Salire su un treno senza macchinista? In Giappone non è una novità assoluta (il primo risale addirittura al 1981) ma sta per diventare la nuova normalità, e su treni superveloce, con l’avvento massivo dei mezzi di trasporto autonomi su rotaia. Sissignori: treni autonomi.
Il progetto rivoluzionario dei treni autonomi
Il Giappone si prepara a una svolta epocale nel mondo dei trasporti ferroviari. La East Japan Railway (JR East), uno dei principali operatori del paese, ha annunciato l’intenzione di introdurre treni autonomi sulle sue linee ad alta velocità Shinkansen entro la metà degli anni 2030.
I treni Shinkansen potrebbero sfrecciare per il Giappone senza conducenti a partire dalla metà degli anni 2030, ha dichiarato uno dei suoi principali operatori ferroviari, motivato in parte dalla crisi demografica del paese.
Crisi demografica e treni autonomi
Con una popolazione in rapido invecchiamento e una natalità in calo, il Giappone affronta una carenza di manodopera in molti settori. I treni autonomi emergono come soluzione innovativa per mantenere l’efficienza del sistema ferroviario senza dipendere esclusivamente dal personale umano.
Secondo un portavoce di JR East, “Il principale motore dietro il piano è la necessità di innovare costantemente la tecnologia ferroviaria, e questo potrebbe a sua volta aiutare ad affrontare la carenza di manodopera e altre questioni”.
La Port Liner della Kobe New Transit, che ha iniziato le operazioni nel 1981.
La linea Joetsu Shinkansen senza macchinisti
Il piano prevede l’introduzione iniziale di treni con molte funzioni automatizzate, ma con il macchinista ancora presente in cabina, su alcune tratte a partire dal 2028. Nel 2029, JR East intende testare treni autonomi su un breve tratto fuori servizio, per poi implementarli tra Tokyo e Niigata sulla linea Joetsu Shinkansen nella metà degli anni 2030.
La velocità massima dello Shinkansen sulla linea Joetsu è di 275 chilometri all’ora, ma su altre linee può raggiungere i 300 km/h o più.
Treni autonomi: la risposta alla carenza di personale
L’automazione ferroviaria non è solo una questione tecnologica, ma una risposta alla sfida demografica del paese. “Attraverso la realizzazione della guida senza conducente e la trasformazione della gestione ferroviaria in un sistema efficiente e sostenibile, ci adatteremo ai cambiamenti dell’ambiente sociale come il calo della popolazione e le riforme delle modalità di lavoro”, afferma la dichiarazione ufficiale di JR East.
Il futuro dei trasporti in Giappone
L’adozione dei treni autonomi potrebbe rivoluzionare il trasporto ferroviario non solo in Giappone, ma in tutto il mondo. Mentre alcuni potrebbero sollevare dubbi sulla sicurezza e l’affidabilità di treni senza macchinista, l’innovazione rappresenta una risposta audace alle sfide economiche e sociali del paese.
Il Giappone, con una popolazione in declino e un’età media tra le più alte al mondo, sta già affrontando carenze di lavoratori in molti settori dell’economia.
Un viaggio verso il futuro
I treni autonomi non sono più un’idea futuristica, ma una realtà imminente. Il Giappone sta mostrando al mondo come l’innovazione possa offrire soluzioni concrete a problemi complessi. Forse, la prossima volta che saliremo su un treno ad alta velocità, non ci sarà nessuno al comando se non una serie di algoritmi sofisticati. E chissà, potrebbe essere l’inizio di una nuova era nei trasporti globali.
L’articolo Giappone, salite a bordo, si parte: treni autonomi entro il 2030 è tratto da Futuro Prossimo.
Trasporti, giappone