteggio dei voti elettorali, richiedendo che almeno un quinto dei senatori e un quinto dei membri della Camera dei Rappresentanti firmino un’obiezione scritta.
– Certificazione degli elettori: La legge specifica che i governatori degli stati sono responsabili per la presentazione dei certificati che identificano gli elettori dello stato, a meno che le leggi o la costituzione dello stato non specifichino altrimenti. ︎
L’articolo Elezioni USA 2024, l’esperto: scenari da brivido per il day after è tratto da Futuro Prossimo.
Previsioni, politica