C’è una città nel Sud-Est asiatico dove salire su un autobus senza conducente è normale quanto prendere la metropolitana. A Singapore i trasporti intelligenti non sono un esperimento futuristico ma una soluzione concreta a problemi molto attuali: la carenza di autisti e la necessità di ottimizzare gli spazi in una delle aree urbane più densamente popolate del pianeta. Qui le strade sono già percorse da minibus autonomi, robot spazzini e veicoli per le consegne che si muovono senza bisogno di supervisione umana. Un ecosistema di mobilità avanzata che sta attirando l’attenzione di tutto il mondo e che potrebbe presto essere replicato in altre metropoli.
Un viaggio nel futuro dei trasporti intelligenti
Vi ricordate KITT, l’auto parlante di Supercar? Beh, a Singapore stanno facendo di meglio. Mi ha colpito molto, ad esempio, la storia di Sharon Ong e suo figlio. Come tutti i bambini, il piccolo è affascinato dai mezzi di trasporto. Durante una recente visita all’isola resort di Sentosa, madre e figlio hanno provato di tutto: monorotaia, autobus tradizionale e tram da spiaggia. Ma il momento clou è stato il viaggio sul Robobus, il primo veicolo autonomo accessibile al pubblico.
Questo minibus a guida autonoma, lanciato lo scorso giugno dall’azienda cinese WeRide, compie un percorso di 1,2 chilometri con quattro fermate in circa 12 minuti. E no, non è come HAL 9000: a bordo c’è sempre un conducente di sicurezza che monitora i feed dai sistemi radar, lidar e dalle multiple telecamere su quattro schermi di controllo. “È stato molto confortevole”, ha raccontato Ong. “E mi sono sentita al sicuro”.
La rivoluzione silenziosa di Singapore
Quando si parla di veicoli autonomi, il pensiero corre subito a Stati Uniti e Cina, dove giganti come Google con Waymo, Tesla (prossimamente, con i suoi robovan), General Motors, Baidu e Pony AI hanno investito miliardi. Ma lontano dai riflettori, Singapore sta silenziosamente rivoluzionando il settore dei trasporti intelligenti con un approccio pragmatico che ricorda più il mio adorato Star Trek che Blade Runner.
Dal 2015, quando sono iniziati i primi test su strada, i progressi sono stati costanti e quest’anno ha segnato una svolta decisiva. Le autorità hanno dato il via libera ai robot spazzini autonomi per la pulizia delle strade e ai veicoli senza conducente per il trasporto merci di FairPrice, la più grande catena di supermercati del paese.
L’aeroporto di Changi ha avviato una sperimentazione biennale per testare autobus autonomi per il trasporto dei lavoratori. Nel parco ornitologico, un veicolo autonomo fuoristrada consegna il mangime agli uccelli. E questo è solo l’inizio.
“La tecnologia è migliorata ed evoluta enormemente”, spiega Sebastian Yee, direttore dello sviluppo business di WeRide. “Ora le persone sono più aperte ai veicoli autonomi e i costi di implementazione sono anche più bassi. Penso che questo sia il momento e il luogo giusto.”
Ma perchè proprio Singapore?
La risposta è semplice: necessità. La piccola “città-stato” ha un problema cronico di carenza di manodopera, in particolare di autisti di autobus. Con una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti in uno spazio grande quanto l’isola d’Elba, servono soluzioni innovative. Come ha spiegato Niels de Boer, direttore del programma senior al Centre of Excellence for Testing and Research of Autonomous Vehicles (CETRAN), gli autisti stranieri aiutano a colmare il deficit, ma “non sono una soluzione a lungo termine”. I veicoli autonomi potrebbero essere la risposta anche al traffico e alla proliferazione di parcheggi che rubano spazio alla città.
Non è un caso che Singapore si sia guadagnata il primo posto tra 30 paesi nell’Indice di Prontezza nell’adozione dei Veicoli Autonomi stilato dalla società di consulenza KPMG. La città-stato ha superato Stati Uniti e Cina nelle categorie di politica, legislazione e accettazione dei consumatori. È come se avessero creato una “Formula 1” dei trasporti intelligenti, dove ogni innovazione viene testata in condizioni di massima sicurezza.
Trasporti intelligenti, il vantaggio competitivo
A differenza di Stati Uniti e Cina, dove le normative cambiano come il tempo in primavera, Singapore ha linee guida chiare e uniformi. Questo attira le aziende straniere come il miele con le api. Come ha rivelato un portavoce di WeRide, “i requisiti di sicurezza eccezionalmente elevati rendono la licenza molto prestigiosa”. Terry Zhou, amministratore delegato dell’azienda cinese ZelosTech, ha aggiunto un dettaglio interessante: “Singapore ha un’ottima reputazione: una volta ottenuta la licenza di accesso pubblico, viene riconosciuta anche da altri clienti all’estero, per esempio negli Emirati Arabi Uniti e a Hong Kong”.
C’è anche spazio per l’orgoglio nazionale. Moovita, l’unica azienda singaporiana a produrre veicoli autonomi (che in patria trasporta gratis studenti) si è spinta fino in Cina. A ottobre ha lanciato cinque autobus a guida autonoma nella città eco-sostenibile di Tianjin, diventando il primo fornitore straniero di veicoli autonomi a ottenere una licenza nel paese del dragone.
Come ha dichiarato il Ministro dei Trasporti Chee Hong Tat, l’obiettivo è implementare più veicoli autonomi per la logistica e minibus a guida autonoma su “percorsi più semplici con minor traffico e utenza”.
“Vogliamo muoverci più velocemente”, ha ammesso, “tuttavia, è importante farlo in sicurezza nel nostro denso ambiente urbano, e assicurarsi che i diversi elementi del nostro ecosistema siano pronti.”
La strada verso il domani
Mi piace pensare che un giorno racconteremo ai nostri nipoti di quando i trasporti intelligenti non erano così intelligenti. Di quando gli autobus avevano bisogno di un conducente, proprio come oggi parliamo degli ascensori con l’ascensorista. A Singapore, quel futuro è già iniziato. E non è fantascienza: è realtà quotidiana, pragmatica, efficiente. Proprio come piace a loro.
Tra qualche anno non ci stupiremo più di vedere un autobus senza conducente, proprio come oggi non ci meravigliamo più di un drone che consegna pacchi o di un robot che pulisce casa. Il futuro arriva sempre, un passo alla volta. A Singapore hanno solo deciso di fare quei passi un po’ prima degli altri.
L’articolo Singapore si muove da sola: ecco tutti i suoi trasporti intelligenti è tratto da Futuro Prossimo.
Trasporti, singapore