Produzione auto futura? Helixx punta su fabbriche pop-up e abbonamenti Futuro Prossimo

Produzione auto futura? Helixx punta su fabbriche pop-up e abbonamenti Futuro Prossimo

Cosa hanno in comune un Big Mac e un veicolo elettrico? Secondo Steve Pegg, CEO di Helixx, molto più di quanto si possa pensare. La sua startup sta cercando di portare l’economia di scala e l’approccio franchising dei fast-food nel mondo della produzione auto, con l’obiettivo di democratizzare la mobilità elettrica nelle megalopoli del futuro.

Foto di famiglia per il van Daisy e il team di Helixx. Buona parte del gruppo viene da Arrival, una startup che non ha avuto successo.

La visione di Helixx: rivoluzionare la produzione auto

Helixx sta puntando a ribaltare completamente il paradigma della produzione auto tradizionale. Il loro obiettivo? Creare una rete di fabbriche “pop-up” capaci di produrre veicoli elettrici economici in prossimità delle grandi città, con un modello di business che si ispira più a McDonald’s che a Detroit.

Al centro di questa visione c’è Daisy, un prototipo di van elettrico per le consegne. Ciò che rende Daisy speciale non è tanto il suo design squadrato, quanto il fatto che quasi ogni sua parte è stata realizzata con stampanti 3D consumer. Questo approccio non convenzionale alla produzione auto è solo un assaggio di ciò che Helixx ha in mente.

Il modello McDonald’s applicato alla produzione auto?

In Helixx fanno spesso riferimento a McDonald’s quando descrivono il loro modello di business. “Il principio è molto simile a un franchising McDonald’s. Non hai bisogno di essere uno chef per sapere come preparare hamburger,” spiega Pegg. Il paragone non è casuale: Helixx vuole creare un sistema di produzione auto standardizzato e facilmente replicabile, proprio come una catena di fast-food.

Il concetto chiave di Helixx è la “fabbrica in scatola”, un impianto di produzione modulare che può essere installato e reso operativo in soli 180 giorni. Queste fabbriche, pensate per produrre almeno 100.000 veicoli all’anno, saranno gestite da partner locali che acquisteranno la licenza da Helixx.

Nel van Daisy tutto, anche il volante, è stampato in 3D.

Un nuovo modello di ricavi per la produzione auto

Helixx non si limita a vendere veicoli. Il loro modello di business è multilivello e prevede 5 canali di introito:

Vendita di licenze per accedere alla piattaforma

Fornitura di componenti per la produzione

Commissioni mensili per veicolo prodotto

Royalties per veicolo messo in servizio

Potenziale vendita di dati d’uso dei veicoli

Questo approccio diversificato ai ricavi rappresenta una significativa deviazione dai modelli tradizionali di produzione auto.

Veicoli elettrici per le megalopoli emergenti

Il target di mercato di Helixx sono le grandi città in rapida crescita, come Jakarta o Bangkok. L’idea è di sostituire i tradizionali tuk-tuk e risciò con veicoli elettrici più efficienti e meno inquinanti. Il van Daisy, con un prezzo stimato di soli 6.000 dollari, è pensato per essere accessibile e pratico per i lavoratori di queste metropoli.

L’azienda punta anche a innovare la gestione delle batterie. Invece di basarsi su stazioni di ricarica, i loro veicoli utilizzeranno batterie intercambiabili, simili al modello adottato da Gogoro per gli scooter elettrici. Questo approccio potrebbe risolvere molti dei problemi logistici legati alla ricarica nelle città densamente popolate.

Il modello di abbonamento: Netflix per i veicoli elettrici

Un altro aspetto innovativo del modello Helixx è l’approccio all’accesso ai veicoli. Invece di venderli direttamente, l’azienda prevede un sistema di abbonamento, paragonato da Pegg a Netflix. Questo modello potrebbe garantire un flusso di entrate più stabile e prevedibile, un aspetto cruciale per la sostenibilità finanziaria dell’azienda. Ma funzionerà?

Alla fine, il modello Helixx deve ancora affrontare numerose sfide. La produzione auto è già complessa di suo, e decentralizzarla potrebbe creare problemi di controllo qualità e standardizzazione. Inoltre, la dipendenza da partner locali per la produzione introduce variabili che potrebbero essere difficili da gestire su larga scala.

Certo, se dovesse funzionare, il modello potrebbe avere un impatto significativo sull’intero settore automotive. La produzione auto decentralizzata e su piccola scala potrebbe sfidare il dominio dei grandi produttori, aprendo la strada a una maggiore personalizzazione e adattabilità alle esigenze locali.

Una stimolante incognita

La visione di Helixx per il futuro della produzione auto è audace e non priva di sfide. Portare l’approccio del fast-food nel mondo dei veicoli elettrici è un’idea che sfida molte convenzioni del settore.

Il successo o il fallimento di Helixx dipenderanno dalla sua capacità di tradurre questa visione in realtà operativa, superando le sfide logistiche, normative e di mercato che si troverà ad affrontare. Indipendentemente dall’esito, l’approccio di Helixx sta già stimolando nuove riflessioni su come la produzione auto possa adattarsi alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione.

L’articolo Produzione auto futura? Helixx punta su fabbriche pop-up e abbonamenti è tratto da Futuro Prossimo.

Trasporti, startup 

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