Video: Agibot, ora il robot impara (da solo) anche a pedalare Futuro Prossimo

Video: Agibot, ora il robot impara (da solo) anche a pedalare Futuro Prossimo

Un robot che pedala in bicicletta. Un altro che pulisce casa senza aver mai ricevuto istruzioni su come si fa. Siamo sicuri di voler continuare a considerare queste macchine dei “semplici elettrodomestici”? La cinese AgiBot ha appena svelato Lingxi X2, un umanoide versatile che manda in frantumi molte delle nostre certezze su cosa significhi “apprendimento robotico”. Dimenticate l’idea che i robot debbano essere programmati e addestrati per ogni singola azione: questo automa apprende osservando, proprio come farebbe un bambino. Il suo segreto? Un modello di intelligenza artificiale chiamato GO-1 che trasforma l’osservazione in competenza pratica. È come se avessimo appena attraversato una soglia evolutiva della robotica.

Agibot, un umanoide in miniatura (ma non troppo)

agibot

Non fatevi ingannare dalle dimensioni compatte: X2 è alto 1,3 metri e pesa poco più di 33 chili. È un concentrato di tecnologia che stabilisce nuovi standard in tema di “robotica e flessibilità di movimento”. Cammina, corre, si gira, balla (meglio di me, temo) e soprattutto fa cose che nessuno gli ha mai insegnato esplicitamente. È qui la vera capacità: quella di generalizzare comportamenti mai visti prima.

Perché vedete, fino a ieri il paradigma era semplice: se volevi che un robot facesse qualcosa, dovevi programmarlo per quello specifico compito. Era come avere un bambino a cui devi spiegare ogni singola azione passo dopo passo. Con X2, AgiBot ha cambiato le regole: guarda, comprende, replica. Punto. Inquietante? Forse. Affascinante? Certamente.

L’intelligenza che osserva (e ti legge dentro)

Ma non è solo questione di muoversi nello spazio. X2 è dotato di un sistema di interazione multimodale che risponde in millisecondi. Qui le cose si fanno ancora più interessanti (o spaventose, a seconda del vostro livello di paranoia tecnologica): l’umanoide è in grado di analizzare le vostre espressioni facciali e il tono della voce per identificare con precisione il vostro stato emotivo.

X2 simula addirittura la respirazione umana, “osserva” silenziosamente l’ambiente e manifesta sottili linguaggi del corpo e movimenti.

Non so voi, ma a me fa un certo effetto sapere che un robot possa “respirare” e interpretare emozioni. AgiBot sostiene che queste caratteristiche consentano risposte più appropriate e autentiche. Mi chiedo cosa significhi “autentico” quando parliamo di macchine.

Agibot, il cervello dietro le quinte

GO-1, il modello AI che potenzia X2, utilizza un sistema chiamato “azioni latenti” che aiuta il robot a comprendere i movimenti analizzando sia i fotogrammi passati che quelli attuali. C’è anche un componente chiamato Latent Planner che prevede sequenze di azioni utilizzando un modello transformer specifico.

Nei test di performance su cinque compiti diversi, GO-1 ha superato significativamente i modelli all’avanguardia, aumentando i tassi di successo dal 46% al 78%. Particolarmente impressionanti i miglioramenti in attività complesse come versare acqua e rifornire bevande. Ristoranti, estote parati.

Le applicazioni pratiche (e quelle che verranno)

AgiBot immagina X2 come maggiordomo, addetto alle pulizie, guardia di sicurezza. Ma le potenzialità si estendono alla sanità, all’istruzione e a numerosi altri settori. L’azienda parla di “assistente alla vita umana”, portando “maggiori possibilità al futuro della vita intelligente”.

Eccoci tornati all’eterna domanda: quanto siamo disposti a delegare alle macchine? E soprattutto: quanto vogliamo che diventino simili a noi? Se questi robot continuano ad evolversi a questo ritmo, presto la domanda non sarà più “cosa possono fare”, ma “cosa sceglieremo di fargli fare” (non voglio arrivare ancora a “cosa sceglieranno loro di fare”).

È un pensiero che vale la pena considerare, mentre ci godiamo lo spettacolo di un umanoide che pedala.

L’articolo Video: Agibot, ora il robot impara (da solo) anche a pedalare è tratto da Futuro Prossimo.

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