Nel futuro dello shopping, il vostro volto potrebbe diventare il vostro portafoglio. I pagamenti biometrici stanno rapidamente emergendo come la prossima frontiera del commercio al dettaglio, con transazioni sempre più veloci e contactless. Siamo davvero pronti a fidarci di questa tecnologia con i nostri dati più personali?
Questa è la domanda al centro di un recente studio (ve lo linko qui) condotto da ricercatori della Queensland University of Technology (QUT). Il Dr. Shasha Wang, il Professor Gary Mortimer e il Professor Byron Keating hanno deciso di esplorare l’atteggiamento dei consumatori verso la tecnologia di pagamento tramite riconoscimento facciale (FRPT), e i risultati sono tanto affascinanti quanto complessi.
Il boom dei pagamenti biometrici
Prima di addentrarci nelle percezioni dei consumatori, facciamo un passo indietro. La FRPT non è più fantascienza: è un mercato in rapida crescita, valutato 4,62 miliardi di dollari nel 2022 e destinato a espandersi ulteriormente. In Cina, oltre 760 milioni di persone utilizzavano già questa tecnologia nel 2022. È chiaro che stiamo assistendo a una rivoluzione nel modo in cui paghiamo per i nostri acquisti.
Cosa pensano davvero i consumatori?
Il team della QUT ha condotto una revisione sistematica degli studi esistenti e intervistato consumatori australiani. Ecco cosa ha scoperto:
Apertura condizionata: Molti consumatori sono disposti a provare la FRPT, ma a certe condizioni. La fiducia nel rivenditore e la percezione di utilità sono ancora dei fattori chiave.
Convenience is king: Se i consumatori credono che la tecnologia renderà lo shopping più facile, sono più propensi ad adottarla.
Informazione è potere: Fornire informazioni chiare sul funzionamento della tecnologia può aumentare significativamente l’accettazione.
Gli incentivi funzionano: Offerte come punti fedeltà o sconti possono incoraggiare le persone a provare la FRPT.
Le preoccupazioni persistono
Nonostante le varie aperture registrate, a conti fatti le chiusure sono ancora preponderanti. Gli ostacoli all’adozione di massa dei pagamenti biometrici sono forti. I ricercatori ne individuano principalmente quattro:
Paura dell’overspending: Molti temono che la facilità di pagamento possa portare a spese eccessive. Il Professor Mortimer suggerisce l’implementazione di un “prompt di avviso” quando la spesa raggiunge un certo importo, simile ai limiti sulle transazioni contactless delle carte di credito.
Privacy e sicurezza: La preoccupazione principale riguarda la conservazione e la protezione delle immagini facciali e di altri dati biometrici. Come verranno archiviate? Chi avrà accesso e potrà consultarle ed usarle? Per cosa? Cosa succede se vengono hackerate?
Preferenza per ciò che è familiare: Se i consumatori sono soddisfatti dei metodi di pagamento già adottati, come quelli contactless o digitali, potrebbero essere meno inclini a cambiare.
Supporto in negozio: Molte persone preferirebbero provare la tecnologia in un negozio fisico, dove possono ricevere assistenza immediata in caso di problemi.
Il Professor Keating sottolinea l’importanza della comunicazione da parte dei retailer. L’uso di cartelli in negozio, video e social media per spiegare i vantaggi e le misure di sicurezza della FRPT potrebbe alleviare molte preoccupazioni dei consumatori.
Pagamenti biometrici: guardando al futuro
La FRPT continua a evolversi, ed è chiaro che ci troviamo di fronte a un punto di svolta nel commercio al dettaglio. La tecnologia promette una comodità senza precedenti, ma solleva anche questioni profonde sulla privacy, la sicurezza e il nostro rapporto con il denaro.
Per i retailer, la sfida sarà bilanciare l’innovazione con la rassicurazione. Per i consumatori, si tratterà di valutare se la comodità offerta vale il compromesso in termini di dati personali. Come ogni grande cambiamento, richiederà tempo, adattamento e, soprattutto, fiducia.
E voi? Siete pronti a pagare con un sorriso? E siete certi che il prezzo consista solo in questo?
L’articolo Pagamenti biometrici: fare la spesa mettendoci la faccia. Sicuri? è tratto da Futuro Prossimo.
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