La vita. Da sempre cerchiamo di capirla, controllarla, plasmarla secondo i nostri desideri. E ora, in un laboratorio dell’Università della Florida, un gruppo di scienziati sta tentando di fare un passo avanti in questa direzione. Il loro obiettivo? Creare un essere vivente (in questo caso, un vitello) partendo solo da cellule staminali, senza il processo di fecondazione che da miliardi di anni è alla base della riproduzione di tutti gli organismi.
Sembra un sogno, o forse un incubo, ma per il dottor Zongliang “Carl” Jiang e il suo team è una sfida da affrontare. Hanno già creato questi “embrioni sintetici” in laboratorio, e ora li hanno impiantati nell’utero di otto vacche, sperando che almeno uno di essi possa svilupparsi in un vitello sano. Se ci riusciranno, apriranno la porta a un nuovo modo di concepire la riproduzione animale, con implicazioni che vanno ben oltre l’allevamento. Ma la domanda che tutti si pongono è: siamo pronti per questo?
Ispezione di un embrione “sintetico” rimasto in gestazione in una mucca per una settimana presso l’Università della Florida, a Gainesville.
La sfida di creare la vita in laboratorio
Il progetto del dottor Jiang e del suo team si basa su una scoperta fatta circa un decennio fa: le cellule staminali, lasciate sole in una piastra di coltura, tendono a auto-assemblarsi e a cercare di formare un embrione. Queste strutture, a volte chiamate “modelli di embrione” o embrioidi, sono diventate sempre più realistiche nel corso degli anni. Nel 2022, un laboratorio in Israele è riuscito a far crescere un embrione di topo in provetta fino alla comparsa delle pieghe craniche e di un cuore pulsante.
Ma il team della Florida vuole andare oltre. Vuole creare un vitello vivo, dimostrando che questi embrioni sintetici possono svilupparsi in un organismo completo. Se ci riusciranno, sarà una pietra miliare nella storia della biologia, paragonabile alla nascita della pecora Dolly, il primo mammifero clonato.
Le potenzialità e i rischi degli embrioni artificiali
Le implicazioni di questa tecnologia sono vastissime. In campo zootecnico, potrebbe permettere di “fabbricare” animali con caratteristiche desiderate, come una maggiore produzione di latte o una carne più magra, in modo molto più efficiente rispetto alle tecniche di selezione genetica tradizionali. Potrebbe anche contribuire a salvare specie in via di estinzione, creando embrioni a partire da cellule conservate.
Ma gli embrioni sintetici sollevano anche interrogativi etici e di sicurezza non indifferenti. Se è possibile creare un vitello in questo modo, sarà possibile fare lo stesso con un essere umano? E quali sarebbero le conseguenze di una tale azione? Senza contare che la manipolazione della vita a questo livello potrebbe avere effetti imprevedibili sull’ecosistema e sulla biodiversità.
Il biologo riproduttivo Carl Jiang guida uno sforzo per creare animali dalle cellule staminali.
Vitello da embrioni artificiali, le sfide tecniche da superare
Al momento, la strada verso la nascita di un animale da un embrione sintetico è ancora lunga e irta di ostacoli. Gli embrioni creati in laboratorio, infatti, non sono ancora perfettamente identici a quelli naturali. Sono come una sorta di immagine riflessa in uno specchio deformante: le parti giuste ci sono, ma le proporzioni sono sbagliate.
Ecco perché il team di Jiang ha deciso di impiantare gli embrioni nelle vacche per una sola settimana, per poi esaminarli e capire quanto si sono sviluppati. L’obiettivo è perfezionare la tecnica, creando embrioni sempre più simili a quelli naturali, fino a ottenere una gravidanza completa.
L’importanza di una riflessione etica e sociale
A parte le sfide tecniche, ciò che emerge da questo progetto è la necessità di una riflessione profonda sulle implicazioni etiche e sociali di queste nuove tecnologie. Stiamo aprendo una porta che potrebbe cambiare per sempre il nostro rapporto con la vita e con la natura. È una responsabilità enorme, che non possiamo prendere alla leggera.
Sarà fondamentale coinvolgere non solo la comunità scientifica, ma anche il pubblico in generale, in un dibattito aperto e informato su questi temi. Dobbiamo chiederci non solo se possiamo fare certe cose, ma se dobbiamo farle, e a quali condizioni.
L’esperimento in corso all’Università della Florida è un passo potenzialmente rivoluzionario nel campo della biologia e della zootecnia. La possibilità di creare un vitello, e più in generale animali da embrioni sintetici apre scenari fino a ieri impensabili, dalla produzione di cibo alla conservazione delle specie.
Non è un vitello: è un campanello. D’allarme.
Le scelte che faremo nei prossimi anni, di fronte a queste nuove tecnologie, definiranno non solo il futuro dell’allevamento, ma anche quello della nostra specie e del pianeta che abitiamo.
Siamo pronti ad affrontare questa sfida? Siamo pronti a gestire responsabilmente il potere di creare la vita in laboratorio? Sono domande a cui non c’è una risposta facile, ma che non possiamo permetterci di ignorare. Perché, che ci piaccia o no, la rivoluzione degli embrioni sintetici è già iniziata, e sta a noi decidere che direzione prenderà.
L’articolo In Florida si tenta di far nascere un vitello da embrioni artificiali è tratto da Futuro Prossimo.
Medicina, Genetica