Il destino della missione Starliner pende da un filo, o meglio, da un propulsore. Dopo otto settimane di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale, ciò che doveva essere una dimostrazione trionfale delle capacità di Boeing si è trasformato in un rompicapo ad alto rischio per la NASA.
Con problemi tecnici che si rifiutano di scomparire, l’agenzia spaziale si trova di fronte a una decisione che potrebbe ridefinire il futuro dei voli spaziali commerciali: far tornare gli astronauti sulla Terra con il collaudato Crew Dragon di SpaceX, abbandonando Starliner. Ma quali sarebbero le conseguenze di questa scelta per il programma spaziale americano?
Starliner, una missione prolungata oltre le aspettative
Quando Butch Wilmore e Suni Williams sono decollati a bordo dello Starliner nel giugno scorso, la NASA prevedeva un ritorno sulla Terra entro otto giorni. Tuttavia, problemi tecnici emersi durante il viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale hanno prolungato la loro permanenza in orbita. Mark Nappi, vicepresidente del programma Commercial Crew di Boeing, aveva inizialmente minimizzato questi problemi, definendoli “questioni davvero piccole da affrontare”. A quanto pare non erano così piccole. Nonostante l’ottimismo iniziale, le settimane si sono trasformate in quasi due mesi, mentre sia NASA che Boeing continuavano a studiare problemi tecnici critici.
Butch Wilmore e Suni (Sunita) Williams
Le preoccupazioni principali riguardano il malfunzionamento di diversi propulsori del sistema di controllo della reazione essenziali per manovrare lo Starliner durante il distacco dalla stazione spaziale, e l’impostazione della cruciale accensione del motore per il rientro nell’atmosfera terrestre.
Test e valutazioni in corso
Nelle ultime settimane, team di terra della NASA e di Boeing hanno completato test su un propulsore presso il sito di White Sands, New Mexico. Lo scorso fine settimana, poi, sono stati accesi anche i propulsori della navicella in orbita per verificarne le prestazioni mentre era attraccata alla stazione spaziale. Sebbene la NASA abbia dichiarato che i risultati preliminari di questi test sono stati utili, non sembrano aver dissipato completamente i dubbi sulla sicurezza del veicolo. E quindi? Il piano B diventa sempre più concreto.
L’opzione Crew Dragon prende forma
Nonostante le rassicurazioni pubbliche della NASA sulla volontà di completare la missione con Starliner, fonti interne suggeriscono che l’agenzia stia seriamente considerando l’utilizzo del Crew Dragon di SpaceX per il ritorno degli astronauti. Questa opzione, una volta impensabile, sta diventando sempre più concreta.
La NASA ha recentemente commissionato a SpaceX uno studio di $266.678 per una “risposta di emergenza speciale”. Sebbene l’agenzia abbia negato un legame diretto con i problemi di Starliner, fonti interne confermano che lo studio include scenari per il ritorno di sei passeggeri su Crew Dragon. Un numero che includerebbe Wilmore e Williams, gli astronauti “naufraghi” sulla ISS.
Starliner, le implicazioni di una decisione difficile per il presente…
La scelta che la NASA si trova ad affrontare va ben oltre la sicurezza immediata degli astronauti. Se l’agenzia optasse per il ritorno con Crew Dragon, questo potrebbe segnare la fine del programma Starliner. Boeing ha già perso $1,6 miliardi nello sviluppo e nei test di Starliner, e un nuovo volo di prova con equipaggio sarebbe estremamente costoso.
C’è il rischio concreto che Boeing possa decidere di cancellare il programma, lasciando la NASA con un unico fornitore di trasporto equipaggio verso la ISS.
Jim Free, amministratore NASA
… E per il futuro
È un bel grattacapo. La NASA si trova di fronte a un dilemma complesso. Da un lato, c’è la pressione per completare con successo la missione Starliner, dimostrando la validità del programma di voli spaziali commerciali con più fornitori. Dall’altro, c’è la responsabilità primaria di garantire la sicurezza degli astronauti. E qui non c’è profitto che tenga.
Jim Free, amministratore associato della NASA, sarà probabilmente chiamato a prendere la decisione finale nei prossimi giorni. Questa scelta determinerà il destino immediato di Wilmore e Williams, ma come detto potrebbe anche avere profonde implicazioni per il futuro dell’esplorazione spaziale commerciale americana.
Qualunque sia l’esito, questa situazione sottolinea le sfide e i rischi continui dell’esplorazione spaziale. E ci ricorda che, nonostante i progressi tecnologici, il viaggio nello spazio (“pubblico” o “privato” che sia) resta un’impresa piena di incognite.
L’articolo Starliner, cosa sta succedendo agli astronauti “bloccati” sulla ISS? è tratto da Futuro Prossimo.
Spazio, Boeing