Mr.Smile, quando l'AI retail va troppo oltre: in Giappone si misurano i sorrisi Futuro Prossimo

Mr.Smile, quando l’AI retail va troppo oltre: in Giappone si misurano i sorrisi Futuro Prossimo

Nel paese del Sol Levante i sorrisi non sono più solo un segno di cortesia, ma una metrica misurabile. L’AI retail ha fatto il suo ingresso nei supermercati giapponesi, portando con sé una rivoluzione tanto affascinante quanto inquietante. Immaginate di entrare in un supermercato dove ogni commesso sorride come se avesse appena vinto alla lotteria. No, non siete finiti in un episodio di “The Truman Show”, ma in uno dei 240 punti vendita Aeon in Giappone. Qui, l’AI retail ha deciso di fare un salto quantico, passando dal conteggio delle scorte al conteggio dei… sorrisi.

Mr. Smile: l’algoritmo con la fissa per i denti bianchi

Benvenuti nell’era di “Mr. Smile”, l’AI che sa distinguere un sorriso genuino da uno forzato, e lo fa meglio di vostra zia al pranzo di Natale. Questo software, sviluppato da InstaVR (che evidentemente ha deciso che la realtà virtuale non fosse abbastanza surreale), valuta i dipendenti su oltre 450 fattori. Tono di voce, volume, espressioni facciali: niente sfugge all’occhio elettronico di Mr. Smile.

Ma non temete, cari commessi. Aeon ha pensato bene di trasformare questa distopia in un gioco. Potrete competere per il titolo di “Sorriso più splendente del mese” o “Voce più melodiosa del reparto surgelati”. Chi l’avrebbe mai detto che l’ansia da prestazione potesse essere così divertente? E infatti non sono certo che sia così divertente: sapete come la penso sulla gamification.

Uno degli iper della catena giapponese Aeon.

Risultati? Miracolosi (si fa per dire)

Aeon afferma che, dopo un trial di tre mesi su 3400 impiegati, l’attitudine al servizio è migliorata di 1,6 volte. Non sappiamo esattamente cosa significhi, ma immaginiamo un sacco di clienti confusi da commessi con sorrisi congelati e occhi terrorizzati. Mentre il Giappone si avventura in questo brave new world del retail, non possiamo fare a meno di chiederci: è questo il futuro che vogliamo? Un mondo dove anche il più spontaneo dei gesti viene quantificato, analizzato e ottimizzato? Mi ricorda le commesse di “Papa Song”, il fast food distopico raccontato in quel capolavoro delle sorelle Wachowski che è “Cloud Atlas”. Se non lo avete visto, vedetelo. Lo avete visto e non lo avete capito? Rivedetelo. Se lo avete rivisto e ancora non lo avete capito, non posso fare più niente per voi.

AI retail: un futuro radioso, o forse no

Prendete l’aspetto positivo: la prossima volta che entrerete in un supermercato Aeon, potrete essere certi che quel sorriso alla cassa è certificato al 100%. Che ve ne facciate di questa certezza, beh, è tutto un altro paio di maniche. Nel frattempo, se lavorate nel retail e state pensando di trasferirvi in Giappone, forse è il caso di iniziare a fare un po’ di stretching facciale. Mai sottovalutare il potere di un buon sorriso… Mr.Smile vi osserva.

L’articolo Mr.Smile, quando l’AI retail va troppo oltre: in Giappone si misurano i sorrisi è tratto da Futuro Prossimo.

Tecnologia, giappone, intelligenza artificiale 

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