Nei depositi fossili della Spagna e della Croazia giace una verità che ha atteso millenni per essere svelata. Un team internazionale di ricercatori ha scoperto le prove di un devastante collo di bottiglia evolutivo che colpì i Neanderthal tra 130.000 e 50.000 anni fa. La ricerca, che ha analizzato l’anatomia dell’orecchio interno di decine di fossili, rivela come questa popolazione attraversò una drastica riduzione della sua diversità genetica: un evento che potrebbe aver contribuito in modo decisivo alla loro estinzione. La scoperta sfida le teorie consolidate e apre nuovi scenari sulla storia dei nostri più stretti parenti evolutivi.
Lo studio del collo di bottiglia
L’analisi è stata condotta da un team guidato da Alessandro Urciuoli e Mercedes Conde-Valverde, rispettivamente della Universitat Autònoma de Barcelona e della Universidad de Alcalá. I ricercatori hanno esaminato con particolare attenzione i canali semicircolari, strutture dell’orecchio interno responsabili del nostro senso dell’equilibrio. La scelta di questa parte anatomica non è casuale: questi minuscoli canali possono raccontare molto sulla diversità morfologica di una popolazione.
La ricerca, pubblicata su Nature Communications (ve la linko qui), ha analizzato due eccezionali collezioni di fossili. La prima proviene dal sito Sima de los Huesos in Spagna, risalente a 430.000 anni fa, che rappresenta il più grande campione disponibile di pre-Neanderthal. La seconda collezione proviene dal sito di Krapina in Croazia, datato tra 130.000 e 120.000 anni fa. Questo approccio comparativo ha permesso di tracciare un quadro evolutivo senza precedenti. E cosa ne è venuto fuori?
Il precipizio della diversità
I risultati dello studio comparativo sono stati a dir poco sorprendenti. La diversità morfologica dei canali semicircolari nei Neanderthal classici è risultata nettamente inferiore rispetto a quella dei loro predecessori. Questo dato si allinea perfettamente con precedenti studi paleogenetici, suggerendo un significativo collo di bottiglia evolutivo nella storia di questa specie.
La riduzione della diversità osservata tra il campione di Krapina e i Neanderthal classici è particolarmente sorprendente e chiara, fornendo prove convincenti di un evento di collo di bottiglia
ha commentato la Dr.ssa Conde-Valverde. Questo declino nella diversità potrebbe aver reso i Neanderthal più vulnerabili ai cambiamenti ambientali, contribuendo potenzialmente alla loro estinzione.
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L’ennesima sorpresa dal passato
Un aspetto particolarmente interessante della ricerca riguarda i pre-Neanderthal di Sima de los Huesos. Questi antichi ominidi mostravano un livello di diversità morfologica simile a quello dei primi Neanderthal di Krapina, sfidando l’idea comune di un collo di bottiglia a monte, e non a valle. In altri termini, all’origine della linea evolutiva Neanderthaliana. Urciuoli sottolinea l’importanza di questa scoperta:
Siamo rimasti sorpresi nel trovare che i pre-Neanderthal di Sima de los Huesos mostravano un livello di diversità morfologica simile a quello dei primi Neanderthal di Krapina. Questo mette in discussione l’assunzione comune di un evento di collo di bottiglia all’origine della linea Neanderthaliana. Piuttosto, questo collo di bottiglia si è manifestato in una seconda fase, con caratteristiche in qualche modo drammatiche.
Implicazioni evolutive
La ricerca getta nuova luce sulla complessa storia evolutiva dei Neanderthal. La divergenza tra Neanderthal, Denisoviani e la linea umana moderna è ora datata tra 765.000 e 550.000 anni fa, o anche prima secondo i dati morfologici. La linea Neanderthaliana si differenziò poco dopo, come testimoniano le evidenze genetiche e morfologiche degli umani del Pleistocene Medio di Sima de los Huesos.
Il dibattito sulle relazioni tra le popolazioni europee del Pleistocene Medio e le popolazioni Neanderthaliane del Pleistocene Medio e Tardo, ad ogni modo, continua. La morfologia a mosaico dei reperti del Pleistocene Medio, il cosiddetto “muddle-in-the-Middle”, quella fase di sovrapposizione e interazione complessa tra diverse specie umane da cui si ritiene si siano evoluti i Neanderthal, resta un tema di discussione aperto nella comunità scientifica.
Collo di bottiglia, nuove consapevolezze
I risultati dell’analisi spagnola aprono nuove prospettive per la comprensione dell’evoluzione umana. Un collo di bottiglia tardivo potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nel destino dei Neanderthal, rendendoli potenzialmente più vulnerabili ai cambiamenti climatici e alla competizione con l’Homo sapiens. La ricerca evidenzia anche l’importanza di studiare caratteristiche anatomiche apparentemente secondarie, che possono rivelare informazioni preziose sulla nostra storia evolutiva.
La scoperta ci ricorda quanto sia complessa e sfaccettata l’evoluzione umana, e quanto ancora abbiamo da imparare dai nostri antichi parenti. Il mistero dei Neanderthal continua a svelarsi, un fossile alla volta, rivelando una storia di adattamento, resilienza e, infine, vulnerabilità.
L’articolo La crisi nascosta dei Neanderthal: un collo di bottiglia li ‘appiattì’ è tratto da Futuro Prossimo.
Scoperte, Neanderthal