Da bambino guardavo un cartone animato davvero avvincente: un manipolo di piccoli eroi “viaggiavano” all’interno del corpo umano monitorando ogni contrazione, ogni movimento, ogni potenziale problema. La fantasia non crea il futuro, ma spesso finisce per ispirarlo. Oggi la tecnologia medica sta perfezionando sensori sempre più piccoli e precisi, al punto da renderli ingeribili. Le “pillole” segnalatrici che diagnostica le malattie gastrointestinali, e magari curarle in tempo utile? Sta diventando realtà.
Una finestra sull’intestino
Sviluppata da un team di scienziati delle università di Heriot-Watt, Birmingham ed Edimburgo, l’ultima innovativa capsula promette di offrire ai medici una comprensione senza precedenti del movimento del tratto digestivo dei pazienti, o della sua assenza. Invece di limitarsi a catturare immagini dell’interno dell’intestino, il sistema è in grado di rilevare se si stanno verificando contrazioni, quanta pressione viene esercitata e esattamente dove potrebbe esserci inattività.
Il professor Marc Desmulliez, specialista in tecnologie per dispositivi medici ingeribili e leader del progetto, sottolinea il potenziale trasformativo di questa invenzione. “Potrebbe aiutare a rivoluzionare il modo in cui rileviamo le malattie e le condizioni gastrointestinali”.
Un approccio meno invasivo e più completo
Attualmente, il modo tradizionale per esaminare l’intestino è l’endoscopia. Sapete di cosa si tratta, no? Una procedura che prevede l’inserimento di una telecamera collegata a un tubo con la speranza di individuare eventuali ostruzioni o problemi visibili. Di recente le capsule endoscopiche ingeribili sono diventate più comuni, offrendo ai pazienti un’alternativa meno invasiva. Una piccola capsula viaggia lungo l’intestino e trasmette immagini in modalità wireless a uno schermo.
Anche queste tecniche, tuttavia, presentano dei limiti. Come spiega Desmulliez, “Volevamo trovare un modo per rilevare quando il tratto digestivo non funziona correttamente, quando non si contrae e si rilassa come dovrebbe durante la spinta dei rifiuti, e quando non c’è un problema visibile”. Questo fino a ieri non era possibile. E oggi?
Sensori ingeribili, sottili come capelli, per un monitoraggio completo
La capsula sviluppata dal team è lunga 3 cm e ha un diametro di 1 cm, ed è costellata di un massimo di cinque sensori molto sottili, dello spessore di uno o due capelli umani. Questi sensori di pressione misurano il movimento e l’attività lungo gli otto o nove metri del tratto gastrointestinale, identificando regioni in cui non c’è assolutamente movimento dell’intestino, dove l’intestino funziona come previsto o se c’è qualcosa di inaspettato in termini di movimento.
Il dottor Gerard Cummins, assistente professore all’Università di Birmingham, sottolinea la resilienza di questi nuovi dispositivi ingeribili:
È estremamente resistente grazie al numero di sensori e alla loro flessibilità: continuerà a funzionare anche se viene danneggiato.
L’immagine non rende l’idea delle dimensioni di questi sensori, ma sono molto piccoli. Molto. Inoltre, i ricercatori hanno fatto in modo che il sistema non graffi o danneggi l’intestino in alcun modo, rendendo i sensori molto sottili e ricoprendoli con un rivestimento a basso attrito.
Accessibilità e sostenibilità al centro del progetto
Un aspetto cruciale di questa innovazione è la sua accessibilità. Come sottolinea il dottor Cummins, “Una nuova tecnologia medica è utile solo se i fornitori di assistenza sanitaria come l’NHS possono permettersi di fornirla ai pazienti”. Per questo motivo, il team ha progettato il prototipo presso lo Scottish Microelectronic Centre dell’Università di Edimburgo, utilizzando processi di produzione di semiconduttori simili a quelli utilizzati per realizzare microchip a basso costo. Questo consente la produzione su larga scala dei sensori “ingeribili”, rendendoli molto convenienti.
Il team sta ora creando una società spin-out per portare avanti l’innovazione ed è in corso di registrazione il brevetto del dispositivo. Si stima che saranno necessari almeno altri cinque anni di test clinici per portare il prodotto sul mercato, ma le prospettive sono entusiasmanti.
Sensori ingeribili, un futuro luminoso per la diagnosi gastrointestinale
Queste capsule ingeribili di nuova generazione potrebbero migliorare drasticamente la diagnosi delle malattie gastrointestinali, e rendere il processo molto più confortevole per i pazienti. Immaginate di poter semplicemente ingerire una capsula e ottenere una panoramica completa della salute del vostro intestino, senza dover affrontare procedure invasive o dolorose. Questo sistema rappresenta un enorme passo avanti nella comprensione e nel trattamento delle disfunzioni intestinali. Grazie al duro lavoro e all’ingegno di questi scienziati, siamo sull’orlo di una nuova era nella diagnosi gastrointestinale, un’era in cui i segreti del nostro intestino saranno finalmente svelati, un “viaggio” alla volta.
L’articolo Basta endoscopie, i sensori ingeribili diagnosticano i problemi intestinali è tratto da Futuro Prossimo.
Medicina, Tecnologia, diagnostica, sensori