Undici minuti. È quanto basta per trasformare 150 kg di ingegneria pieghevole in un rifugio a prova di tempesta per otto anime. CMAX Systems ha compresso il concetto stesso di “casa” in una scatola, sfidando le nostre percezioni di spazio, tempo e abitabilità.
Alloggio temporaneo on demand
Il CMAX System è molto più di un semplice rifugio portatile. Con dimensioni di 5,8 x 2,25 metri e un’altezza di 2,2 metri, offre uno spazio abitabile sorprendentemente ampio, considerando che tutto questo si piega in un’unità trasportabile di soli 150 kg.
Sorprendente il suo processo di montaggio. In soli 11 minuti, due persone possono trasformare questa “scatola” in un edificio funzionale, senza bisogno di attrezzi speciali. È come assistere a un trucco di magia architettonico, dove il coniglio estratto dal cappello è grande abbastanza da ospitare una famiglia.
Versatilità estrema
La struttura rigida centrale di CMAX permette l’installazione di pannelli solari, aria condizionata e persino unità di trattamento dell’acqua. Può fungere da ufficio di cantiere, laboratorio, reparto ospedaliero, camera da letto con 8 letti, casetta per bambini, deposito, quartier generale per fiere… la lista è praticamente infinita.
Con i suoi 20 punti d’appoggio regolabili in altezza, questo rifugio pop-up può essere stabilizzato su quasi ogni superficie relativamente piana. Dalle zone disastrate alle remote località di montagna per i campeggiatori più avventurosi, CMAX troverà il modo di piantarsi saldamente a terra.
Il CMAX può essere utilizzato come edificio a basso costo e facilmente riadattato per quasi ogni esigenza: ufficio in loco, laboratorio, reparto ospedaliero, camera da letto con 8 posti letto, rifugio, capannone, sede di fiere, matrimoni, feste… qualsiasi cosa.
Il “bene rifugio” e il “male rifugio”
A circa 7800€, il CMAX si posiziona in una fascia di prezzo sorprendentemente accessibile, considerando le sue capacità. Certo, ha le sue belle limitazioni: la porticina richiudibile non offre molta sicurezza, ad esempio. E si potrebbe essere tentati di adoperare questo rifugio in modo permanente o intensivo. Non lo raccomanderei.
Se invece valutiamo la sua natura originaria, quella di rifugio temporaneo, CMAX è una vera svolta. È decisamente pensato per la collettività. La stessa azienda, abbinata ad una omonima fondazione, ha abbinato il suo modello commerciale alla solidarietà. Ogni 11 unità vendute, infatti, una viene donata per l’uso in campi profughi o siti di disastri. Questo approccio “compra uno, doni uno” eleva il CMAX da semplice prodotto a strumento di cambiamento sociale.
Il futuro del rifugio di emergenza?
Il CMAX rappresenta un interessante punto di incontro tra innovazione tecnologica e necessità umanitarie, e rappresenta bene le future tendenze nel settore. In situazioni di emergenza non si tratterà più di erigere strutture, ma di dispiegarle. Non di costruire un rifugio, ma di “attivare” spazi abitabili.
Mi piace perché a conti fatti non è solo un prodotto: è un manifesto pieghevole per un futuro in cui l’architettura d’emergenza non è più un ossimoro, ma una realtà tangibile e, soprattutto, dispiegabile. In undici minuti.
L’articolo CMAX, da scatola a rifugio di emergenza per 8 persone in pochi minuti è tratto da Futuro Prossimo.
Architettura, Rifugio