C’è qualcosa di profondamente inquietante nei numeri dell’alluvione che ha colpito Valencia: 500 millimetri di pioggia in 24 ore, decine di vite spezzate, una città intera paralizzata. Ma oltre i numeri c’è una storia di vulnerabilità umana di fronte alla potenza della natura, una storia che ci ricorda quanto siamo impreparati ad affrontare gli eventi climatici estremi che stanno diventando sempre più frequenti.
L’evento che ha cambiato tutto
Un fenomeno meteorologico noto come temporale autorigenerante1 ha colpito Valencia nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2024. Questo evento, tecnicamente chiamato DANA (Depressione Aislada en Niveles Altos), ha scaricato sulla città una quantità di pioggia senza precedenti. Gli accumuli hanno superato i 350 millimetri in otto ore, raggiungendo i 500 millimetri nell’arco di 24 ore. Per comprendere la portata dell’evento, basti pensare che questa quantità supera le precipitazioni che normalmente cadono in un intero anno nella regione.
La rapidità con cui si è sviluppato l’evento ha colto di sorpresa anche le autorità, rendendo particolarmente difficili le operazioni di evacuazione delle aree a rischio.
Per l’Aragona è già il terzo DANA, quest’anno. Immagini: El Pais
Alluvione a Valencia, il tragico bilancio
Le conseguenze sono state devastanti. Il bilancio attuale parla di 95 vittime accertate e numerosi dispersi. Le infrastrutture cittadine hanno subito danni ingenti, con strade trasformate in fiumi e interi quartieri sommersi. Il governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha istituito un comitato di crisi per gestire l’emergenza. I servizi essenziali come elettricità e comunicazioni hanno subito interruzioni in vaste aree della città. La comunità locale si è mobilitata immediatamente, con volontari e servizi di emergenza che lavorano senza sosta per portare aiuto alle zone più colpite.
In un giorno, la pioggia di un intero anno.
L’inquietante legame con la crisi climatica
Gli esperti climatologi hanno immediatamente collegato l’evento all’attuale crisi climatica. Il riscaldamento globale sta alterando i cicli idrologici, rendendo questi eventi estremi più frequenti e intensi. La regione mediterranea sta vivendo un preoccupante aumento delle temperature che porta a una maggiore evaporazione. Quando le condizioni atmosferiche si invertono, questo si traduce in precipitazioni di intensità eccezionale.
Mi colpisce particolarmente come questi eventi si stiano moltiplicando in tutta Europa: dall’alluvione in Emilia-Romagna del maggio 2023 alle inondazioni in Slovenia dell’agosto dello stesso anno, è stato un susseguirsi di eventi: ancora l’Emilia, poi la Liguria, ora questa tragica alluvione a Valencia. Non sono più eccezioni, ma stanno diventando una terribile normalità.
Alluvione a Valencia, la risposta e le prospettive future
Le città devono ripensare urgentemente la loro pianificazione urbana. Servono infrastrutture progettate per resistere a eventi climatici estremi, sistemi di drenaggio più efficienti e piani di emergenza più rapidi ed efficaci. Il premier spagnolo Sanchez ha sottolineato che l’emergenza non è ancora finita. Nei prossimi giorni proseguiranno gli sforzi per il soccorso e inizieranno le prime valutazioni per la ricostruzione. L’alluvione di Valencia è un drammatico promemoria dell’urgenza di azioni concrete per mitigare il cambiamento climatico. Non possiamo più permetterci di considerare questi eventi come anomalie isolate.
https://tg24.sky.it/scienze/2022/09/16/temporale-autorigenerante-significato ︎
L’articolo Valencia nella morsa del clima: l’alluvione “perfetta” non dà tregua è tratto da Futuro Prossimo.
Ambiente, Crisi climatica