Immaginate di impugnare un controller che pulsa, respira, vive sotto le vostre dita. Non è fantascienza, ma l’audace BioHybrid Device, il primo gamepad al mondo coltivato a partire da batteri e lievito. Questa straordinaria fusione tra biologia e tecnologia, nata dalla visionaria collaborazione tra i designer Vivien Roussel, Madalina Nicolae e Marc Teyssier, sta ridefinendo i confini del possibile nel mondo del gaming e non solo.
Preparatevi a fare quattro passi con me tra le frontiere dell’interazione uomo-macchina, dove i microorganismi diventano architetti di una nuova era di dispositivi sostenibili, adattivi e completamente biodegradabili.
Dal cinema alla realtà
Ora, come si suol dire, vi sblocco un ricordo. Chi di voi ha visto, magari al cinema (fortunelli) “ExistenZ”, il visionario film di David Cronenberg del 1999 in cui i protagonisti esplorano una realtà virtuale attraverso una console biologica? Bravi. Potrete sempre dire “io c’ero”. La trama ricorda un po’ la traiettoria di questo gamepad bioibrido, ma non è un prop cinematografico: è un progetto di design interattivo che sfida le convenzioni su cosa sia un controller da gioco e come debba essere prodotto.
Realizzato coltivando una cultura simbiotica di batteri e lieviti (SCOBY), questo dispositivo ibrido integra elementi conduttivi, sensori e componenti di output durante il naturale processo di crescita dei microorganismi. E, altro che gioco, può fare scuola per un mare di applicazioni future.
Morfogenesi di un gamepad: quando la forma segue la vita
La chiave di questa rivoluzionaria tecnologia è il processo di morfogenesi, ovvero lo sviluppo naturale delle forme biologiche. Invece di essere costruito pezzo per pezzo, il BioHybrid Device letteralmente “cresce” in una forma organica determinata dai pattern di sviluppo dei microrganismi.
Questa crescita guidata diventa un principio di produzione, permettendo al gamepad di fondersi senza soluzione di continuità con i componenti digitali incorporati. Il risultato? Un artefatto unico, un ibrido tra l’organico e l’artificiale che sfida le nostre percezioni su cosa sia “vivo” (e a dirla tutta, anche su cosa sia “tecnologico”).
Una provocazione sostenibile per il futuro del gaming
Il BioHybrid Device, come detto, non è solo un esercizio di stile. È una provocazione che nasce dall’urgente necessità di pratiche più sostenibili nel mondo dell’elettronica di consumo. Negli ultimi decenni, l’hardware è diventato sempre più economico e accessibile, ma anche paradossalmente “usa e getta”, contribuendo al problema crescente dei rifiuti elettronici.
Dispositivi come smartphone e computer sono raramente progettati per essere riparati o riutilizzati, portando a cicli di vita sempre più brevi nonostante la longevità dei materiali. Il gamepad ibrido propone un’alternativa: una tecnologia che non solo nasce da processi rigenerativi, ma che alla fine del suo ciclo vitale può essere restituita all’ambiente senza lasciare tracce.
Le domande cruciali sono tre: e se la tecnologia potesse fondersi senza soluzione di continuità con l’ambiente? In che modo potrebbe trasformare la nostra percezione delle interfacce tecnologiche? E quali responsabilità comporta progettare sistemi viventi?
Gamepad bio ibrido: la sperimentazione che apre nuovi orizzonti
Il BioHybrid Device si allinea con movimenti più ampi come il biodesign, il design speculativo e l’economia circolare. Fondendo la produzione digitale e biologica, invita al dialogo sul ruolo della tecnologia in un futuro post-umano, dove i confini tra uomo, macchina e natura si dissolvono.
Attinge anche a filosofie di design relazionale, ispirandosi a pensatori come Yuk Hui e Ron Wakkary, che esplorano l’integrazione della tecnologia in sistemi ecologici e relazionali. Incorporando la vita nel processo di fabbricazione, i designers ridefiniscono lo status degli oggetti come partecipanti attivi nel loro ambiente.
Solo l’inizio di un viaggio nel gaming del futuro
Il BioHybrid Device è solo l’inizio di un’esplorazione più ampia nelle tecnologie viventi e sostenibili. Le iterazioni future mirano a perfezionare il processo di biofabbricazione, esplorare nuove applicazioni materiali ed espandere le funzionalità. Questo approccio pratico affronta i limiti e le implicazioni di un futuro biotecnologico, ispirando altri a ripensare la relazione tra umanità, tecnologia e ambiente.
Mentre impugniamo questo straordinario controller, questo è un assaggio delle infinite possibilità che si aprono quando abbracciamo la vita stessa come tecnologia. In questo coraggioso nuovo mondo, i nostri dispositivi potrebbero crescere con noi, adattarsi ai nostri bisogni e infine ritornare alla terra senza lasciare traccia.
Il BioHybrid Device è un invito a riconcepire il nostro rapporto con il mondo materiale e a immaginare un futuro in cui la tecnologia è veramente in armonia con la vita.
L’articolo Il joystick che cresce con te: la ‘follia’ biotech del gamepad ibrido è tratto da Futuro Prossimo.
Concepts, Gaming