Dal piccolo schermo alla vita reale: sembra essere questo il nuovo mantra di Netflix, che ha appena annunciato la nascita delle Netflix House, giganteschi centri di intrattenimento, shopping e ristorazione ispirati alle serie più amate della piattaforma, che apriranno i battenti nel 2025 in due città americane. Per ora.
Più che semplici parchi a tema, questi complessi di oltre 10.000 metri quadrati promettono di essere delle vere e proprie “case dei sogni” per i fan, dove potranno immergersi a 360 gradi nei mondi delle loro saghe preferite, da Bridgerton a Stranger Things, passando per Squid Game. Un modo per portare l’engagement degli spettatori oltre i confini dello schermo, creando esperienze che rafforzino il legame con il brand. Quali saranno le attrazioni delle Netflix House? E soprattutto, che cosa rappresentano per il futuro dell’azienda e del settore dell’intrattenimento? 70 anni dopo Disney, qualcuno ripropone il giochino.
Benvenuti a Netflixlan…ehm, Netflix House
I repeat: nel 2025, in Pennsylvania e Texas, apriranno i battenti le prime due Netflix House, megalopoli dell’intrattenimento a marchio Netflix. Qui, i fan potranno letteralmente “entrare” nelle loro serie preferite, tra set ricostruiti, attività immersive, ristoranti a tema e negozi con merchandising esclusivo.
Immaginate di passeggiare per le strade di Bridgerton, magari facendo un valzer con il vostro partner sulla colonna sonora di Taylor Swift. O di sfidare i vostri amici nella prova del ponte di vetro di Squid Game (immagino senza conseguenze letali, ma chi può dirlo). E dopo tante emozioni, che ne dite di una pausa in un ristorante che propone piatti ispirati ai vostri show del cuore, per poi fare shopping con le magliette di Stranger Things? Ecco, più o meno è questa l’idea. Le Netflix House promettono di essere una via di mezzo tra un parco a tema senza giostre, un centro commerciale e una gigantesca escape room. Un po’ come entrare nella testa di un fan sfegatato dopo una maratona di binge-watching, insomma.
Ma perché Netflix si lancia in questa avventura nel mondo reale?
La risposta sta in una parola magica: engagement. Sì, perché per quanto possa sembrare strano, anche un colosso dello streaming che vive di abbonamenti digitali ha bisogno di creare un legame forte e duraturo con i suoi spettatori. Anche per ridurre i rischi, che a volte le cose non vanno così bene. E cosa c’è di meglio, per fidelizzare i fan, che permettergli di vivere in prima persona le storie che amano, invece di limitarsi a guardarle sullo schermo? È un po’ come passare dall’essere spettatori passivi a protagonisti attivi, creando ricordi ed emozioni che vanno oltre la semplice visione.
Senza contare l’effetto “wow” e il passaparola che queste esperienze dal vivo possono generare. Perché diciamocelo, postare una foto mentre si fa colazione da Tiffany insieme alle Bridgerton è decisamente più instagrammabile che mettere l’ennesimo like a una locandina promozionale. Insomma, con le Netflix House l’azienda punta a trasformare l’engagement da virtuale a reale, creando un circolo virtuoso tra l’esperienza online e quella offline. Un modo per rafforzare la fedeltà dei fan e, chissà, magari conquistarne di nuovi incuriositi dal buzz generato da queste “case dei sogni”.
Netflix House. Immagini: Netflix
Merchandise e dintorni
C’è poi un altro aspetto non trascurabile di questa operazione: le opportunità di business legate al merchandising e alle partnership commerciali. Quanti di voi hanno sognato almeno una volta di possedere la mazza da baseball di Negan di The Walking Dead o la tuta rossa de La Casa di Carta? Le Netflix House saranno anche un modo per monetizzare questa voglia di “possedere un pezzo” delle nostre serie preferite. Attraverso negozi dedicati e collaborazioni con brand esterni, l’azienda potrà infatti vendere prodotti esclusivi e limited edition ispirati ai suoi franchise di punta, creando nuovi flussi di entrate.
Immagino che in futuro si apriranno anche le porte a forme di advertising e product placement all’interno delle attrazioni, magari con corner sponsorizzati o esperienze brandizzate. Certo, bisognerà farlo con cautela per non snaturare l’esperienza dei fan, ma le potenzialità ci sono.
Netflix House, i rischi del gioco
Attenzione però a dipingere tutto come rose e fiori. Perché se è vero che le Netflix House rappresentano un’opportunità intrigante per l’azienda, è altrettanto vero che non mancano i rischi e le incognite. Prima di tutto, c’è la questione dei costi e della sostenibilità economica dell’operazione. Allestire e gestire strutture così grandi e complesse richiede investimenti importanti e una macchina organizzativa non da poco. Netflix riuscirà a bilanciare le spese con i ricavi generati, senza intaccare troppo i margini del core business? C’è poi il tema della scalabilità e della replicabilità del modello. Se le prime due Netflix House dovessero rivelarsi un successo, l’azienda sarà in grado di esportare il format in altre città e paesi, mantenendo gli stessi standard qualitativi e di attrattività? O si tratterà di un’operazione “one shot”, magari legata alle fortune momentanee di alcuni franchise?
Infine, non va sottovalutato il rischio di un’eccessiva “disneyficazione” del brand Netflix. Intendiamoci, nulla di male a prendere ispirazione dal modello dei parchi tematici di Topolino. Ma l’azienda dovrà stare attenta a non snaturare troppo la sua identità “alternativa” e un po’ “edgy”, trasformandosi (ancora di più) in una “fabbrica dei sogni” standardizzata e prevedibile. Anche perché, diciamocelo, il bello di serie come Black Mirror o Ozark è proprio il loro lato dark e disturbante. Riuscirete a immaginare delle attrazioni a tema senza causare incubi ai visitatori o interrogativi esistenziali sulla natura umana? Ecco, appunto.
Sognate in grande, ma con giudizio
Come sempre quando si tratta di innovazioni dirompenti, l’entusiasmo per le potenzialità non deve far dimenticare i potenziali rischi e le sfide da affrontare. E questo vale anche per il progetto dei Netflix House. L’idea di poter “toccare con mano” i nostri show preferiti fa sognare e stimola la fantasia dei fan. E da un punto di vista strategico, rappresenta senza dubbio una mossa audace per portare l’engagement e il business di Netflix a un nuovo livello.
Ma perché il sogno non si trasformi in un incubo (degno della peggiore puntata di una serie distopica), servirà pianificare tutto nei minimi dettagli, con giudizio e lungimiranza. Dalla scelta delle location alla selezione dei franchise da portare “in vita”, passando per la cura maniacale dell’esperienza dei visitatori e l’equilibrio tra costi e ricavi. Solo così le Netflix House eviteranno di trasformarsi in costose cattedrali nel deserto o, peggio, in parchi a tema fotocopia senz’anima.
L’articolo Netflix House: dal 2025 negozi, ristoranti e esperienze immersive è tratto da Futuro Prossimo.
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