La solitudine e la depressione sono sempre state viste come due facce della stessa medaglia. Ma cosa succederebbe se vi dicessi che gran parte di ciò che pensavamo di sapere su questo legame potrebbe essere sbagliato? Un nuovo studio può ridefinire il nostro modo di pensare alla solitudine e al suo impatto sulla salute mentale.
Il grande inganno della solitudine
Per anni, abbiamo puntato il dito contro la solitudine come se fosse il cattivo in un film di supereroi, responsabile di una miriade di problemi di salute. Cardiopatia? Colpa della solitudine. Morte prematura? C’è il suo zampino. Diabete? Ancora lei. Obesità? Tre indizi fanno una prova. Ma potremmo aver sbagliato bersaglio per tutto questo tempo.
Un team di ricercatori guidato da Jihui Zhang dell’Università Medica di Guangzhou ha deciso di scavare più a fondo in questa questione. E quello che hanno scoperto potrebbe farvi cadere dalla sedia (ma non preoccupatevi, la solitudine non c’entra nulla con eventuali contusioni).
Un’indagine degna di Sherlock Holmes
I nostri intrepidi scienziati hanno setacciato database biomedici come se fossero detective alla ricerca di indizi in un giallo. Hanno esaminato i dati medici di ben 476.100 persone nel Regno Unito, 16.000 in Cina e 14.000 negli Stati Uniti. Un campione davvero vasto.
Inizialmente, sembrava che la solitudine fosse effettivamente la serial killer della salute che tutti temevamo. I partecipanti che si sentivano soli mostravano un rischio più elevato per 30 condizioni su 56 esaminate. Dalla A di artrite alla Z di… beh, non c’era nessuna condizione che iniziava per Z, ma ho reso l’idea.
Solitudine e depressione, il colpo di scena
Le cose hanno iniziato a cambiare quando i ricercatori hanno fatto una seconda analisi (ve la linko qui), concentrandosi sui dati genetici dei partecipanti. Il quadro è cambiato drasticamente: la maggior parte di queste condizioni di salute non era causata dalla solitudine. Solitudine e depressione erano semplicemente compagne di viaggio, un po’ come due sconosciuti che si ritrovano seduti vicini in aereo.
La solitudine sembra agire più come un indicatore di malattia piuttosto che una causa diretta.
Jihui Zhang
La solitudine e la depressione: un legame reale
Va detto: la solitudine non è solo una presenza che accompagna la malattia. Una correlazione effettiva c’è, ed è proprio quella tra solitudine e depressione. Insieme ad altre cinque condizioni (ipotiroidismo, asma, apnea del sonno, abuso di sostanze e perdita dell’udito) la depressione ha mostrato di avere un legame causale anche con la solitudine.
È come se la solitudine fosse un campanello d’allarme per la nostra salute mentale, un segnale che qualcosa non va nel nostro bisogno fondamentale di connessione sociale.
Ripensare le strategie di salute pubblica
Questi risultati non sono solo curiosità accademiche. Hanno implicazioni reali per come affrontiamo la salute pubblica.
Yu He, un altro ricercatore coinvolto nello studio, sottolinea:
Affrontare la solitudine è importante, ma non è l’unico fattore nella prevenzione delle malattie. Le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero anche concentrarsi sul miglioramento dei servizi di salute mentale e sulla promozione di stili di vita sani.
In altre parole, combattere la solitudine è una parte importante della strategia, ma non l’unica.
Il futuro della ricerca sulla solitudine
I nostri eroici ricercatori non si fermano qui. Vogliono capire i meccanismi biologici dietro i loro risultati. Come influenza la solitudine gli ormoni dello stress e l’infiammazione? E questi risultati valgono anche per persone di altre parti del mondo?
David Sbarra dell’Università dell’Arizona aggiunge un altro spunto:
Ovviamente, qualsiasi studio di intervento che dimostri che si possono migliorare i marker di salute riducendo la solitudine sarebbe davvero notevole. Abbiamo pochissimi esempi che suggeriscono che ciò sia effettivamente possibile.
Quindi, cosa possiamo concludere dal legame tra solitudine e depressione?
La solitudine rimane un’esperienza dolorosa e potenzialmente dannosa, soprattutto quando si tratta di salute mentale. Ma il suo ruolo nella nostra salute fisica potrebbe essere meno diretto di quanto pensassimo.
Ci segnala che qualcosa non va, ma non sempre indica il vero colpevole. Il nostro compito è ascoltare il segnale, ma non fermarci lì. Dobbiamo guardare all’intero quadro della nostra salute, dalle nostre abitudini di vita ai nostri geni, passando perfino per il nostro microbioma intestinale.
A prescindere da tutto, forse la lezione più importante è che la connessione sociale rimane fondamentale per il nostro benessere. Non perché ci protegge magicamente da ogni male, ma perché ci rende più felici e pronti ad affrontare le sfide della vita. E questa, amici miei, è una verità che nessuno studio potrà mai smentire.
L’articolo Nuovo studio svela il vero legame tra solitudine e depressione è tratto da Futuro Prossimo.
Medicina, Depressione