Mi sono sempre chiesto cosa significhi realmente essere “intrappolati”. Una sensazione che conosciamo tutti, ma che assume contorni diversi quando parliamo di cosmologia. E se fossimo tutti prigionieri, non di una cella, ma di un buco nero? Non è fantascienza, non è filosofia da quattro soldi. È una possibilità che emerge da uno studio pubblicato sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Le immagini catturate dal telescopio Webb rivelano qualcosa di strano nel movimento delle galassie, una danza cosmica troppo coordinata per essere casuale. Due terzi delle galassie osservate ruotano in senso orario, l’altro terzo in senso antiorario. Un’asimmetria che mette in crisi il modello cosmologico standard e che, secondo alcuni ricercatori, potrebbe essere spiegata in un modo sorprendente: siamo in un buco nero. Proprio così.
La rotazione delle galassie che sconvolge la cosmologia
La verità è che il nostro modello cosmologico attuale – chiamato Lambda CDM (abbreviazione di Cold Dark Matter) – già da tempo mostra qualche crepa. Non è la prima volta che viene messo alla prova, e non è la prima volta che fallisce. Ma questa volta l’evidenza è sotto gli occhi di tutti. Lior Shamir, astronomo della Kansas State University e autore principale dello studio, l’ha messa giù semplice: “La maggior parte delle galassie nell’universo, viste dalla Terra, ruota nella stessa direzione”.

Sembra un dettaglio insignificante, ma è come scoprire che la maggioranza delle persone sulla Terra cammina all’indietro. Non avrebbe senso, a meno che non ci sia qualcosa di fondamentale che ci sfugge. Il telescopio James Webb, con la sua vista incredibilmente acuta, ha permesso di osservare 263 galassie nel progetto JADES (Advanced Deep Extragalactic Survey). Circa due terzi di queste galassie ruotano in senso orario, mentre solo un terzo ruota nella direzione opposta.
Forse il vantaggio di questa osservazione è che chiunque può vederla molto facilmente semplicemente guardando le immagini dell’Universo primordiale.
Dentro l’orizzonte degli eventi cosmico: siamo davvero in un buco nero?
I buchi neri nascono ruotando. E se, semplicemente, ce ne fossero di più che ruotano in senso orario? Questo potrebbe essere un indizio che il nostro universo stesso si trova all’interno di un buco nero. Percepiamo i buchi neri come regioni dello spaziotempo con una gravità così intensa che nemmeno la luce può sfuggire oltre un certo confine, noto come orizzonte degli eventi.
Ma alcuni buchi neri teorici potrebbero essere percepiti come infinitamente in espansione da un osservatore al loro interno, pur rimanendo di dimensioni finite e statiche per un osservatore esterno. Insomma, potremmo essere noi stessi all’interno di un buco nero appartenente a un universo più grande: o meglio, a un multiverso.
Certo, c’è un’altra possibilità per questa strana distribuzione nella rotazione galattica: la velocità rotazionale della nostra Via Lattea potrebbe influenzare le misurazioni del team. Per questo, pur affascinato dalle ipotesi di questo studio, mi aspetto altre osservazioni per chiarire questa discrepanza.
Nel frattempo, restiamo sospesi in questo strano limbo cosmico: forse siamo in un buco nero, forse no. Una cosa però è sicura: l’universo è ancora più bizzarro e misterioso di quanto avessimo mai immaginato.
L’articolo Siamo in un buco nero? Le galassie sembrano suggerirlo è tratto da Futuro Prossimo.
Spazio, buco nero