Mi è successo giusto ieri tornando a casa in treno: ho visto due persone che comunicavano nella lingua dei segni, e sono rimasto affascinato dalla fluidità, dall’eleganza, dalla precisione dei loro movimenti. Quel balletto silenzioso di dita e mani mi ha sempre fatto pensare a quanto sia ingenuo credere che la comunicazione sia solo questione di suoni. Ma poi torno alla realtà tecnologica che ci circonda, e mi rendo conto di quanto poco i nostri dispositivi siano pensati per chi utilizza quel linguaggio. O almeno, così era fino a poco tempo fa. Perché ora un semplice anello potrebbe ricalibrare completamente questo squilibrio. Un dispositivo indossabile economico che trasforma i gesti della lingua dei segni in comandi per smartphone. Non è un prototipo da milioni di dollari: è una realtà tangibile nata nei laboratori della Cornell University.
La semplicità della lingua dei segni incontra la tecnologia

Immaginate di poter comunicare con il vostro smartphone senza toccarlo, senza parlargli, solo attraverso i movimenti delle vostre dita. Per la comunità dei non udenti, questo rappresenta ben più di una comodità: può essere un ponte verso l’autonomia digitale. L’anello smart sviluppato dalla Cornell University funziona proprio così, captando i movimenti sottili delle dita e traducendoli in comandi digitali.
Il dispositivo, sorprendentemente economico nella sua realizzazione, è una piccola svolta epocale nell’accessibilità tecnologica. Mentre i giganti del settore si affannano a produrre gadget sempre più costosi, questa soluzione ci ricorda che l’innovazione più dirompente è spesso quella che nasce da esigenze reali, non da strategie di marketing. La lingua dei segni, finalmente, potrebbe non dover più adattarsi alla tecnologia, ma è la tecnologia che si adatterebbe a lei. C’è qualcosa di profondamente giusto in questo cambio di prospettiva, non trovate?

“In particolare, la scrittura con i tasti della tastiera ASL può essere significativamente più veloce della digitazione sulla tastiera virtuale di uno smartphone”, sottolinea il
documento di ricerca , che sarà presentato alla conferenza dell’Association of Computing Machinery sui fattori umani nei sistemi informatici che si terrà in Giappone il mese prossimo.
Un futuro di gesti silenziosi
Se pensiamo alle implicazioni di lungo termine, l’orizzonte si fa davvero interessante. Non stiamo parlando solo di accessibilità per la comunità non udente, ma di un potenziale nuovo paradigma di interazione uomo-macchina. Penso a riunioni dove controllate la vostra presentazione con gesti impercettibili delle dita. O situazioni in cui volete interagire con il vostro dispositivo senza disturbare chi vi sta intorno. La lingua dei segni potrebbe diventare un linguaggio universale di controllo digitale. Secondo il documento di ricerca, questo è il primo dispositivo indossabile che integra un sistema di rilevamento inerziale con l’acustica per fornire la praticità dell’ortografia ASL in tempo reale. Durante i test, il team ha mostrato come può essere utilizzato per eseguire ricerche web su un telefono, gestire la navigazione su mappa e digitare testo nelle note.

Louis DiPietro della Cornell University e il suo team hanno aperto una porta che potrebbe portarci molto lontano. E l’hanno fatto con un approccio low-cost, democratizzando l’accesso a questa tecnologia.
Mi chiedo quante altre soluzioni semplici ed eleganti come questa rimangano ancora nascoste, in attesa che qualcuno le scopra. Forse il futuro dell’interazione digitale non è fatto di schermi sempre più grandi e complicati, ma di piccoli, discreti strumenti che ci permettono di comunicare nel modo più naturale possibile. Con un linguaggio antico quanto l’umanità stessa: quello dei gesti.

L’articolo Un anello ‘sussurra’ la lingua dei segni: tecnologia che emoziona è tratto da Futuro Prossimo.
Concepts, lingua dei segni, Smart ring