Strade del futuro, addio incubo buche: le bio-spore curano l'asfalto Futuro Prossimo

Strade del futuro, addio incubo buche: le bio-spore curano l’asfalto Futuro Prossimo

Immaginate di poter dire addio alle buche, quei fastidiosi crateri che mettono a dura prova sospensioni e pneumatici delle nostre auto. Un sogno? Forse no, grazie a un team di scienziati che potrebbe regalarci strade del futuro capaci di auto-ripararsi. Non è magia ma un mix di biologia, chimica e intelligenza artificiale, un vero e proprio “elisir di lunga vita” per l’asfalto. L’obiettivo è creare un manto stradale capace di rigenerarsi come un albero ferito, riducendo drasticamente i costi di manutenzione, i danni ai veicoli e l’impatto ambientale. Scopriamo insieme come funziona questa innovazione?

Addio asfalto danneggiato: arrivano le bio-spore

Un gruppo di ricercatori del prestigioso King’s College London, insieme ai colleghi della Swansea University e ad altri collaboratori cileni, ha fatto una scoperta sensazionale: un metodo per invertire il processo di deterioramento del bitume. Questo apre scenari incredibili, proiettandoci verso un futuro in cui le strade si riparano da sole, come per incanto. Ma quanto ci costano, oggi, le buche? In Europa (soprattutto, ma anche negli USA e altrove) i danni da buche ammontano a diverse decine di miliardi all’anno, una cifra astronomica che grava sulle tasche degli automobilisti. Senza contare i disagi, i pericoli e il tempo perso.

“Creare asfalto che possa guarire se stesso aumenterà la longevità delle strade e ridurrà la necessità di riparazioni”

Ecco perché questa innovazione è così importante: non si tratta solo di risparmiare denaro, ma di migliorare la qualità della vita e proteggere l’ambiente.

Il mistero del bitume deteriorato

Ma perché l’asfalto si deteriora? Il colpevole è il bitume, quella sostanza nera e viscosa che tiene insieme il manto stradale. Quando il bitume viene esposto all’ossigeno, si indurisce e si crepa. Il meccanismo preciso di questo processo è ancora un mistero, ma i ricercatori stanno utilizzando tecniche avanzate di machine learning per svelarne i segreti. La sfida è complessa, perché il bitume è una miscela di molecole organiche molto diverse tra loro.

“Fluidi organici molecolari complessi come bitume, lubrificanti, petrolio grezzo o oli a base biologica provenienti da bioraffinerie sono intrinsecamente difficili da modellare con precisione molecolare, data la grande varietà e complessità delle molecole organiche nella loro composizione.”

Per questo motivo, i ricercatori hanno sviluppato un sistema computazionale sofisticato, capace di analizzare i dati provenienti da esperimenti di Gascromatografia-spettrometria di massa e di creare modelli predittivi del comportamento del bitume.

Bio-spore: la chiave per l’autoriparazione delle strade del futuro

Ma veniamo al cuore della scoperta: come faranno queste strade del futuro a ripararsi da sole? Il segreto sta nell’utilizzo di “bio-spore estremamente resistenti”, più piccole di un capello umano. Immaginatele come minuscole capsule, riempite con oli riciclati capaci di “ringiovanire” l’asfalto. Quando una crepa si forma, queste capsule si rompono, rilasciando il loro prezioso contenuto e invertendo il processo di deterioramento.

Il Dr. Francisco Martin-Martinez, esperto di chimica computazionale presso il King’s College London e co-autore della ricerca (che vi linko qui), spiega che l’ispirazione viene dalla natura (tanto per cambiare): “Nel nostro studio, vogliamo imitare le proprietà curative osservate in natura. Ad esempio, quando un albero o un animale viene tagliato, le loro ferite guariscono naturalmente nel tempo, usando la propria biologia”.

Sostenibilità e risparmio: i vantaggi

Le strade del futuro non saranno solo più resistenti, ma anche più sostenibili. I ricercatori stanno testando materiali di scarto, come le biomasse, per ridurre la dipendenza dal petrolio e dalle risorse naturali.

“Stiamo anche utilizzando materiali sostenibili nel nostro nuovo asfalto, inclusi rifiuti di biomassa. Questo ridurrà la nostra dipendenza dal petrolio e dalle risorse naturali. I rifiuti di biomassa sono disponibili localmente e ovunque, ed è economico. Produrre materiali per infrastrutture da risorse locali come i rifiuti riduce la dipendenza dalla disponibilità di petrolio, aiutando quelle aree del mondo che hanno un accesso limitato all’asfalto a base di petrolio.”

La biomassa è una risorsa abbondante ed economica, disponibile in ogni angolo del pianeta. Utilizzarla per costruire le nostre strade significa ridurre l’inquinamento, creare nuovi posti di lavoro e promuovere un’economia circolare. L’espressione tipica che usiamo quando buchiamo una gomma in una buca (“Che strada di m..da”) assumerà tutto un altro significato.

Strade del futuro, come nuove a tempo di record

Gli esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che una micro-crepa può essere riparata in meno di un’ora. Dimenticate le lunghe attese, i cantieri infiniti e le code interminabili. Con le strade del futuro, i problemi si risolvono da soli, in modo rapido ed efficiente.

“Nel Regno Unito, dove alla gente piace lamentarsi ad alta voce di queste cose, il costo è di circa 143,5 milioni di sterline all’anno, prima ancora di considerare i costi per i giornalisti locali costretti a fotografare uomini locali infastiditi in piedi accanto a loro e accigliati.”

Certo, la strada è ancora lunga. Servono ulteriori ricerche e investimenti per trasformare questa promettente tecnologia in una realtà diffusa. Ma il futuro sembra più luminoso che mai. Un futuro in cui le buche saranno solo un brutto ricordo e le nostre strade saranno più sicure, sostenibili e durature. Anche a Napoli! (Vabbè, l’entusiasmo mi fa gettare il cuore oltre l’ostacolo).

L’articolo Strade del futuro, addio incubo buche: le bio-spore curano l’asfalto è tratto da Futuro Prossimo.

Tecnologia 

Related Posts
Leave a Reply

Your email address will not be published.Required fields are marked *