L’Arabia Saudita ha autorizzato l’uso della forza letale per sgomberare i lotti di terreno necessari a Neom, il progetto di “città intelligente” da 500 miliardi di dollari guidato dal principe ereditario Mohammed bin Salman. A rivelarlo (alla BBC) è il colonnello Rabih Alenezi, ex ufficiale dell’intelligence. Secondo il rapporto, gli è stato ordinato di rimuovere interi villaggi per fare spazio a “The Line“.
E almeno una persona è stata uccisa a colpi di arma da fuoco durante una protesta contro lo sfratto. Nonostante le richieste, sia il governo saudita che la direzione di Neom hanno rifiutato di commentare.
The Line: una città futuristica che vuole rivoluzionare la vita urbana. Con la forza letale?
The Line, progettata come una città senza auto lunga 170 chilometri e larga 200 metri, mira a rivoluzionare la vita urbana. I progressi però vanno a rilento: le stime ridotte dicono che solo 2,4 chilometri che si prevede saranno completati entro il 2030. Ed evidentemente pesano anche le “resistenze” nello sgombero dei legittimi residenti: dati ufficiali del governo indicano che oltre 6.000 persone sono state trasferite per il progetto, ma il gruppo per i diritti umani ALQST stima una cifra più alta.
Chi ha ragione? Le immagini satellitari condivise dalla BBC indicano la demolizione di almeno tre villaggi (al-Khuraybah, Sharma e Gayal) per fare spazio a Neom. I villaggi, afferma il colonnello Alenezi, erano abitati dalla tribù Huwaitat, etichettata come “ribelle” da un decreto governativo.
Neom è il fulcro delle idee di Mohamed Bin Salman. Per questo è stato così brutale nel trattare con gli Huwaitat.
Rabih Alenezi
Neom: un sogno cosmopolita più grande di New York
Parlando a un evento a Jeddah nel 2022, il principe ereditario aveva detto che Neom, avrebbe ospitato più di nove milioni di persone.
Le definizioni di questo progetto si sprecano. Da dove vogliamo cominciare? la “prima città verticale lineare del mondo”. La città con “zero auto, zero inquinamento e zero emissioni di carbonio”, e così via. Il complesso, che si estende su 26.500 chilometri quadrati lungo il Golfo di Aqaba e la costa del Mar Rosso dell’Arabia Saudita, si annuncia 33 volte più grande di New York City.
Il nome Neom, derivato dal termine greco “Neo” e dalla parola araba per “futuro”, sottolinea le sue aspirazioni futuristiche. Due edifici, le strutture più grandi del mondo, raggiungeranno un’altezza di quasi 500 metri (1.600 piedi) e correranno paralleli per 120 chilometri (75 miglia). Pubblicizzato come una “meraviglia architettonica”, quando sarà pronto, Neom “correrà in linea retta” dalle montagne di Neom al Mar Rosso. Spero non sia una “linea rossa” in senso letterale: una scia come quella lasciata per la costruzione delle piramidi, in tema di progetti faraonici.
L’articolo Neom, non c’è limite al peggio: “forza letale” per sgomberare i terreni è tratto da Futuro Prossimo.
Architettura, Arabia Saudita, Neom