Nuovi studi: il lavoro da remoto rende più felici. Ma va? Futuro Prossimo

Nuovi studi: il lavoro da remoto rende più felici. Ma va? Futuro Prossimo

Pensate al vostro ultimo giorno di lavoro in ufficio. Ora immaginate di poter scegliere se ripeterlo o restare comodamente a casa. Secondo un nuovo studio, questa semplice scelta potrebbe fare la differenza tra un dipendente soddisfatto e uno pronto a cercare nuove opportunità. Il lavoro da remoto è diventato il supereroe che non sapevamo di volere nel mondo aziendale, e promette di salvare sia la felicità dei dipendenti che la produttività delle imprese.

I numeri parlano chiaro: il lavoro da remoto vince

Un recente report intitolato “Return-to-Office Mandates and the Future of Work”, pubblicato da Great Place to Work, ha fornito dati illuminanti sul lavoro da remoto. I risultati sono sorprendenti: i lavoratori che possono scegliere dove lavorare hanno il 27% di probabilità in più di godersi il proprio lavoro, il 60% in meno di probabilità di lasciare l’azienda e il 67% in più di probabilità di impegnarsi maggiormente.

Il lavoro da remoto non riguarda solo la comodità o l’efficienza. Lo studio suggerisce che può avere un impatto significativo sul benessere psicologico dei dipendenti. Great Place to Work definisce un “ottimo posto di lavoro” come un ambiente che incoraggia un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, si preoccupa dei dipendenti come persone e favorisce un ambiente psicologicamente ed emotivamente sano.

Le sfide del ritorno in ufficio

Nonostante i chiari vantaggi del lavoro da remoto, molte aziende stanno spingendo per il ritorno in ufficio, ignorando i benefici evidenziati dalla ricerca. Il rapporto suggerisce che imporre il ritorno in ufficio potrebbe essere controproducente: aumenterà il turnover e ridurrà soddisfazione e produttività dei dipendenti. Datore di lavoro avvisato, mezzo salvato.

Intendiamoci: ogni studio va preso con le molle e nessuno studio da solo possiede la “verità rivelata”, ma c’è una tendenza. Ce ne sono diverse, ormai, che mostrano come il lavoro da remoto offra vantaggi significativi sia per i dipendenti che per le aziende. La flessibilità nella scelta del luogo di lavoro sembra essere un fattore chiave per la soddisfazione dei dipendenti e la produttività aziendale.

Immagine: Depositphotos

Verso un nuovo equilibrio

Mentre il dibattito sul lavoro da remoto continua, specie in Italia, appare chiaro che le aziende dovranno riconsiderare le loro politiche di lavoro. Il futuro sembra orientato verso un modello ibrido (lo definivo, tempo fa, “asimmetrico e luminoso“) che offra ai dipendenti la flessibilità di scegliere dove lavorare, bilanciando i benefici del lavoro da remoto con le opportunità di collaborazione in presenza.

Le aziende che avranno la fortuna di poterselo permettere e la bravura di adattarsi a questa nuova realtà, offrendo flessibilità e fiducia ai propri dipendenti, saranno probabilmente quelle che prospereranno. Il lavoro da remoto non è la soluzione a tutti i problemi del posto di lavoro, ma di certo ormai è un fattore significativo verso un ambiente di lavoro più soddisfacente, produttivo e inclusivo.

L’articolo Nuovi studi: il lavoro da remoto rende più felici. Ma va? è tratto da Futuro Prossimo.

Società, lavoro, lavoro remoto, Smart working 

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