La danza del rifornimento spaziale sta per iniziare: una coreografia perfetta tra due giganti d’acciaio che si incontreranno nell’oscurità del cosmo per scambiarsi il carburante necessario a raggiungere la Luna.
SpaceX ha annunciato che tra 4 circa mesi, nel marzo 2025, tenterà questa manovra mai realizzata prima: e sarà l’ennesimo “balletto tecnologico” che richiede una precisione millimetrica. Non si tratta solo di un esperimento audace, ma di un passo fondamentale per trasformare i viaggi spaziali: la NASA osserva con grande interesse, perché da questo test dipende il futuro delle missioni Artemis fissate per partire tra 2025 e il settembre 2026.
Il rifornimento spaziale diventa realtà
La compagnia di Elon Musk non smette di stupire. Con un investimento di 4,05 miliardi di dollari dalla NASA, SpaceX si prepara a un’impresa mai tentata prima: trasferire propellente tra due Starship in orbita. Il test, come detto, rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’esplorazione spaziale.
Kent Chojnacki, vice manager del programma HLS (Human Landing System della NASA), ha sottolineato l’importanza di questo passaggio. La manovra di rifornimento è fondamentale per permettere alle future missioni di raggiungere la Luna e, potenzialmente, destinazioni ancora più lontane.
Le sfide tecniche del progetto
Il trasferimento di propellente nello spazio presenta sfide uniche. Le condizioni di microgravità, le temperature estreme e la necessità di una precisione assoluta rendono questa operazione estremamente complessa.
SpaceX ha già dimostrato la sua capacità di innovare con il recente successo nel recupero del razzo Super Heavy, catturato a mezz’aria utilizzando un sistema di “bacchette giganti” integrato nella torre di lancio.
La NASA ha mantenuto un approccio diverso con SpaceX rispetto ai programmi tradizionali, imponendo solo 27 requisiti di sistema invece di specifiche rigide e dettagliate.
Verso la Luna e oltre
La possibilità di fare rifornimento delle navicelle in orbita apre scenari completamente nuovi per l’esplorazione spaziale. Come ha evidenziato Chojnacki, questa tecnologia permetterà di “trasportare carichi massicci al di fuori della sfera terrestre”, togliendo carburante per fare spazio ai materiali.
Il programma prevede una Critical Design Review nell’estate 2025, durante la quale la NASA verificherà che tutti i requisiti siano stati soddisfatti. Nel frattempo, gli astronauti dell’agenzia spaziale si incontrano mensilmente con il team SpaceX per fornire input sulla progettazione degli interni della navicella.
A Boca Chica, base operativa di SpaceX, sono già in costruzione i mock-up della cabina dell’equipaggio, compresi gli alloggi per dormire, e il laboratorio.
Rifornimento in orbita, una nuova era dell’esplorazione spaziale
La corsa allo spazio si è riaccesa, e questa volta (lo sapete) con un elemento nuovo: il massiccio coinvolgimento dei privati. SpaceX sta dimostrando che l’approccio commerciale può portare a innovazioni più rapide e costi più contenuti.
Anche il contratto “a prezzo fisso” di 2,99 miliardi di dollari rappresenta un cambio di paradigma rispetto ai tradizionali contratti “cost-plus” della NASA. Questo nuovo modello incentiva l’efficienza e l’innovazione, come dimostrato dai rapidi progressi di SpaceX.
Obiettivo? L’ho detto: tornare sulla Luna nel settembre 2026. E Chojnacki ha le idee piuttosto chiare:
Non abbiamo blocchi stradali noti. Ci sono alcune cose che devono essere dimostrate per la prima volta, e abbiamo un piano in atto per dimostrarle.
Houston, davvero non abbiamo alcun problema?
L’articolo SpaceX, nel 2025 i primi test di rifornimento in orbita è tratto da Futuro Prossimo.
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