L’energia eolica è una componente chiave del mix di rinnovabili che molti Paesi stanno adottando per affrancarsi dai combustibili fossili. Ma per ottenere il massimo rendimento, le pale eoliche sono diventate sempre più grandi, costringendo a installazioni su larga scala lontane dai centri urbani. Per questo sono diverse le startup che studiano tecnologie eoliche più compatte. Vi ho raccontato di Aeromine, e soprattutto dell’italiana Airon, entrambe interessanti.
Ora arriva una soluzione che trovo piuttosto interessante: si chiama Wind Fence. Si tratta di un sistema di recinzioni modulari di mini turbine verticali a elica. È il frutto di due anni di ricerche e test in galleria del vento con l’obiettivo di coniugare efficienza, silenziosità ed estetica per favorire l’adozione diffusa dell’energia eolica anche nei contesti urbani.
Il problema dell’eolico urbano
Partiamo da un dato di fatto: l’eolico è un settore in forte crescita a livello globale, con una potenza installata che ha superato i 743 GW nel 2021. Ma la stragrande maggioranza di questi impianti si trova in aree rurali o offshore, lontano dai centri di consumo. Il motivo? È semplice: per massimizzare l’efficienza, le turbine eoliche sono diventate sempre più grandi, con pale che possono superare i 100 metri di lunghezza. Dimensioni francamente incompatibili con gli spazi ristretti e il paesaggio urbano.
Come portare allora l’energia eolica anche in città, avvicinandola ai luoghi di utilizzo e riducendo le perdite di trasmissione? La risposta, secondo il newyorkese Joe Doucet, è nelle turbine eoliche verticali (VAWT): più compatte, meno invasive e adatte a sfruttare i venti multidirezionali tipici degli ambienti urbani. Ma le VAWT finora proposte scontavano limiti di efficienza, rumorosità e impatto visivo che ne hanno frenato la diffusione. Ecco perché Doucet ha deciso di rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione.
Un’immagine ravvicinata delle lame delle recinzioni eoliche. Immagine: Airiva.
Forma, funzione e integrazione
Il primo passo è stato identificare la forma ottimale per le pale delle mini turbine. Dopo aver testato 16 diverse configurazioni nella galleria del vento, Doucet e il suo team hanno concluso che la struttura elicoidale era la più efficiente. Un risultato non nuovo in sé, ma che Airiva (la startup cofondato da Doucet con l’esperto di energia Jeff Stone) ha saputo ottimizzare trovando il modo di disporre più pale elicoidali per ottenere il massimo rendimento.
Il secondo aspetto chiave era l’integrazione architettonica e paesaggistica. Invece di proporre singole turbine isolate, Doucet ha immaginato vere e proprie recinzioni modulari composte da più unità affiancate. Una soluzione che permette di aumentare la potenza installata senza sacrificare l’estetica e la funzionalità dell’elemento “recinzione”. Con le sue linee minimali e il movimento silenzioso delle eliche, il Wind Fence si propone come un arredo urbano in grado di produrre energia senza deturpare l’ambiente circostante.
Recinzioni eoliche: prestazioni e prospettive
E arriva la classica domanda delle cento pistole: quanta energia possono generare effettivamente le recinzioni Wind Fence? Secondo i dati diffusi da Airiva, una singola unità con otto pale elicoidali disposte in modo ottimale può arrivare a 2.200 kWh all’anno. Un valore significativo. Certo, non sufficiente a coprire il fabbisogno di una casa media, che richiederebbe almeno cinque unità, ma in grado di partecipare egregiamente al mix energetico.
Ad ogni modo, non vedo le Wind Fence tanto adatte al mercato residenziale, quanto a quello commerciale e istituzionale. Con superfici più ampie da “transennare” i vantaggi sarebbero più significativi, usando (dice l’azienda) fino all’80% di materiali riciclati.
I primi ordini sono attesi il prossimo anno: tempo in più che Airiva conta di impiegare per ottimizzare ulteriormente design e materiali.
In futuro vedremo davvero in giro queste recinzioni eoliche?
Al di là delle specifiche tecniche e commerciali, Wind Fence ha il merito di aprire uno squarcio su un futuro in cui l’energia eolica non sarà più confinata a remote aree rurali o piattaforme offshore, ma diventerà parte integrante del paesaggio urbano. Un futuro in cui le città non saranno solo centri di consumo, ma anche di produzione diffusa di energia pulita e rinnovabile.
In qualche modo, lo vedo dalla moltiplicazione di questi tentativi, soffierà un nuovo vento anche tra i grattacieli delle nostre città. Dobbiamo solo decidere come vogliamo raccoglierlo.
L’articolo Wind Fence, recinzioni eoliche con turbine verticali modulari è tratto da Futuro Prossimo.
Energia, eolico