Quante volte avete maledetto quelle istruzioni incomprensibili mentre cercavate di montare un mobile acquistato in scatola di montaggio? Quel momento frustrante in cui vi accorgete che manca una vite o che avete montato un pannello al contrario potrebbe presto diventare un lontano ricordo. Grazie ai ricercatori della Carnegie Mellon University sta nascendo una nuova generazione di mobili in tessuto che si trasformano senza bisogno di attrezzi, viti o istruzioni da seguire. Usando una macchina robotica per quilting (se non sapete cos’è, ecco a voi), hanno creato pezzi d’arredamento che incorporano pannelli rigidi “cuciti” tra strati di tessuto, con cerniere flessibili che permettono di piegare l’oggetto nella sua forma finale.
Sedie, tavolini, lampade e persino zaini che passano da una configurazione bidimensionale a quella tridimensionale con un semplice movimento. È una rivoluzione silenziosa che potrebbe cambiare radicalmente il nostro rapporto con l’arredamento, soprattutto per chi vive in spazi ridotti o si trasferisce spesso.

La tecnologia dietro i mobili in tessuto
Il sistema utilizza una macchina CNC per quilting a braccio lungo (una sorta di macchina da cucire controllata da computer progettata per lavorare con grandi lunghezze di tessuto). Quella usata dal team ha una portata di 81 cm e una lunghezza totale di 4 metri, capace di seguire percorsi vettoriali caricati nel suo software.
Ogni oggetto incorpora pannelli rigidi (in compensato o acrilico) tra strati di tessuto. Il processo di cucitura fissa questi strati, creando cerniere morbide tra gli inserti rigidi, che permettono all’oggetto di trasformarsi in pezzi tridimensionali.
Questo lavoro esplora le possibilità che potremmo sbloccare utilizzando le macchine per quilting CNC esistenti per creare oggetti funzionali completamente nuovi che non richiedono componenti aggiuntivi come cerniere metalliche
La vera genialità di questa idea è la sua flessibilità: permette di miscelare e abbinare materiali in base allo scopo e alle funzioni dell’oggetto. Ad esempio, la lampada utilizza tessuto trasparente per permettere alla luce di passare, mentre la poltrona impiega compensato più spesso per garantire resistenza.
Meccanismi ingegnosi per oggetti funzionali
I mobili in tessuto non sono solo belli da vedere, almeno a parer mio: ma anche sorprendentemente funzionali. Il team ha integrato meccanismi aggiuntivi come corde, magneti e chiusure a strappo durante il processo di cucitura per controllare la trasformazione e stabilizzare la forma finale.
Il tavolino, ad esempio, utilizza una corda tenditrice intrecciata attraverso montanti per tirarli verso l’interno e creare la forma del tavolo, fornendo anche stabilità. Lo zaino, ispirato al design del packaging, utilizza anch’esso un sistema di corde che funzionano anche come spalline. La poltrona è costruita per sostenere il peso di un adulto, e i suoi inserti in compensato hanno magneti al neodimio incorporati per allineare i pannelli laterali quando la sedia è aperta.

Un futuro pieno di possibilità
Questo metodo rivoluzionario è stato presentato da Sapna Tayal, una studentessa universitaria della Scuola di Design della Carnegie Mellon. Nonostante le sfide (come determinare la giusta tensione del tessuto e la sequenza ideale di inserimento dei pannelli), questa tecnologia potrebbe inaugurare una nuova categoria di prodotti per la casa.
Per chi si trasferisce spesso o vive in spazi compatti, questi mobili in tessuto potrebbero rappresentare la soluzione ideale: leggeri, facili da trasportare e da assemblare, ma anche robusti e funzionali. In un futuro non troppo lontano, potremmo dire addio alle istruzioni incomprensibili e alle viti mancanti, abbracciando invece una nuova generazione di arredamento intelligente dal design che si trasforma sotto i nostri occhi.
L’articolo IKEA, spostati: ecco i mobili robot in tessuto, da 2D a 3D in un lampo è tratto da Futuro Prossimo.
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