Sicurezza sul lavoro, ecco il protocollo per far lavorare insieme uomo e AI Futuro Prossimo

Sicurezza sul lavoro, ecco il 1° protocollo per far lavorare insieme uomo e AI Futuro Prossimo

Immaginate di lavorare fianco a fianco con un collega che non si stanca mai, non si distrae e può analizzare milioni di dati in pochi secondi. Ora immaginate che questo collega super efficiente sia anche in grado di imparare dalla vostra esperienza e intuizione. Benvenuti nel futuro della sicurezza sul lavoro, dove l’intelligenza artificiale e quella umana si fondono in un’unica, potente sinergia. Un gruppo di ricercatori ci mostra come potrebbe essere questo futuro, e le implicazioni sono sorprendenti.

Quando l’AI non vuole il tuo posto, ma ti vuole al tuo posto

La prospettiva dell’IA nel mondo del lavoro ha polarizzato il dibattito. Intanto, ha fatto tremare i polsi a molti. “Ci ruberà il lavoro!”, gridavano alcuni. “Renderà obsolete le nostre competenze!”, temevano altri. Altri ancora, forse all’eccesso opposto, dicono che i posti di lavoro umano aumenteranno. Cosa può succedere esattamente quando l’AI, invece di puntare alla tua sedia, vuole sedersi accanto a te e darti una mano?

È lo scenario che un gruppo di ricercatori, guidato dal Dr. Faisal Khan dell’Università del Texas A&M, sta esplorando nel campo della sicurezza sul lavoro. Il loro studio, pubblicato sull’AIChE Journal (ve lo linko qui), getta le basi per un approccio rivoluzionario: l’Intelligenza Aumentata (IAA). Non si tratta di sostituire l’uomo con la macchina, ma di creare una partnership vincente tra i due.

Immagine: Depositphotos

Perché con l’IA 1+1 fa molto, molto più di 2

Facciamo un passo indietro per chiarirci insieme cosa sia questa Intelligenza Aumentata. Immaginate di prendere il meglio dell’intelligenza artificiale (la sua capacità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, di prevedere guasti e di rilevare anomalie) e di combinarlo con il meglio dell’intelligenza umana (l’intuizione, l’esperienza e la capacità di considerare fattori etici e sociali).

Il risultato? Un sistema di sicurezza sul lavoro che è molto più della somma delle sue parti. Lo spiega bene il Dr. Rajeevan Arunthavanathan:

Questa ricerca mira a sviluppare un framework completo basato sull’IA che integri l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana nei sistemi di sicurezza dei processi, garantendo una maggiore sicurezza sul lavoro ed una maggiore efficienza.

Non è tutto oro quel che luccica (anche perché è fatto di silicio)

Ora, prima che iniziate a sognare un futuro in cui robot e umani si tengono per mano cantando “Kumbaya” mentre prevengono incidenti sul lavoro, è bene mettere in chiaro una cosa: ci sono difficoltà da affrontare. In taluni casi enormi.

Il team di ricerca ha identificato una serie di rischi legati sia all’implementazione dell’IA che dell’IAA. Problemi di qualità dei dati, eccessiva dipendenza dall’IA, mancanza di comprensione contestuale… la lista è lunga. E non pensiate che l’elemento umano sia esente da critiche: errori di feedback, conflitti decisionali, giudizi parziali sono solo alcune delle insidie che si nascondono dietro l’angolo.

Ma ehi, nessuno ha mai detto che rivoluzionare la sicurezza sul lavoro sarebbe stato facile, no?

Un tuffo nel futuro (col salvagente dell’IA)

Entriamo insieme in una fabbrica del futuro. I macchinari ronzano come sempre, forse un po’ più silenziosi, ma non è questo che colpisce l’attenzione. C’è qualcosa di diverso nell’aria. Forse è la calma degli operai, che sanno di avere un alleato invisibile a monitorare costantemente ogni parametro. O forse è l’efficienza con cui vengono gestite le operazioni, con l’IA che suggerisce ottimizzazioni in tempo reale.

Il Dr. Zaman Sajid dipinge un quadro affascinante facendo un esempio:

L’applicazione dell’IA nell’ingegneria chimica presenta sfide significative, il che significa che non è sufficiente per garantire una sicurezza completa dei processi. Per superare queste limitazioni, l’IA viene introdotta per lavorare a fianco dell’esperienza umana piuttosto che sostituirla.

Il prezzo della sicurezza sul lavoro (spoiler: non è in bitcoin)

Ora, so cosa state pensando: “Tutto molto bello, ma quanto costa questa meraviglia?”. Beh, i ricercatori non entrano nei dettagli finanziari, ma suggeriscono che l’implementazione dell’IA potrebbe portare a una riduzione dei tassi di incidenti, costi operativi più bassi e una maggiore affidabilità. In altre parole, potrebbe essere uno di quei rari casi in cui spendere di più oggi significa risparmiare (e molto) domani.

Il futuro parla chiaro: la collaborazione è la chiave. Non si tratta di uomo contro macchina, ma di uomo e macchina che lavorano insieme per un obiettivo comune.

L’esplorazione continua di questa sinergia per soddisfare le esigenze in evoluzione della sicurezza industriale continuerà a migliorare le capacità dell’AI, garantendo al contempo la presenza di solidi quadri di gestione del rischio.

Dr. Stratos Pistikopoulos

Sicurezza sul lavoro, si può sperare

In un mondo sempre più polarizzato, c’è qualcosa di profondamente rassicurante nell’idea che il futuro della sicurezza sul lavoro risieda nella collaborazione tra uomo e macchina. È un promemoria che, nonostante tutti i progressi tecnologici, l’elemento umano rimane insostituibile. E forse, solo forse, è anche un modello per come potremmo affrontare altre sfide globali: non uomo contro macchina, non uomo contro natura, ma un’armoniosa collaborazione tra tutte le nostre risorse, naturali e artificiali.

Mentre ci avventuriamo in questo nuovo territorio, una cosa è certa: il futuro della sicurezza sul lavoro sarà più intelligente, più sicuro e, sorprendentemente, più umano che mai. E chissà, forse un giorno guarderemo indietro e ci chiederemo come abbiamo mai potuto fare a meno di questo strano ma efficace matrimonio tra silicio e sinapsi.

L’articolo Sicurezza sul lavoro, ecco il 1° protocollo per far lavorare insieme uomo e AI è tratto da Futuro Prossimo.

Previsioni, intelligenza artificiale, lavoro 

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