Dire addio a bisturi e radioterapia nella lotta contro il cancro della pelle, grazie a una semplice crema applicata localmente. Sembra un sogno, ma potrebbe presto diventare realtà grazie a una scoperta pionieristica dei ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia. Il loro obiettivo è ambizioso: mettere a punto il primo trattamento topico al mondo in grado non solo di prevenire, ma anche di trattare i tumori cutanei, con un occhio di riguardo per i pazienti più a rischio, quelli sottoposti a trapianto d’organo e in terapia immunosoppressiva permanente.
Un traguardo vitale per i trapiantati
Per i pazienti trapiantati, questa innovazione potrebbe rappresentare una svolta epocale. Costretti ad assumere farmaci immunosoppressori a vita per evitare il rigetto dell’organo, sono esposti a un rischio fino a 100 volte maggiore di sviluppare tumori della pelle, in particolare il carcinoma squamocellulare e il sarcoma di Kaposi. Attualmente, l’unica strategia è un monitoraggio costante e interventi chirurgici ripetuti, una prospettiva che compromette pesantemente la loro qualità di vita.
Cancro della pelle, un approccio rivoluzionario
La nuova crema, frutto di una collaborazione tra l’Università del Queensland e l’iniziativa QEDDI per la scoperta di piccole molecole, contiene un principio attivo unico nel suo genere. Per questo, non solo è in grado di prevenire la formazione di tumori cutanei, ma può anche trattare le lesioni precancerose nei primi stadi, un’opzione terapeutica finora inesplorata. Il team guidato dal Professor James Wells potrà ora portare avanti gli studi preclinici necessari per arrivare a una formulazione sicura ed efficace per l’uso sull’uomo. Un passaggio cruciale verso la sperimentazione clinica, che potrebbe aprire la strada a un futuro senza bisturi per migliaia di pazienti.
La fase di sviluppo preclinico servirà a valutare la capacità del farmaco di penetrare nella pelle e a esplorare le possibilità di una produzione su larga scala. Un processo fondamentale per assicurarsi che, una volta pronta per i test sull’uomo, la crema abbia tutte le carte in regola in termini di sicurezza ed efficacia.
Un faro di speranza
Per i ricercatori e per i pazienti, questa crema rappresenta molto più di una semplice innovazione terapeutica: è un faro di speranza, la promessa di un futuro in cui il cancro della pelle potrà essere affrontato in modo meno invasivo e più efficace. Un futuro in cui una diagnosi di tumore cutaneo non sarà più, per i trapiantati, una condanna a infinite visite di controllo e interventi chirurgici.
Con il suo potenziale di rivoluzionare la prevenzione e il trattamento dei tumori della pelle, soprattutto nei pazienti più vulnerabili, questa crema innovativa rappresenta un passo avanti straordinario nella ricerca contro il cancro. Un piccolo tubetto, una grande speranza per migliaia di persone in tutto il mondo.
L’articolo Cancro della pelle: la cura del futuro? In una crema è tratto da Futuro Prossimo.
Medicina, Melanoma