Un teatro può essere molto più di un luogo dove si rappresenta l’opera lirica. Può diventare un simbolo di rinascita, un ponte tra passato e futuro, un esempio di come l’architettura possa rispettare l’ambiente senza rinunciare alla bellezza. A Pristina, lo studio BIG (una nostra vecchia conoscenza) ha progettato qualcosa che va oltre: un edificio che indossa letteralmente la tradizione, trasformandola in energia pulita. Come? Vediamo.
Quando la tradizione genera energia
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La firma, come detto, è quella di Bjarke Ingels, fondatore dello studio BIG, e il progetto è ambizioso quanto poetico. Il nuovo teatro dell’opera lirica di Pristina si ispira alla Xhubleta, l’abito tradizionale kosovaro dalla forma a campana, trasformato per l’occasione in un tetto ondulato ricoperto di pannelli fotovoltaici.
Non è solo un vezzo estetico: questa “gonna” architettonica produrrà energia pulita che ridurrà significativamente l’impatto ambientale della struttura.
Opera lirica in vetro e legno
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Le pareti dell’edificio, prevalentemente in vetro, creano un dialogo continuo tra interno ed esterno. Il legno, materiale scelto per gran parte delle finiture, aggiunge calore e naturalezza all’ambiente creando un’atmosfera che invita alla contemplazione dell’arte.
Con i suoi 42.395 metri quadrati, il teatro non sarà solo una casa per l’opera lirica. La struttura ospiterà una sala da concerto da 1.200 posti, un teatro da 1.000 posti, una sala recital da 300 posti e un centro educativo e conferenze. Un grande atrio, illuminato da un lucernario centrale, fungerà da spazio di aggregazione e socialità.
Il progetto non si limita all’edificio: ampi spazi verdi e percorsi pedonali circonderanno il teatro, creandovi attorno un parco culturale vivibile. L’opera lirica esce così dalle sue mura tradizionali per dialogare con la città, invitando i cittadini a fare proprio questo spazio di cultura e bellezza.
Culture che diventano architetture
Mi piace pensare che questo edificio rappresenti non solo un contenitore per l’arte, ma un manifesto di come la cultura possa essere veicolo di innovazione e sostenibilità.
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“Siamo profondamente onorati di progettare la nuova casa delle arti performative in un paese che ha regalato al mondo un impatto culturale così significativo nelle arti dello spettacolo”, afferma Ingels.
Non è la prima volta che lo studio BIG si cimenta con un teatro dell’opera: il precedente National Theatre of Albania dalla forma di papillon è un altro formidabile esempio di architettura contemporanea che reinterpreta la tradizione in chiave moderna. Ma qui a Pristina hanno fatto qualcosa di più: hanno creato un edificio che canta un’opera lirica, che danza e produce energia pulita per la città.
È questo il futuro che vogliamo: quello in cui la bellezza non è mai fine a se stessa.
L’articolo Una gonna di luce e musica: il nuovo teatro dell’opera in Kosovo è tratto da Futuro Prossimo.
Architettura, Costruzioni, design, lavoro