Pubblico dominio 2025: da Popeye a Faulkner, ecco chi si “libera” Futuro Prossimo

Pubblico dominio 2025: da Popeye a Faulkner, ecco chi si “libera” Futuro Prossimo

Il 2025 si annuncia come un anno di svolta per il pubblico dominio: da gennaio, personaggi iconici come Popeye e Tintin diventeranno liberamente utilizzabili negli Stati Uniti. Questo significa che i diritti d’autore su molte opere classiche, inclusi i romanzi di Hemingway e Faulkner, i film di Hitchcock e le canzoni di Cole Porter, scadranno, permettendo a creativi e appassionati di esplorarli senza restrizioni. Ma quali opportunità e sfide porta con sé questa nuova libertà?

Una nuova vita per Popeye e Tintin

Il marinaio Braccio di Ferro, con il suo inconfondibile slang e i pugni sempre pronti, debutta nel pubblico dominio in una versione inedita: quella senza spinaci. Il personaggio, nato nel 1929 dalla penna di E.C. Segar, appare inizialmente come un tipo ruvido e un po’ sopra le righe, lontano dall’eroe che conosciamo. Allo stesso modo, il giovane reporter Tintin, creato da Hergé, attraversa l’Atlantico per entrare nelle librerie americane nello stesso anno. Tuttavia, elementi come i suoi celebri colori e avventure successive rimangono protetti da copyright in molte parti del mondo, rendendo il personaggio una sfida per chi vorrà reinterpretarlo.

Pubblico dominio 2025: grande letteratura, il primo cinema, e musica che ha fatto la Storia

Tra i romanzi che il pubblico dominio ci restituisce spiccano capolavori della letteratura americana: “Addio alle Armi” (A Farewell to Arms) di Ernest Hemingway, una struggente storia d’amore sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale, e “L’urlo e il furore” (The Sound and the Fury) di William Faulkner, un testo complesso ma rivoluzionario. Anche il primo romanzo di John Steinbeck, “La santa rossa” (Cup of Gold) si aggiunge al tesoro, offrendo spunti per nuove letture e adattamenti.

Entrano nella libera fruizione anche i primi film sonori, portando con sé i semi del cinema moderno. Blackmail, il primo lungometraggio parlato di Alfred Hitchcock, e The Cocoanuts, debutto dei fratelli Marx, mostrano l’evoluzione di un’industria che iniziava a scoprire il potenziale delle immagini sonore. Persino Mickey Mouse continua a fare il suo ingresso graduale nel pubblico dominio, con altre dodici animazioni (che rivelano un Topolino un pizzico meno lontano dal moderno “brand” Disney).

Il pubblico dominio nel 2025 porta anche melodie immortali: la immortale Rapsodia in Blue di George Gershwin, Ain’t Misbehavin’ di Fats Waller, e soprattutto il classico Singin’ in the Rain. Brani che non solo catturano l’essenza dei ruggenti anni ’20, ma aprono la porta a nuove interpretazioni e arrangiamenti.

E in Italia? Il pubblico dominio “tricolore” nel 2025

Qui da noi saranno “liberate” le opere di autori morti nel 1954,  essendo trascorsi 70 anni dalla loro morte. Non c’è un panorama molto vasto, ma qualche piccola chicca si troverà. Personalmente, troverei da pubblicitario un buon profilo in Vitaliano Brancati, grande autore e drammaturgo che ci ha regalato cose deliziose come “Il Bell’Antonio”, o “Paolo il Caldo”, portato sul grande schermo da Giancarlo Giannini. Io però, va detto, sono di gusti un po’ particolari.

Una libertà creativa da preservare

Ogni anno il pubblico dominio regala alla collettività opere che hanno segnato la storia culturale, ma non senza sfide. Negli scorsi anni Winnie the Pooh, il primo Mickey Mouse, Metropolis di Fritz Lang e altri capolavori, quest’anno altre grandi novità. La possibilità di reimmaginare queste creazioni dipende dalla creatività di chi le raccoglie. Che siano storie di mare, romanzi intramontabili o note jazz, il 2025 promette un’eredità artistica pronta per essere riscoperta e reinventata.

L’articolo Pubblico dominio 2025: da Popeye a Faulkner, ecco chi si “libera” è tratto da Futuro Prossimo.

Società, Pubblico dominio 

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