I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno fatto una scoperta piuttosto radicale (e casuale). Quella che inizialmente doveva essere una fibra in grado di amplificare i suoni si è rivelata qualcosa di molto più sorprendente: un materiale simile alla seta, dello spessore di un capello umano, capace di bloccarli completamente. Una scoperta che apre a potenziali applicazioni rivoluzionarie, dalla cancellazione del rumore in ambienti come aerei e ospedali, fino all’idea di sostituire completamente i muri con tessuti sottilissimi. Ma come funziona esattamente questo materiale e quali sono le sue reali prospettive di utilizzo?
Dalla seta al silenzio
Come detto, tutto è iniziato con un obiettivo: creare una fibra che potesse funzionare come un microfono supersensibile, amplificando i suoni. I ricercatori del MIT si sono messi all’opera, combinando materiali comuni come seta e tela, un po’ come fare un frullato di tessuti. L’idea era quella di ottenere una fibra tecnologicamente avanzata, diversa dalle solite fibre “monotone” che ci circondano da secoli. Ma si sa, a volte le scoperte più interessanti avvengono per caso. Mentre armeggiavano con la loro fibra-microfono, i nostri eroi del MIT si sono accorti che il loro intruglio tessile poteva fare esattamente il contrario: cancellare i suoni, come una sorta di supereroe del silenzio. Insomma, da un fallimento acustico a un trionfo del mutismo.
La vera sorpresa è arrivata quando hanno capito che questo tessuto miracoloso poteva comportarsi come un muro nel bloccare i suoni, pur essendo più sottile di un capello umano. Sì, avete capito bene: un filo di seta contro un muro di mattoni, e indovinate chi vince?
Il tessuto può sopprimere il suono generando onde sonore che interferiscono con un rumore indesiderato per cancellarlo (come mostrato nella figura C) o tenendolo fermo per sopprimere le vibrazioni fondamentali per la trasmissione del suono (come mostrato nella figura D). Immagine: per gentile concessione dei ricercatori
Come fa esattamente questo tessuto a bloccare i suoni?
Il segreto sta nel modo in cui questo materiale viene prodotto. I ricercatori hanno scaldato i vari componenti e li hanno “tirati” in una fibra, un po’ come fare uno spaghetto al contrario. Grazie a questo processo, ogni materiale mantiene la sua struttura all’interno della fibra, creando una sorta di “dream team” acustico.
I ricercatori hanno scoperto due modi per fermare i suoni con questo tessuto. Il primo è un approccio “attivo”: applicando una tensione al tessuto, questo inizia a vibrare, generando onde sonore che si scontrano con i rumori indesiderati e li annullano. Praticamente, l’equivalente tessile delle cuffie a cancellazione di rumore. Il secondo metodo è più “zen”: mantenendo il tessuto perfettamente immobile, si possono sopprimere le vibrazioni che trasmettono il suono. Insomma, un po’ come mettere il mondo in modalità “muto”. Non chiedetemi di più: se volete capirci qualcosa, questo è lo studio ufficiale.
Dalle pareti ai pigiami: un futuro in sordina
Le potenziali applicazioni di questo materiale sono a dir poco affascinanti. Il professor Yoel Fink, a capo del team di ricerca, ha addirittura ipotizzato di sostituire completamente i muri con questo tessuto. Immaginate di entrare in una stanza e di essere avvolti da un silenzio ovattato, come se indossaste un pigiama di seta anche intorno alla testa. Certo, forse non il massimo per l’intimità, ma sicuramente un’idea intrigante per gli open space.
Ho chiesto a Midjourney come potrebbe essere una casa con le pareti fatte di tessuto anzichè muri. Si potrebbero avere anche opache, grazie?
Altre possibili applicazioni spaziano dalla cancellazione del rumore in ambienti come aerei e ospedali, fino a usi più creativi come sale da concerto con acustica regolabile o abbigliamento “anti-karaoke” per vicini molesti. Come ha sottolineato lo stesso professor Fink, questa scoperta è ancora troppo nuova per capire quali saranno le applicazioni “killer”. Si tratta di passare dalla fase di ricerca a quella di prodotto vero e proprio, e l’interesse commerciale per un “tessuto silenziatore” è ancora tutto da scoprire.
Inoltre, i ricercatori stessi sono aperti a suggerimenti su come utilizzare al meglio questo materiale. Insomma, se avete idee brillanti su come sfruttare questa seta miracolosa, fatevi avanti. Potreste diventare i prossimi “stilisti del silenzio”. Suona bene, no? No? Non vi sento. Che succede.
L’articolo Il MIT crea (per sbaglio) un tessuto sottile che ferma totalmente i suoni è tratto da Futuro Prossimo.
Tecnologia, materali, MIT, Suono