Famiglie, in futuro avremo tutti meno parenti Futuro Prossimo

Famiglie, in futuro avremo tutti meno parenti Futuro Prossimo

Negli ultimi decenni, la Cina ha sperimentato sulla propria pelle le conseguenze di politiche restrittive sulla riproduzione, come la famigerata “politica del figlio unico”. Ma quello che sta accadendo nel Paese del Dragone è solo un assaggio di ciò che attende il resto del mondo. Secondo un nuovo studio (che vi linko qui), entro il 2095 le famiglie di tutto il pianeta subiranno un drastico ridimensionamento, con una riduzione dei parenti fino al 71% in alcuni casi.

Un cambiamento epocale che metterà a dura prova i sistemi di supporto tradizionali, chiamando le società a ripensare il concetto stesso di famiglia. Siete pronti a fare i conti con un futuro in cui i legami di sangue saranno più rari e preziosi che mai?

Una transizione demografica globale

Lo studio, condotto dai ricercatori del Max Planck Institute for Demographic Research di Rostock, in Germania, ha analizzato i dati demografici di diversi paesi per stimare come cambieranno le strutture delle famiglie nei prossimi decenni. Il risultato? Un quadro senza precedenti: a causa del calo globale dei tassi di natalità e mortalità, le famiglie di tutto il mondo si stanno assottigliando a un ritmo impressionante.

Prendiamo il caso di una donna di 65 anni: se nel 1950 poteva contare in media su una rete di 41 parenti, entro il 2095 quel numero scenderà a soli 25, con una diminuzione di quasi due quinti. Ma in alcuni paesi, come lo Zimbabwe, il calo sarà ancora più drammatico, con una riduzione del 71% delle dimensioni familiari.

Amanda Montañez; Fonte: “Proiezioni di parentela umana per tutti i paesi”, di Diego Alburez-Gutierrez et al., in 
Proceedings of the National Academy of Sciences

L’esperienza cinese come anticipazione del futuro delle famiglie

Con le sue draconiane politiche di controllo delle nascite, come detto, la Cina rappresenta un caso di studio emblematico. Nel 1950, un neonato cinese aveva in media 11 cugini; entro il 2095, un secolo e mezzo dopo, quel numero scenderà a uno solo. E non è tutto: con l’aumento della longevità, è probabile che tutti e quattro i nonni di quel futuro neonato saranno ancora in vita al momento della sua nascita, sbilanciando ulteriormente la piramide dell’età familiare.

Questa trasformazione delle strutture familiari non è solo una curiosità demografica, ma ha profonde implicazioni per il futuro delle nostre società. Come sottolinea Diego Alburez-Gutierrez, autore principale dello studio, questi cambiamenti metteranno una pressione senza precedenti su chi dovrà occuparsi di bambini e anziani.

Famiglie “svuotate”: una sfida per i sistemi di supporto tradizionali

Per secoli, le società di tutto il mondo si sono basate sull’assunto che le reti familiari avrebbero sempre fornito un supporto affidabile per la cura dei più vulnerabili. Lo svuotamento di queste reti, però, potrebbe lasciare un vuoto che i sistemi di welfare pubblico faticherebbero a colmare.

Immaginate di essere un genitore single che deve crescere un figlio senza il supporto di una rete estesa di zii, cugini e nonni. O di essere un anziano che ha bisogno di assistenza quotidiana, ma può contare solo su un paio di parenti stretti, magari già oberati da altre responsabilità, o a loro volta anziani. Sono scenari che si intravedono perfino oggi, e che diventeranno sempre più comuni nel prossimo futuro, mettendo a dura prova la struttura delle nostre comunità.

La situazione italiana. Per paradosso, la diminuzione complessiva delle dimensioni delle famiglie sarà meno drammatica, ma solo perché abbiamo già oggi una delle popolazioni più anziane del mondo.

Verso un nuovo concetto di famiglia

Di fronte a queste sfide, è evidente che il la forma tradizionale delle famiglie, basata sui legami di sangue e sulla prossimità geografica, è destinato a evolversi. Sarà necessario ripensare i sistemi di supporto, spostando l’accento dalla famiglia biologica a reti di solidarietà più ampie e flessibili.

Cosa potrebbe comportare? Anzitutto, un maggiore investimento nei servizi pubblici di assistenza all’infanzia e agli anziani. O la creazione di nuove forme di comunità basate su interessi e valori condivisi, piuttosto che sul solo legame genetico. Le famiglie del futuro, in sintesi, saranno probabilmente più piccole ma potranno essere integrate da una rete di relazioni significative al di fuori della cerchia ristretta dei parenti.

Badate bene: non è un problema lontano nel tempo o nello spazio, ma una realtà che ci riguarda tutti da vicino. Che viviamo in Cina, in Zimbabwe o in qualsiasi altro paese del mondo, faremo i conti con le conseguenze di questo cambiamento epocale. La storia umana è sempre stata una storia di adattamento e innovazione: sta a noi far sì che i legami che ci uniscono diventino più forti e significativi che mai.

Perché in un futuro in cui i parenti saranno più rari, saranno le relazioni che costruiremo a fare la differenza tra solitudine e appartenenza, tra fragilità e resilienza.

L’articolo Famiglie, in futuro avremo tutti meno parenti è tratto da Futuro Prossimo.

Società, Demografia, Sociologia 

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