L’idea di assumere una semplice pillola per curare una delle malattie più letali del pianeta fa contrasto (anche se niente al mondo è “semplice”). Eppure, è esattamente ciò che potrebbe presto diventare una cura per l’Ebola. In un contesto dove questo virus continua a rappresentare una minaccia mortale per intere popolazioni, con tassi di mortalità che possono raggiungere il 90%, un gruppo di ricercatori del Texas ha sviluppato un farmaco che promette di rivoluzionare completamente l’approccio terapeutico.
Si chiama Obeldesivir, e a differenza dei trattamenti attuali che richiedono somministrazione endovenosa e catene del freddo, questa cura per l’Ebola può essere ingerita come una normale pillola. I risultati preliminari sono stupefacenti: fino al 100% di sopravvivenza nei test sui primati. Una svolta che potrebbe cambiare radicalmente la nostra capacità di rispondere alle epidemie di virus emorragici.
Cura per l’ebola, risultati sorprendenti nei primati
La ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances venerdì scorso mostra dati che hanno dell’incredibile. I macachi rhesus ), hanno mostrato un tasso di sopravvivenza del 100% quando trattati con obeldesivir. I macachi cynomolgus, altra specie utilizzata nello studio, hanno raggiunto l’80% di sopravvivenza.
Il farmaco, somministrato solo un giorno dopo l’infezione, ha dimostrato non solo di ritardare la replicazione del virus, ma anche di potenziare la risposta immunitaria adattativa degli animali, stimolando la produzione di anticorpi specifici.
Per la risposta alle epidemie, gli antivirali orali potrebbero presentare vantaggi sostanziali rispetto ai farmaci endovenosi ora approvati, come facilità di approvvigionamento, conservazione, distribuzione e somministrazione.
Questo è ciò che hanno dichiarato i ricercatori dell’Università del Texas Medical Branch nel loro articolo, evidenziando l’enorme potenziale pratico di questa scoperta.
Un’arma versatile contro più virus
Particolarmente promettente è la versatilità dell’obeldesivir. Lavori precedenti degli stessi ricercatori hanno dimostrato l’efficacia del farmaco contro il virus Sudan, la seconda specie di ebola più comune. A gennaio, il team ha inoltre scoperto che il farmaco protegge i primati dal virus Marburg, un altro letale cugino dell’ebola (un’epidemia di Marburg ha ucciso almeno 10 persone in Tanzania quest’anno).
L’obeldesivir è essenzialmente una versione orale del remdesivir, l’antivirale originariamente sviluppato per trattare il COVID-19. Questa parentela farmacologica ha permesso di accelerare lo sviluppo e la comprensione del suo meccanismo d’azione.
Cura ebola, perché è così importante
Per capire l’importanza di questa scoperta, occorre ricordare quanto sia devastante l’ebola. Il virus causa inizialmente sintomi simil-influenzali, ma può rapidamente progredire provocando danni diffusi agli organi e grave emorragia interna che fuoriesce dal corpo, condizione nota come febbre emorragica.
Durante l’epidemia del 2014-2016 nell’Africa occidentale, il virus Zaire ha infettato quasi 30.000 persone e ne ha uccise più di 11.000. Sebbene oggi esistano vaccini e trattamenti approvati per alcune specie di ebola, l’approvvigionamento di vaccini è limitato e le terapie attuali a base di anticorpi devono essere conservate a freddo e somministrate per via endovenosa, limitandone disponibilità e utilità.
La semplicità di somministrazione dell’obeldesivir rappresenterebbe quindi un enorme vantaggio logistico, specialmente nelle aree remote dove queste epidemie tendono a verificarsi con maggiore frequenza.

Il percorso verso l’approvazione
Naturalmente, saranno necessarie ulteriori ricerche per validare il potenziale del farmaco negli esseri umani. Tuttavia, i risultati sui primati sono estremamente incoraggianti, considerando la somiglianza fisiologica con l’uomo.
Se confermati negli studi clinici, l’obeldesivir potrebbe diventare uno strumento indispensabile nella lotta contro l’ebola e altri virus emorragici, trasformando malattie attualmente terrificanti in condizioni molto più gestibili. Una piccola pillola che potrebbe salvare migliaia di vite.
L’articolo La pillola che cura l’ebola: risultati straordinari nei test su animali è tratto da Futuro Prossimo.
Medicina, Ebola